Kiev, 17 Nov 2025 - Un attacco missilistico russo sulla città ucraina orientale di Balakliia ha ucciso tre persone e ne ha ferite 10, inclusi tre bambini, ha detto lunedì un funzionario militare regionale della regione di Kharkiv.
L'attacco notturno ha colpito il centro della città, ferendo bambini nati nel 2007, 2010 e 2011, ha detto Vitali Karabanov, capo dell'amministrazione militare di Balakliia, sull'app di messaggistica Telegram. Nove dei feriti sono stati ospedalizzati, ha riferito. Non c'è stata una risposta immediata da Mosca all'attacco. Reuters non ha potuto verificare in modo indipendente il rapporto di Karabanov.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky visita Parigi in un nuovo tentativo di assicurarsi armi per difendere il suo paese dagli attacchi missilistici e droni russi sempre più letali. La visita di Zelensky fa parte di un breve tour dei suoi alleati occidentali che lo ha visto siglare un accordo energetico con la Grecia domenica e includerà una visita in Spagna martedì.
Il leader ucraino ha detto che presto sarà annunciato "un importante accordo con la Francia", ma non si sa se sarà finalizzato nei suoi colloqui con il presidente Emmanuel Macron. La presidenza francese ha detto che Macron "metterà l'eccellenza francese nel campo dell'industria degli armamenti al servizio della difesa dell'Ucraina". Parigi, ha affermato, proporrà modi per consentire all'Ucraina "di acquisire i sistemi di cui ha bisogno per rispondere all'aggressione russa".
Sabato Zelensky ha rinnovato i suoi appelli per più sistemi antimissile, un giorno dopo gli attacchi mortali russi su Kiev. Zelensky e Macron inizieranno la giornata alla base aerea di Villacoublay, vicino a Parigi, per una presentazione del jet da combattimento francese Rafale. Esamineranno anche i droni e il sistema missilistico terra-aria francese SAMP-T sviluppato con l'Italia. L'Ucraina ha già uno degli attuali SAMP-T in grado di contrastare i jet da combattimento, i missili da crociera e i missili balistici tattici. A partire dal 2027 dovrebbe essere disponibile un sistema SAMP-T di nuova generazione.
I dubbi della Lega sul nuovo invio di armi all'Ucraina e sul relativo decreto da approvare a inizio 2026 restano al centro del dibattito politico in Italia.
Nelle crepe interne al centrodestra, create dalle preoccupazioni e dalle richieste di chiarezza avanzate dal Carroccio dopo lo scandalo corruzione che ha coinvolto importanti esponenti delle istituzioni ucraine, si infilano i riformisti del Pd, che chiedono al governo di arrivare presto in aula con il nuovo decreto. "L'ambiguità della Lega sull'Ucraina è vergognosa e va chiarita. C'è solo un modo per farlo: il governo porti in aula il rinnovo del sostegno per l'Ucraina, senza modifiche o dilazioni", attacca la deputata dem Lia Quartapelle, spalleggiata dal collega senatore Filippo Sensi: "Non si accettano contributi al ribasso sull'Ucraina, la timidezza, il frastuono e la balbuzie del governo nel sostegno a Kiev nella sua ora più lunga. Subito in Parlamento l'appoggio militare alla resistenza Ucraina contro Putin".
Alla vigilia del Consiglio supremo di difesa convocato dal capo dello Stato lunedì pomeriggio al Quirinale, queste dichiarazioni cercano di mettere in evidenza le divisioni nella maggioranza, che emergono dalle scintille social tra la Lega e il ministro della Difesa Guido Crosetto.
"Ma se per caso gli Usa attaccassero il Venezuela che facciamo? Mandiamo 12 pacchetti di armi a Maduro?", chiede provocatoriamente il senatore del Carroccio Claudio Borghi. "No, puoi stare tranquillo Claudio, anche perché non hanno mai invaso una nazione per occuparne stabilmente il territorio con la scusa che alcuni parlassero inglese. É solo una tra le tante differenze con la Russia. Un'altra è il fatto che post come i tuoi, fatti in Russia in dissenso da Putin, non sarebbero possibili mentre in Usa, come in Italia, sono benvenuti anche quando dicono cose diverse ed anche opposte", la replica di Crosetto.
La settimana appena trascorsa per l'Ucraina è stata fra le peggiori in quattro anni di guerra. A iniziare dalla situazione al fronte, via via sempre più complessa. Se fino a un mese fa le aree più difficili, per Kiev, erano quelle di Pokrovsk e Kupiansk, in questi giorni arrivano cattive notizie da altri due oblast. In quello di Zaporizhzhia le forze russe continuano ad annunciare la conquista di nuovi villaggi e l'avanzata verso il capoluogo regionale. L'ultimo centro abitato caduto sotto il controllo di Mosca è quello di Mala Tocmachka, a una trentina di chilometri da Zaporizhzhia.
La strada verso la grande città, che prima del conflitto superava i 700 mila abitanti, è ancora lunga e non sembra un obiettivo alla portata del Cremlino, ma per l'esercito ucraino i segnali che arrivano non sono confortanti. Non va meglio nemmeno nei dintorni di Dnipro, dove il nemico si è fatto più insidioso approfittando di bombe plananti, artiglieria e di una superiorità numerica che costringe gli ucraini sempre più sulla difensiva.
Quanto ai due fronti più caldi, Pokrovsk e Kupiansk, nel primo, in Donbas, i russi sarebbero entrati in città e ne starebbero controllando una parte, ma si continua a combattere strenuamente. Zelensky e il suo stato maggiore devono decidere se resistere fino all'ultimo, come fecero, in passato, a Bakhmut e ad Avdiivka, o se indietreggiare cedendo uno dei capisaldi nel Donetsk ma al contempo salvando e risparmiando centinaia se non migliaia di vite dei propri soldati. Nel frattempo, come hanno comunicato gli alti gradi militari di Kiev, "le forze di difesa stanno tagliando le vie logistiche del nemico agli accessi di Pokrovsk. A seguito di un attacco aereo, la strada che collega Selydove e Pokrovsk è stata distrutta. In questo modo, i russi hanno perso la possibilità di utilizzare questa via per infiltrarsi a Pokrovsk con veicoli leggeri".
Anche a Kupiansk, a est di Kharkiv, la situazione rimane complessa ma lì il fronte, salvo scossoni imprevisti nelle prossime settimane, dovrebbe reggere. Ma per il presidente ucraino le brutte notizie non si esauriscono con i report dalle aree più calde, dove, secondo Donald Trump, nell'ultimo mese sarebbero morti 25 mila soldati di entrambi gli eserciti.
Se dal punto di vista militare le difficoltà aumentano, dal punto di vista politico, per Zelensky, è stata una delle settimane più complicate dal suo insediamento. Gli scandali di corruzione che hanno coinvolto alcuni fra i suoi uomini più potenti (e più vicini) hanno creato così tanto malumore nell'opinione pubblica del paese che più di qualcuno sta mettendo in dubbio la legittimità dello stesso numero uno di Kiev.
Voci non confermate parlano di pressioni britanniche per un avvicendamento al vertice, con l'ex comandante in capo delle forze armate, il generale Valerij Zaluzhny, che sarebbe pronto a subentrare a Zelensky, che proprio oggi ha tenuto una riunione in videoconferenza con la premier Yuliia Svyrydenko sulle decisioni da prendere per rinnovare il settore dell'energia e le istituzioni che lo gestiscono, dopo il clamore suscitato dalle tangenti sui contratti di Energoatom, la società che controlla quattro centrali nucleari, pretese da imprenditori e politici influenti, alcuni dei quali legati in qualche modo allo stesso presidente. "Ho dato istruzioni al consiglio dei ministri affinché presenti alla Verkhovna Rada (il Parlamento) un disegno di legge urgente sul rinnovo della composizione della Neurc (Commissione nazionale di regolamentazione dell'energia)", ha spiegato Zelensky. Doveva probabilmente pensarci prima, perché al di là del malumore interno, questo scandalo potrebbe pesare sugli aiuti economici con cui gli alleati occidentali continuano a sostenere l'Ucraina. A rendere ancora più clamoroso quanto scoperto dalle autorità investigative di Kiev sono le tempistiche: mentre emerge una sottrazione di denaro pubblico per circa 100 milioni di euro dalle casse dello Stato già esangui, i black-out sono sempre più costanti. Nella capitale la luce si spegne anche per 10/15 ore al giorno; Kharkiv è rimasta al buio per quasi 72 ore di fila e anche il riscaldamento è sempre più razionato.











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