Milis, 10 Nov 2025 - “Gli Uffici di prossimità rappresentano il modo con cui la Regione sceglie di essere vicina ai cittadini. Questo progetto nasce infatti da un’idea semplice ma rivoluzionaria: portare i servizi essenziali della giustizia nelle nostre comunità, soprattutto in quelle più lontane dai grandi centri. È un gesto di giustizia territoriale e rispetto verso le persone e i loro tempi di vita”.
Lo ha detto la presidente della Regione, Alessandra Todde, introducendo l’incontro “Gli Uffici di prossimità tra presente e futuro”, che si è svolto oggi a Milis, con la partecipazione del vicepresidente e assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, Giuseppe Meloni, dei rappresentanti del Ministero della Giustizia, di ANCI, CAL, dei Tribunali sardi e degli enti locali. “Questo modello funziona perché risponde al bisogno di ridurre le distanze, non solo geografiche ma anche burocratiche e relazionali – ha proseguito la presidente Todde –. Dietro ogni sportello ci sono volti, storie, persone che cercano risposte su temi delicati come successioni, tutele, amministrazioni di sostegno, autorizzazioni per minori, e che trovano un punto di riferimento umano e competente. Il cuore del progetto è dunque quello di restituire dignità e fiducia nel rapporto tra cittadini e istituzioni”.
“Gli Uffici di prossimità rappresentano un servizio concreto, costruito sulle esigenze delle persone e dei territori – ha aggiunto il vicepresidente Meloni –. Sono il segno di un’amministrazione che ascolta e si avvicina ai cittadini, soprattutto a chi vive lontano dai centri urbani e ha bisogno di risposte rapide e umane. La Sardegna è stata tra le prime regioni a credere in questo modello e oggi possiamo dire che funziona: i cittadini riescono ad essere assistiti in procedure delicate come amministrazioni di sostegno, autorizzazioni per minori, nomine di curatori speciali, senza doversi recare nei tribunali. Insomma – ha concluso Meloni – è un modo concreto per rendere la giustizia un servizio realmente di prossimità, capace di ridurre le disuguaglianze e rafforzare il legame di fiducia tra istituzioni e comunità.”
Il progetto. La Sardegna è oggi tra le realtà più avanzate nella sperimentazione degli Uffici di prossimità, il progetto avviato dalla Pubblica Amministrazione per avvicinare la giustizia ai cittadini, riducendo le distanze e semplificando le procedure di accesso ai servizi di volontaria giurisdizione. Con 21 sportelli attivi in 105 Comuni sardi, gli Uffici di prossimità rappresentano attualmente una rete diffusa e funzionante che si sta affermando come buona pratica di riferimento anche per altre regioni. Gli sportelli sono distribuiti in tutta la Sardegna: 9 sedi nel distretto di Cagliari, 2 a Oristano, 1 a Lanusei, 4 a Nuoro, 2 a Sassari e 3 a Tempio Pausania, garantendo una copertura territoriale ampia e coerente con le diverse circoscrizioni giudiziarie. Questi uffici rappresentano una rete di prossimità capace di unire in maniera virtuosa pubblica amministrazione, giustizia e cittadini. Grazie alle tecnologie digitali e alla collaborazione con i tribunali, i cittadini possono infatti presentare istanze e ricevere assistenza per le pratiche di volontaria giurisdizione senza spostamenti lunghi e costosi.
Avviato nel 2020 e coordinato dal Centro Regionale di Programmazione della Regione Sardegna, il progetto è finanziato nell’ambito del Programma Operativo Complementare al PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, con un investimento complessivo di 1,88 milioni di euro. Fino ad ora, nelle varie fasi, sono state realizzate numerose attività: formazione di 75 operatori, attivazione e informatizzazione delle sedi con il sistema gestionale G-PROX, digitalizzazione di oltre 37 mila fascicoli di volontaria giurisdizione, allestimento degli uffici con arredi e materiali informativi, nonché un costante monitoraggio e supporto tecnico alla rete regionale.
Durante l’incontro di Milis sono stati illustrati i risultati raggiunti e sono emerse proposte sulle prospettive future per il rafforzamento della rete di collaborazione tra Regione, Enti Locali e Tribunali, partendo dall’esperienza maturata negli sportelli diffusi in tutta l’isola.
L’incontro si è chiuso con un confronto operativo tra tutti gli attori coinvolti, rappresentanti dei tribunali e degli enti locali per condividere le buone pratiche e rafforzare la rete di cooperazione istituzionale che rende il modello sardo una realtà solida, concreta e replicabile. Dal dialogo è emersa la volontà comune di proseguire su questa strada, consolidando il modello esistente e ampliando progressivamente la rete, per garantire un servizio di giustizia sempre più vicino, accessibile e solidale.
Il progetto è stato prorogato dal Ministero della Giustizia fino all’anno prossimo, ma l’obiettivo della Regione è quello di trasformare gli Uffici di prossimità in un modello stabile, che diventi parte integrante della rete dei servizi pubblici. Un modello costruito sulle esigenze dei territori, per cui servono investimenti in infrastrutture, formazione e tecnologie, e una visione che metta al centro la persona, la comunità, la prossimità come principio politico e culturale.











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