Cagliari, 21 Ott 2025 - Inizia il periodo dell’accensione degli impianti di riscaldamento in Sardegna e gli esperti di Confartigianato Imprese Sardegna sottolineano l'importanza delle manutenzioni.
Sono, infatti, più di 350mila gli impianti di condizionamento che nell’Isola riscaldano i 512.310 edifici privati, oltre agli uffici pubblici e alle attività commerciali. Per non incorrere in guasti, abnormi consumi di energia elettrica o, ancora peggio, in gravi problemi di salute (come accade per riniti o legionella), l’Associazione Artigiana ricorda come sia necessario effettuare la manutenzione periodica e che solo le ditte e gli artigiani qualificati e aggiornati, possono certificare il lavoro ed escludere eventuali rischi.
“La caldaia è un apparecchio che abbiamo in casa e deve essere controllato e rimesso a punto periodicamente per essere sicuro - fa presente Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - un sistema di riscaldamento mal funzionante, soprattutto in centro storico, può essere pericolosissimo anche dal punto della sicurezza, soprattutto vista la vetustà media degli impianti italiani”.
Gli impiantisti artigiani ricordano anche come un altro aspetto importante sia quello dell'efficienza, che porta vantaggi sia in termini di emissioni, cosa molto importante per limitare gli inquinanti in atmosfera e quindi gli sforamenti ai parametri di salubrità dell'aria), sia per alleggerire i costi. “Come l’auto, anche l’impianto di riscaldamento ha bisogno di un tagliando per viaggiare sicuri - afferma Giuseppe Tatti, impiantista e dirigente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna - per questo anche la caldaia va controllata e regolata periodicamente. Un sistema trascurato può diventare inefficiente e pericoloso. Fare una manutenzione prima dell’inverno significa riscaldarsi in sicurezza e senza sprechi”.
La manutenzione ordinaria e straordinaria, quindi, fa ottenere risparmio, benefici per l'ambiente e sicurezza. Questa non è solo una questione di rispetto di obblighi di legge, ma soprattutto una questione di sicurezza per tutta la comunità perché la caldaia è un apparecchio domestico e che deve essere controllato e rimesso a punto periodicamente per essere sicuro. Su base dati Enea e Cti (comitato termotecnico Italiano) un controllo con pulizia e taratura completa, comprendente anche l’analisi di combustione, può far risparmiare dal 10 al 15% di combustibile annuo rispetto a un impianto non controllato e sporco. Un risparmio del 10% in un’abitazione standard equivale a 260 Kg di CO2 in meno all’anno per famiglia, cioè l’equivalente di ciò che assorbirebbero una ventina di alberi. Un piccolo gesto che fa bene al portafoglio, alla sicurezza e all’ambiente.
Inoltre, i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, dicono che nell’isola ben il 47,5% delle case utilizza il sistema di condizionamento caldo/freddo (ovvero sistema di climatizzazione unico per estate e inverno), contro una media italiana del 29,4%). All’interno di questa percentuale, l’82,9% sono pompe di calore fisse o portatili, il 13,2% sono condizionatori utilizzati solo per riscaldamento o raffrescamento e il 3,9% è costituito da impianti centralizzati). L’Osservatorio ricorda anche come siano 1.140 imprese sarde di impiantistica che si occupano di riscaldamento e aria condizionata.
Gli esperti impiantisti di Confartigianato Sardegna, sottolineano anche un altro aspetto sul quale stare attenti. “Ci sono persone che si propongono forti sconti sulla manutenzione della caldaia - aggiunge Meloni - noi invitiamo a diffidare di queste persone, che non danno garanzie di qualità e magari, in qualche caso, non hanno nemmeno la qualifica necessaria”. “E’ sempre meglio stare attenti quando si chiama qualcuno in casa propria a fare un lavoro su un apparecchio delicato come l’impianto di riscaldamento - rimarca Tatti - la maggior parte delle volte si tratta di persone non qualificate. Autorizzarli a controllare il proprio impianto può essere un rischio, sia per lavori fatti non a regola d’arte, sia per ricambi non originali, sia per lo stesso rispetto della legge”
Gli impiantisti ricordano come sia obbligatorio il libretto d’impianto, che va realizzato all’installazione dell’impianto termico stesso. Questo documento storico del gruppo termico deve essere custodito dal proprietario o dall’occupante e aggiornato ad ogni intervento. Quindi, è obbligatorio, dopo ogni intervento di manutenzione su qualsiasi gruppo termico, richiedere il “rapporto di controllo tecnico”, contenente i dati dell’impresa, il nominativo del tecnico intervenuto, una descrizione di quanto svolto ed eventuali segnalazioni, che deve essere firmato da questo e dal proprietario/occupante e datato. Il tecnico deve anche trascrivere nel libretto d’impianto quanto svolto in modo da tenerlo aggiornato. L’assenza del libretto d’impianto può portare a sanzioni amministrative e problemi assicurativi in caso di incidenti.
Ma perché effettuare la manutenzione e la sanificazione?
Secondo i consigli degli esperti la mancata o scarsa manutenzione degli impianti di climatizzazione e riscaldamento può avere conseguenze gravi sulla salute e sull’ambiente. Nel caso di pompe di calore, filtri e batterie sporche favoriscono la proliferazione batterica e l’emissione di allergeni e patogeni, aumentando il rischio di riniti, allergie e, in casi gravi, legionella. Inoltre, il rendimento cala, facendo lievitare i consumi e i costi. La mancata verifica delle perdite di gas refrigerante, obbligatoria per legge oltre certe soglie, comporta un consumo elettrico maggiore, inquinamento e rischi legati a infiammabilità e tossicità dei gas. Per le caldaie a gasolio, una cattiva combustione può generare monossido di carbonio, altamente tossico, e acido solforico, che riduce la vita dell’impianto. Analogamente, nelle caldaie a gas, una manutenzione carente provoca perdite di rendimento, maggiore inquinamento e rischi legati al monossido di carbonio e a eventuali perdite di gas. Una manutenzione regolare è dunque essenziale per sicurezza, efficienza e sostenibilità. Com
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