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Kiev terrà negoziati con gli Usa in Svizzera. Diplomatici europei: “Un incubo” l’ultimatum-ricatto dell’amico del criminale di guerra russo Putin, Trump. Ue, 7 stati membri tra cui l’Italia, Regno Unito, Norvegia, Canada e Giappone mettono paletti al piano Usa: “Serve lavoro ulteriore”. 

Kiev, 22 Nov 2025 – I consiglieri per la sicurezza nazionale dei paesi dell'E3 incontreranno domenica a Ginevra i funzionari dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e dell'Ucraina per discutere il piano di pace proposto da Washington per l'Ucraina, hanno dichiarato alcuni funzionari a margine del vertice del G20 a Johannesburg. L'E3 è un'alleanza informale per la sicurezza tra Francia, Gran Bretagna e Germania.

“Accogliamo con favore i continui sforzi degli Stati Uniti per portare la pace in Ucraina. La bozza iniziale del piano in 28 punti include elementi importanti che saranno essenziali per una pace giusta e duratura. Riteniamo pertanto che la bozza costituisca una base che richiederà ulteriore lavoro. Siamo pronti a impegnarci per garantire che la pace futura sia sostenibile. Siamo chiari sul principio secondo cui i confini non devono essere modificati con la forza. Siamo inoltre preoccupati per le limitazioni proposte alle forze armate ucraine, che renderebbero l'Ucraina vulnerabile a futuri attacchi. Ribadiamo che l'attuazione degli elementi relativi all'Unione europea e alla Nato richiederebbe il consenso rispettivamente dei membri dell'Ue e della Nato. Cogliamo l'occasione per sottolineare la forza del nostro continuo sostegno all'Ucraina. Continueremo a coordinarci strettamente con l'Ucraina e gli Stati Uniti nei prossimi giorni”. Lo si legge in una dichiarazione congiunta firmata dal presidente del Consiglio europeo, António Costa, dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dal cancelliere della Germania Friedrich Merz, dal presidente della Francia Emmanuel Macron, dal primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal primo ministro della Spagna Pedro Sánchez, dal presidente della Finlandia Alexander Stubb, dai capi di governo di Paesi Bassi, Irlanda, Norvegia, Canada e Giappone Dick Schoff, Micheál Martin, Jonas Gahr Støre, Mark Carney, Sanae Takaichi.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha affermato sabato che la vera pace si basa sempre sulla garanzia della sicurezza e della giustizia. "I nostri rappresentanti sanno come proteggere gli interessi nazionali dell'Ucraina e cosa è necessario fare esattamente per impedire alla Russia di compiere una terza invasione, un altro duro colpo per l'Ucraina", ha affermato Zelenskiy in un discorso in cui ha annunciato colloqui con i partner dell'Ucraina sulle misure da adottare per porre fine alla guerra.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha tenuto una conferenza stampa poco a seguito dell'incontro di oggi in Sudafrica con “i rappresentanti dell'Unione europea insieme al Primo ministro del Canada - ha spiegato - e ad altri rappresentanti dei paesi europei, compreso il nuovo Primo ministro del Giappone, che è anche membro del gruppo G7", nel quale “abbiamo discusso intensamente delle possibilità di porre fine alla guerra di aggressione in Ucraina. Nella mia dichiarazione di questa mattina ho anche chiarito che a questo tavolo è presente un membro del G20 responsabile di questa guerra e ho anche invitato quest'ultimo a porre fine immediatamente al conflitto. Sono grato che anche nella conclusione del presidente sia stato inserito un riferimento alla necessità di porre fine a guerre così violente. Seguiranno ulteriori consultazioni. I consiglieri di politica estera del gruppo E3 e altri rappresentanti dell'Unione europea sono ora in viaggio verso Ginevra.  Domani a Ginevra ci saranno ulteriori consultazioni con i rappresentanti del governo americano e i rappresentanti dell'Ucraina”.

Ha proseguito Merz: “Vorrei chiarire in questo contesto che la guerra potrà ovviamente terminare solo se l'Ucraina darà il suo consenso incondizionato. Le guerre non possono essere concluse dalle grandi potenze scavalcando i paesi interessati. È una guerra che può essere conclusa solo con il consenso dell'Ucraina e con il nostro consenso, il consenso dell'Europa. Perché è una guerra sul continente europeo e, a seconda dell'esito di questa guerra, avrà un impatto sulla sicurezza dell'Europa. Se l'Ucraina perde questa guerra e forse crolla, ciò avrà un impatto sull'intera politica europea, sull'intero continente europeo. Ecco perché siamo così impegnati in questo senso, perché se c'è una possibilità di portare la pace, ciò avrà un impatto anche sull'intero continente europeo. Siamo consapevoli di questa responsabilità. Sono personalmente molto coinvolto in questi colloqui. Sapete che ieri sera, poco prima della mia partenza, ho avuto una lunga conversazione telefonica con il presidente Trump. Gli ho chiarito questa posizione e gli ho ricordato ancora una volta come la Russia ha gestito il Memorandum di Budapest, in cui la Russia aveva già preso un impegno nei confronti dell'Ucraina. All'epoca l'Ucraina rinunciò a un vasto arsenale di armi, comprese quelle nucleari, e in cambio ottenne dalla Russia l'impegno ad accettare l'integrità territoriale di questo paese a lungo termine. La Russia non ha mantenuto questa promessa e quindi ora devono essere fornite altre garanzie di sicurezza. Devono essere conclusi altri accordi, accordi più affidabili. E ancora una volta, noi europei, noi tedeschi, siamo pronti a partecipare a questo processo. Ne siamo proprio al centro. E a mio avviso, al momento c'è la possibilità di porre fine a questa guerra. Ma siamo ancora lontani da un buon risultato comune”.

Alle consultazioni sull'accordo di pace per l'Ucraina, previste per domani in Svizzera, l'Italia sarà rappresentata da Fabrizio Saggio consigliere diplomatico della premier Giorgia Meloni. Lo riferiscono fonti diplomatiche, spiegando che Saggio ha lasciato i lavori del G20 a Johannesburg per partecipare alla riunione, che si terrà al livello di National Security Advisor (Nsa).

Il Guardian ha pubblicato un retroscena sull'incontro di ieri sera a Kiev tra il segretario all'esercito statunitense Dan Driscoll e gli ambasciatori dei paesi della Nato, coerente con quello dato alle stampe alcune ore prima dal Financial Times. 
“I funzionari statunitensi hanno comunicato agli alleati della Nato che nei prossimi giorni intendono spingere il presidente Volodymyr Zelenskyy ad accettare un accordo di pace, minacciando che se Kiev non firmerà, dovrà affrontare un accordo molto peggiore in futuro”, si legge, “l'atmosfera nella sala era cupa, con diversi ambasciatori europei che mettevano in discussione il contenuto dell'accordo e il modo in cui gli Stati Uniti avevano condotto i negoziati con la Russia senza tenere informati gli alleati”.

"È stata una riunione da incubo. È stata di nuovo la solita argomentazione 'non hai carte da giocare'", ha detto la fonte del Guardian, riferendosi all'affermazione di Trump secondo cui Zelenskyy non aveva carte da giocare, durante una controversa riunione alla Casa Bianca nel mese di febbraio.

Gli Stati Uniti non hanno tenuto alcuna consultazione con l'Unione Europea sul piano del presidente Donald Trump per una soluzione del conflitto in Ucraina. Lo ha affermato il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. "Riguarda l'Europa, ma non sono state condotte consultazioni con la Polonia o con altri Paesi europei o con i leader europei… Nessuno ha dato alcun mandato agli Stati Uniti. Queste sono relazioni tra Stati Uniti e Russia", ha dichiarato Kosiniak-Kamysz.

Il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno discusso sabato del piano americano sull'Ucraina a margine del vertice del G20 a Johannesburg (Sudafrica), ha annunciato l'Eliseo. I tre leader, che si erano già incontrati martedì a Berlino, si sono ritrovati intorno alle 13:15 locali (12:15 in Italia) prima di un incontro allargato agli altri capi di Stato e di governo europei presenti a Johannesburg.

"Il piano proposto è a mio avviso molto duro nei confronti dell'Ucraina e contiene punti che penso non potranno mai essere accettati, ma lo considero il punto di inizio di una trattativa che tutti auspichiamo e per la quale tutti dobbiamo impegnarci senza tregua". É quanto scrive il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sul suo profilo X. "L'ho detto ieri e lo ribadisco oggi: Trump ci ha ormai fatto capire, con i dazi, con Gaza ed in molti altri scenari, quale sia la sua tattica: provoca, blandisce, forza, accarezza un giorno, schiaffeggia quello successivo".

 "L'unica cosa che interessa e deve interessare è la reazione delle parti in campo, al piano Trump per por fine alla guerra in Ucraina - scrive Crosetto -. Il primo punto è che ne stanno parlando sia la Russia che l'Ucraina: tutte e due le nazioni hanno detto che si può ragionare di un piano che porti alla fine della guerra. Questo è il fatto più importante. Non perché lo dica l'Ucraina che chiede una pace giusta da tre anni ma perché lo ha detto anche la Russia". Per il ministro "ora occorrono mille passi, mille discussioni, mille fratture da ricomporre, mille forzature, mille interlocuzioni, per raggiungere una mediazione che sia accettata in primis dal popolo che si è sacrificato per 1003 giorni nel tentativo di difendere la propria esistenza. Ho scritto apposta popolo perché é quello che abbiamo cercato di aiutare a resistere in questi anni, il popolo e la nazione Ucraina". Il presidente degli Stati Uniti "per settimane ha pressato sulla Russia usando la leva del petrolio ed ora le offre un'uscita dal cul de sac dove si è infilata. É sbagliato quindi chiedere alle altre nazioni o all'Europa o alla Comunità internazionale cosa pensa dei 28 punti. É giusto - aggiunge il ministro - che nessuno parli ma tutti lavorino per costruire 28, 25, o 32 punti, accettabili dalle parti, che pongano fine alla guerra, consentano all'Ucraina di avere un futuro di sicurezza e scongiurino lo spettro dell'allargamento della guerra all'Europa. Lo ripeto: non mi interessa un giudizio sul piano ma usarlo per far ripartire il dialogo e far cessare il suono tremendo delle centinaia di bombe, missili e droni che anche nelle scorse 24 ore, come nei 1002 giorni precedenti, hanno massacrato l'Ucraina. Va fatto subito". "Nelle scorse 24 ore - conclude - sono morti più di 1000 esseri umani, russi ed ucraini. Come nelle 24 ore precedenti e come nelle prossime 24. Questa è la guerra, questo è il nemico da combattere, l'avversario da sconfiggere. Forse questo piano imperfetto ci dà l'occasione di provarci. Lavoriamo per renderlo giusto e possibile".

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