Gaza, 20 Ott 2025 - Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è ancora in vigore. Lo ha sostenuto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, conversando con i giornalisti a bordo dell'Air force one. "Si', lo e'", ha risposto Trump a chi gli chiedeva se il cessate il fuoco fosse ancora in vigore. Il capo della Casa Bianca ha anche lasciato intendere che la leadership di Hamas non fosse coinvolta in alcuna presunta violazione, incolpando invece "alcuni ribelli interni". "Ma in ogni caso, la situazione sarà gestita correttamente. Sarà gestita con durezza, ma correttamente", ha aggiunto. "Come sapete, sono stati piuttosto turbolenti. Hanno sparato alcuni colpi e pensiamo che forse la leadership non sia coinvolta in questo", ha detto Trump, con riferimento a Hamas.
L'accordo di cessate il fuoco avrà "alti e bassi", ma produrrà una pace duratura nel lungo termine. Lo ha detto il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance, parlando coi cronisti. "Hamas attaccherà Israele. Israele dovrà rispondere, ovviamente - ha aggiunto -. Ci saranno momenti in cui ci saranno persone a Gaza le cui azioni non saranno chiare. Ma crediamo che ci siano le migliori possibilità di raggiungere una pace sostenibile".
L'esercito israeliano ha annunciato la ripresa del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: "In conformità con le direttive del livello politico, e dopo una serie di attacchi significativi, le IDF hanno avviato una nuova applicazione del cessate il fuoco a seguito della sua violazione da parte dell'organizzazione terroristica Hamas", afferma l'esercito. L'IDF aggiungono che "continueranno a rispettare l'accordo di cessate il fuoco e risponderanno con forza a qualsiasi violazione".
L'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff e il consigliere del presidente degli Stati Uniti Donald Trump Jared Kushner arriveranno in Israele oggi, mentre il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance atterrerà nel paese, domani martedì 21. I tre funzionari incontreranno il primo ministro Benjamin Netanyahu e alti funzionari israeliani durante la loro visita, al fine di far avanzare ulteriormente il cessate il fuoco di Washington a Gaza.
"Penso che la tregua stia tenendo, nonostante quell'attentato nel sud e tutti i bombardamenti. Ci sono stati tanti bombardamenti, ancora non si sa il numero esatto delle persone uccise, ma pure a noi ci hanno informato che, ad esempio, il valico del sud dovrebbe riaprire domani per l'aiuto umanitario, quindi quello è un segno che ancora la tregua resista e speriamo che resista e che sia il primo passo verso la fine della guerra". Così Padre Gabriel Romanelli, parroco di Gaza, intervistato a 'Che tempo che fa' sul Nove. Sulla situazione a Gaza, Romanelli ha sottolineato: "Sono uscito più di una volta nonostante siamo a quasi 100 metri della linea gialla quindi dal limite dove c'è l'esercito. L'esercito si è ritirato dal 47 per cento della superficie della Striscia. Quello che si vede è ancora più distruzione. C'è una zona che si chiama Nasser è quasi tutta distrutta ora, il quartiere del Sud pure, c'è molta più distruzione di quello che si vedeva un mese fa quando sono andato fuori l'ultima volta, pur non essendoci la tregua per necessità noi uscivamo comunque... Ci sono pure delle milizie, delle mafie, molta violenza in città. Tiene un po' l'ordine interno la polizia di Hamas perchè altrimenti sarebbe davvero un caos". La possibilità che Hamas restituisca le armi? "Lo vedo difficile - aggiunge il parroco - però allo stesso tempo una cosa che fa pensare in positivo è che non soltanto gli Stati Uniti ma soprattutto l'Egitto con Qatar e Turchia si sono messi come garanti e questo mai si era visto. Non penso che loro hanno dato il loro placet per una cosa temporanea come le altre tregue, gli altri 'cessate il fuoco'. E poi perchè penso, almeno dal sentimento generale - non soltanto della società palestinese, particolarmente a Gaza, ma pure della società israeliana - tutti sono stanchi, sono stufi di questa guerra che sta distruggendo di tutto, già ha distrutto tanto, già costerà tanto. Le persone qua già da tempo non vogliono sentire più parlare della guerra". Gli aiuti "arrivano pochi, al nord soprattutto. Noi abbiamo avuto la fortuna che pure in questi giorni ci è riuscita la Chiesa, come sapete il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pier Battista Pizzaballa, veramente si è messo a lavorare dal primo giorno, già prima della guerra aveva sempre molto a cuore l'aiutare tutte le persone che possiamo aiutare. Per quanto riguarda noi continuiamo ad aiutare migliaia di famiglie, pure con cose semplici".
L'agenzia di protezione civile e gli ospedali di Gaza hanno affermato che una serie di attacchi aerei israeliani ha ucciso almeno 45 persone oggi, aggiornando il bilancio precedente di 33 vittime. "Almeno 45 persone sono state uccise a seguito degli attacchi aerei israeliani in varie zone della Striscia di Gaza", ha dichiarato Mahmud Bassal, portavoce dell'agenzia di protezione civile, che opera come servizio di soccorso sotto l'autorità di Hamas. Quattro ospedali di Gaza hanno confermato il bilancio delle vittime, affermando di aver accolto i morti e i feriti. Bbc precisa che oltre metà dei morti è stata registrata nell'ospedale di al-Awda, nel nord dell'enclave palestinese.
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