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Accordo bipartisan per mettere fine allo shutdown in Usa: 8 senatori rompono il fronte democratico. Primo sì procedurale al testo repubblicano: finanziamenti fino al 30 gennaio, stop ai licenziamenti di Trump.

Washington, 10 Nov 2025 - Il Senato degli Stati Uniti ha votato con 60 sì e 40 no un primo passaggio procedurale che potrebbe portare alla fine dello “shutdown”, il blocco delle spese federali, che da settimane sta paralizzando il Paese.

Il voto ha visto favorevoli per la prima volta 8 senatori democratici, nonostante l'opposizione dei vertici del partito. 

Il testo prevede l'estensione dei finanziamenti federali fino al 30 gennaio, lo stop ai licenziamenti voluti da Trump e misure perché non si ripropongano, infine il finanziamento dei buoni pasto per tutto l'anno fiscale 2026. Viene invece scorporato il voto sui sussidi sanitari previsti dall'Obamacare, un altro dei punti di scontro fra i democratici e la Casa Bianca.

A votare a favore del pacchetto sono stati i senatori democratici Catherine Cortez Masto, Dick Durbin, John Fetterman, Tim Kaine, Maggie Hassan, Jacky Rosen, Jeanne Shaheen e il senatore indipendente Angus King. Un'ondata di insulti sui social ha accolto la loro decisione: “Traditori”, "Venduti", "Vergogna", "Siete senza spina dorsale" ed altri prevedibilmente più pesanti. Con la decisione di voltare le spalle al partito, gli otto hanno chiuso la speranza per più di 14 milioni di americani a basso reddito di accedere ai sussidi federali per avere una polizza sanitaria.

“Sembra che ci stiamo avvicinando alla fine dello shutdown. Lo saprete molto presto”, ha detto Trump al suo rientro alla Casa Bianca dopo il weekend passato a giocare a golf nel suo resort in Florida.  

Nel frattempo, continuano i pesanti disagi per i viaggiatori. Oltre 1.600 voli sono stati cancellati solo ieri negli Stati Uniti e da qui a martedì 11 la United Airlines ne ha annullati 600.

Il ministro dei Trasporti americano ha avvertito che il traffico aereo si ridurrà progressivamente “a pochi voli”, a causa del blocco del bilancio che si protrae e induce le autorità a diminuire il numero di voli a causa della carenza di controllori del traffico aereo. Questi disagi, che riguardano solo i voli interni, sono diventati il principale punto di attenzione della battaglia politica in corso tra repubblicani e democratici sul bilancio federale, con ciascuna delle parti che cerca di attribuire all'altra la responsabilità dei disagi subiti dai viaggiatori in tutto il Paese. 

Da venerdì, l'autorità di regolamentazione dell'aviazione americana, la FAA, chiede alle compagnie aeree di ridurre il loro programma, causando la cancellazione di oltre un migliaio di voli al giorno, pari, a questo punto, a circa il 4% del traffico aereo americano, mentre si avvicina un grande esodo nel Paese per la Festa del Ringraziamento.

Alcuni aeroporti molto trafficati, come l'Aeroporto Internazionale di Nashville, l'Aeroporto Internazionale di Newark-Liberty e l'Aeroporto William P. Hobby di Houston, hanno subito fermate temporanee. Altri hanno registrato ritardi medi che vanno da 20 minuti a diverse ore. 

I ritardi più lunghi, secondo la Federal Aviation Administration si registrano all'Aeroporto Internazionale di Atlanta Hartsfield-Jackson, dove le partenze subiscono in media un ritardo di cinque ore e 37 minuti a causa della carenza di personale. Al Newark International, le partenze subiscono in media tre ore e 45 minuti di ritardo, al JFK di New York il ritardo medio è di due ore e 47 minuti. 

Altri aeroporti come il La Guardia e San Francisco International stanno registrando ritardi medi di circa un'ora a causa della carenza di personale.

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