Cagliari, 19 Nov 2025 - “Seguiamo con grande attenzione, e con forte preoccupazione, la crisi che sta colpendo il riciclo della plastica in Italia”. Così l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, interviene in merito alla situazione che negli ultimi giorni ha coinvolto l’intera filiera nazionale e che potrebbe avere ricadute immediate anche sui territori sardi.
Il sistema del riciclo degli imballaggi in plastica si basa su un insieme di fasi interdipendenti: la raccolta differenziata realizzata dai Comuni, il passaggio nei Centri Comprensoriali (CC), la selezione nei Centri di Selezione (CS) e infine il conferimento ai riciclatori. “Se si ferma l’ultimo anello della filiera – sottolinea Laconi – si ferma tutto il sistema della raccolta differenziata”.
La difficoltà nasce nella parte finale della catena: produrre plastica riciclata è oggi più costoso che acquistare plastica vergine, e diversi riciclatori stanno riducendo o sospendendo i ritiri dai Centri di Selezione. Di conseguenza i CS non riescono a liberare i piazzali, i CC non possono ricevere nuovo materiale e i Comuni rischiano il blocco nella raccolta.
Gli imballaggi in plastica presentano differenti composizioni e codifiche (PET, PP, HDPE ecc.). La separazione effettiva, indispensabile per garantire la qualità del riciclato, avviene esclusivamente nei Centri di Selezione, tramite sensori e tecnologie industriali. Materiali incompatibili mescolati tra loro possono rendere inutilizzabile un intero lotto e aumentare i costi per gli impianti.
Lo statuto COREPLA e i contratti che regolano la gestione dei rifiuti di imballaggio in plastica prevedono l’obbligo di assicurare continuità al servizio. Una sospensione unilaterale dei conferimenti, se non adeguatamente motivata, può determinare gravi conseguenze operative e configurare una possibile interruzione di pubblico servizio. La crisi è estesa a tutto il Paese. Il Governo ha convocato i riciclatori per il 25 novembre, ma al momento non sono state fornite istruzioni operative a Regioni e Comuni, alimentando l’incertezza tra gli enti locali e i gestori del servizio.
Nelle ultime ore è rientrata la preannunciata sospensione delle attività da parte di un Centro Comprensoriale del Sud Sardegna, bloccato dal mancato ritiro del materiale da parte dei riciclatori. La sospensione è stata congelata, ma potrebbe ripresentarsi in qualunque momento.
“La Sardegna – afferma Laconi – è più esposta di altre regioni: i costi di trasporto sono più alti e le alternative sono poche. Un blocco qui avrebbe effetti immediati e molto più gravi. Chiedo con chiarezza che tutte le società coinvolte nelle fasi di ritiro, trasporto, selezione e riciclo garantiscano il servizio senza interruzioni, almeno fino a quando il Governo non avrà assunto decisioni ufficiali. Cittadini, Comuni e ambiente non possono pagare il prezzo di un mercato squilibrato”.
“Invito tutti i sardi – conclude l’assessora – a continuare a fare la raccolta differenziata con rigore. Il corretto conferimento degli imballaggi in plastica è fondamentale oggi più che mai: mantiene puliti i nostri paesi e rafforza la nostra voce al tavolo nazionale. Il nostro impegno collettivo rimane decisivo”. Com










Comments are closed.