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Caso Epstein, sì di entrambe le Camere alla divulgazione delle mail. Ora la firma di Trump. Ma se l’instabile presidente americano ha dato il via libera vuol dire che sono stati già ripuliti dalle cose che lo riguardano.

Washington, 19 Nov 2025 - Dopo il voto della Camera, anche il Senato americano ha approvato con consenso unanime il disegno di legge che obbliga il dipartimento di Giustizia a divulgare tutti i documenti e i file non classificati relativi alle indagini su Jeffrey Epstein, il finanziere morto in carcere nel 2019, accusato di traffico sessuale di minorenni. Il testo viene ora inviato alla scrivania del presidente Trump per la firma. 

Pochi minuti prima dell'approvazione al Senato, Trump, che si era a lungo opposto alla desecretazione dei file su Epstein, era intervenuto su Truth: "Non mi interessa quando il Senato approverà il disegno di legge della Camera, che sia stasera o in un altro momento nel prossimo futuro, non voglio che i repubblicani distolgano lo sguardo da tutte le vittorie che abbiamo ottenuto". 

Il presidente domenica è stato costretto a cedere all'evidenza che decine di deputati repubblicani non avrebbero seguito le sue indicazioni e avrebbero votato a favore del disegno di legge. Con un post su Truth aveva quindi annunciato il suo via libera, evitando così una imbarazzante sconfitta parlamentare. "Non ho niente da nascondere", aveva scritto il presidente.

Per mesi la Casa Bianca e i vertici repubblicani avevano fatto di tutto per impedire che questo voto arrivasse in aula. Trump aveva esercitato pressioni dirette sui parlamentari definiti "ribelli", arrivando a definire il sostegno alla proposta come "un atto ostile" nei confronti della sua amministrazione. Anche lo Speaker repubblicano Mike Johnson aveva tentato di bloccare la procedura parlamentare.

Il presidente Usa però ha improvvisamente cambiato posizione e due giorni fa ha dichiarato che avrebbe firmato la legge. 

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