Cagliari, 12 Nov 2025 - L'uomo d'affari statunitense Jeffrey Epstein, condannato per reati sessuali e morto nel 2019, aveva scritto in un e-mail quello stesso anno che l'allora e attualmente presidente Donald Trump "sapeva delle ragazze" minorenni che il primo era accusato di avere abusato. È quanto emerge da una corrispondenza resa nota dai rappresentanti democratici alla Camera.
"Trump ha detto che voleva che rinunciassi" alla tessera di socio di Mar-a-Lago, la residenza in Florida del presidente americano, afferma Jeffrey Epstein in un e-mail inviata al giornalista Michael Wolff. Precisa di non essere mai stato membro di Mar-a-Lago e aggiunge: "Certo che sapeva delle ragazze, dato che ha chiesto a Ghislaine di smettere". Ghislaine Maxwell, complice ed ex compagna di Jeffrey Epstein, sta attualmente scontando una pena di 20 anni di carcere per sfruttamento sessuale.
"I democratici hanno divulgato in modo selettivo alcune e-mail ai media liberali per creare una falsa narrazione volta a diffamare il presidente Trump", ha subito accusato Karoline Leavitt, addetta stampa della Casa Bianca.
Il finanziere newyorkese era stato trovato morto nel 2019 nella sua cella, secondo le autorità per suicidio, prima del processo per reati sessuali. Il presidente americano ha sempre negato di essere a conoscenza del comportamento criminale di colui con cui era stato in rapporti stretti per molti anni prima di litigare negli anni 2000, affermando che la loro disputa era avvenuta anni prima che questi crimini venissero alla luce.
In un'altra e-mail del 2011, pubblicata su X (Twitter) dai membri democratici di un'influente commissione della Camera dei Rappresentanti, Jeffrey Epstein scrive presumibilmente a Ghislaine Maxwell che Donald Trump "ha trascorso diverse ore" con una vittima dell'uomo d'affari nella sua casa.
Queste e-mail, ottenute tramite gli eredi di Jeffrey Epstein, "sollevano gravi interrogativi su Donald Trump e su ciò che sapeva degli orribili crimini di Epstein", affermano i deputati democratici.
La commissione di cui fanno parte sta indagando da diverse settimane sul modo in cui lo Stato federale ha condotto le indagini e i procedimenti giudiziari contro Jeffrey Epstein.
Il caso sta infiammando gli Stati Uniti da quando, all'inizio di luglio, l'amministrazione di Donald Trump ha annunciato di non aver scoperto alcun elemento nuovo che giustificasse la pubblicazione di ulteriori documenti relativi al caso. La sua morte per suicidio ha alimentato innumerevoli teorie complottistiche, secondo cui sarebbe stato assassinato per impedirgli di coinvolgere personalità di primo piano. Dopo aver promesso ai suoi sostenitori durante la campagna presidenziale rivelazioni sensazionali, Donald Trump sta ora cercando di spegnere la polemica, che ha ripetutamente definito una "bufala" montata dall'opposizione democratica.
Figura di spicco del jet-set newyorkese degli anni ‘90-2000 al pari di Jeffrey Epstein, Donald Trump è stato vicino all’uomo d'affari fino alla metà degli anni 2000. All'inizio di settembre gli stessi parlamentari democratici avevano reso pubblica una lettera dai toni lascivi attribuita al miliardario repubblicano e indirizzata a Jeffrey Epstein in occasione del suo compleanno nel 2003. La firma del futuro presidente americano figura in calce alla nota, al posto del pube di una donna abbozzata. La Casa Bianca ha smentito che Donald Trump ne fosse l'autore.
I deputati democratici stanno raccogliendo le firme per una petizione che costringerebbe a un voto in aula su un testo volto a obbligare l'amministrazione Trump a pubblicare i fascicoli in suo possesso su Jeffrey Epstein. "I repubblicani stanno portando avanti un programma di protezione dei pedofili, nascondendo deliberatamente i documenti su Jeffrey Epstein", ha dichiarato il leader della minoranza democratica Hakeem Jeffries












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