Cagliari 13 Nov 2025 – Come ogni giovedì, si è riunita questa mattina la della Commissione Speciale per la legge statutaria e le norme di attuazione dello Statuto per l’audizione dei rappresentanti delle forze politiche che hanno partecipato alle scorse elezioni regionali senza però ottenere seggi in Consiglio.
Sono stati sentiti Franciscu Sedda (A Innantis), Mario Arca (Demos), Mario Natalino Bulla (Fortza Paris) ed Enrico Lai (Rifondazione Comunista).
Tutti gli auditi hanno concordato sulla necessità di avviare una nuova stagione di riforme.
«E’ un passaggio fondamentale – ha detto il rappresentante di Demos Mario Arca – riteniamo utile però un percorso più partecipato basato sul principio della intergenerazionalità. Ci sono tanti giovani che stanno fuori dalla Sardegna. Perché non pensare a un momento di consultazione popolare, anche online, sul modello di quella effettuata sul futuro dell’Europa?».
Arca si è poi soffermato sull’ipotesi di una nuova legge elettorale: «Prima di pensare a un nuovo sistema di voto occorre definire la nuova forma di governo e capire quali sia il miglior sistema elettorale per garantire il principio della rappresentatività. Su questo punto riteniamo opportuno pensare a un adeguamento del numero dei consiglieri per recuperare le rappresentanze territoriali». Secondo Demos, la nuova legge elettorale dovrà definire meglio le incompatibilità sindaco/consigliere regionale e consigliere/assessore. «Siamo inoltre contrari all’introduzione del ballottaggio che rischia di potenziare ulteriormente la figura del presidente della Regione. Il presidenzialismo ha prodotto in questi anni effetti discutibili». Secondo Demos, infine, è urgente procedere anche alla riforma della legge n.1 del 1977 sull’organizzazione amministrativa della Regione e sulle competenze della Giunta e degli assessorati. «Bisogna rivedere il modello regione-centrico – ha concluso Arca – è necessario un nuovo rapporto tra Regione e territori con un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze degli Enti Locali nei processi decisionali».
Per Franciscu Sedda (A Innantis) «Il lavoro della Commissione speciale sulla legge statutaria e sulle norme di attuazione non deve far passare l’idea che non ci si possa occupare anche della riscrittura dello Statuto. I tempi sono stretti ma il percorso può essere avviato – ha sottolineato Sedda – alcune cose sono già state fatte negli anni scorsi come la legge per l’istituzione della Consulta (da riattivare) e il patto per l’autodeterminazione inserito nel Piano regionale di sviluppo che individua importanti strumenti di partecipazione della società sarda. Serve un segnale forte per far capire ai cittadini che non si procede con le solite riforme di Palazzo».
Sulle norme di attuazione, Franciscu Sedda ha evidenziato la necessità di recuperare il tempo perduto: «La Commissione paritetica è già al lavoro su alcune materie. Secondo A Innantis è urgente agire su temi fondamentali come le entrate fiscali (con il riversamento diretto dei tributi nelle casse della Regione), lingua sarda (per la sua valorizzazione si potrebbe seguire il modello adottato in Friuli), istruzione (Trentino e Valle D’Aosta hanno ottenuto più poteri) e rappresentanze sindacali (con la possibilità di creare rappresentanze dei lavoratori territoriali come succede in Valle d’Aosta).
Sul nuovo sistema di voto, infine, Sedda ha evidenziato l’urgenza di una nuova legge elettorale che contenga un’idea complessiva di Sardegna. «Non bisogna lasciarsi trasportare dal concetto di governabilità. La stabilità politica si ottiene dando un senso al vivere collettivo. Oggi manca una visione e per questo non c’è grande fiducia nelle istituzioni democratiche». Una riforma, secondo A Innantis, dovrà in ogni caso essere basata sui principi di rappresentanza e partecipazione: «Siamo per un adeguamento del numero dei consiglieri regionali e un sistema proporzionale puro, almeno al primo turno». Per favorire la partecipazione e combattere l’astensionismo, A Innantis propone l’adozione di un sistema di voto che consenta di esprimersi ai tanti sardi, soprattutto giovani, che studiano o lavorano fuori dall’Isola.
Per Enrico Lai (Rifondazione Comunista) il percorso verso un nuovo autonomismo non può prescindere da alcuni temi fondamentali: «Uno dei valori fondamentali che deve stare alla base del nuovo Statuto è quello della pace – ha detto Lai – la Sardegna è un obiettivo militare sensibile. Anche di questo occorre tener conto». Secondo Lai occorre inoltre ribadire l’importanza di un’istruzione e una sanità pubbliche, settori nevralgici oggi a forte rischio.
Giudizio positivo da parte del segretario di Rifondazione sull’azione della Giunta in materia di energia (con la legge sulle aree idonee) e sulla gestione del servizio idrico (con le recenti dichiarazioni della presidente Todde sulla necessità di mantenere la gestione pubblica dell’acqua).
Sulla legge elettorale, infine, Lai ha auspicato un nuovo modello che garantisca il principio di rappresentatività dei territori e il rispetto della parità di genere. Com









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