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Esplosione in un casolare a Castel d’Azzano durante uno sgombero: morti 3 carabinieri, 25 feriti.

Verona, 15 Ott 2025 - Sono due 56enni e un 36enne i Carabinieri morti nell'esplosione di Castel d'Azzano, nel Veronese. Marco Piffari, 56 anni. Luogotenente carica speciale comandante della Squadra Operativa di Supporto Separato (Sos) del 4° Battaglione Veneto. Nato il 4/2/1969, si era arruolato nel 1987. Viveva in provincia di Padova ed era separato.  Valerio Daprà, 56 anni. Brigadiere capo qualifica speciale, operatore delle Aliquote di primo intervento (Api) del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Padova. Nato a Brescia il 9/10/1969, si era arruolato nel 1988. Lascia la compagna con cui conviveva e due figli di 27 e 26 anni. Il carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni, operatore delle Aliquote di primo intervento (Api) del Nucleo operativo e Radiomobile (Norm) di Padova. Nato a Camposampiero, in provincia di Padova, il 31/8/1989, si era arruolato nel 2014. Era celibe.

“Un gesto assolutamente folle. I nostri carabinieri stavano guadagnando l'accesso all'abitazione e mentre salivano per le scale sono stati colpiti da questa fortissima esplosione causata dalla deflagrazione di una bombola di gas, proprio da uno dei soggetti che occupavano l'abitazione” spiega il colonnello Claudio Papagno, comandante provinciale dei Carabinieri di Verona, nel descrivere quanto accaduto la notte scorsa a Castel d'Azzano, dove una casa è stata fatta esplodere dai suoi inquilini con un bilancio di tre militari morti.

Nello specifico, “la deflagrazione è stata causata dalla donna (Maria Luisa Ramponi, ndr) che con un accendino ha dato fuoco alla bombola di gas già accesa” ha spiegato Papagno. “Stavamo eseguendo dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria - ha aggiunto - ma nessuno poteva aspettarsi un gesto di tale follia”.

I carabinieri stavano eseguendo un decreto di perquisizione: “Dalla visione che avevamo fatto precedentemente con dei droni, avevamo visto che sul tetto c'era una serie di bottiglie molotov, quindi c'era il concreto pericolo che ci potessero essere armi ed esplosivi all'interno”. I fratelli Ramponi “sono stati catturati tutti e tre, attualmente sono in stato di arresto e la loro posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria”. Maria Luisa Ramponi “è attualmente in ospedale ricoverata”.

All'interno dell'abitazione, al momento dell'esplosione, c'era solo lei: “I due fratelli erano in un cortile e alla nostra vista sono subito fuggiti”. Uno, Dino, è stato catturato quasi subito. L'altro, Franco, è stato catturato in mattinata.

"Ho appreso con sconcerto e profondo dolore la notizia della morte dei tre militari dell'Arma dei Carabinieri, Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, Carabiniere Scelto Davide Bernardello e Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, travolti da un'esplosione durante un'operazione di sgombero in provincia di Verona, nella quale sono rimasti feriti anche altri operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo. "In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all'Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all'augurio di pronta guarigione agli operatori feriti".

I tre fratelli Ramponi "non erano seguiti, non si erano mai rivolti al Comune per chiedere aiuto. Erano chiusi in loro stessi, isolati". Lo spiega all'Ansa Elisa Guadagnini, sindaca di Castel d'Azzano. "L'anno scorso - racconta Guadagnini - per la prima volta ci hanno manifestato il loro disagio, in quell'occasione ci siamo mossi noi. Li abbiamo convocati, abbiamo mandato raccomandate, abbiamo cercato di coinvolgerli e di manifestare la nostra disponibilità per un aiuto. Ma loro hanno sempre rifiutato. Siamo riusciti con un piccolo stratagemma a intercettare la signora Maria Luisa, la nostra assistente sociale è riuscita a instaurare un rapporto di fiducia". Da lì "abbiamo tentato un rapporto di mediazione con le autorità preposte che stavano seguendo la vicenda. Abbiamo invitato la signora ad affrontare un paio di colloqui, ma lei è rimasta sempre fredda e ferma sulla sua posizione, uguale a quella dei fratelli: quella di non lasciare la loro casa".  L'abitazione di sempre: "Erano nati e cresciuti in quella casa ed erano decisi a rimanere. Lo sportello del lavoro avrebbe potuto darci una mano a costruire un progetto di vita. Loro avevano sempre lavorato. Avevamo proposto di assisterli in prima ospitalità in un hotel o un b&b, qualcosa sul territorio. Hanno rifiutato tutto. Sono adulti e capaci, questo ci ha sempre messo con le spalle al muro: se non chiedono non è possibile costringerli. Siamo allibiti, noi ce l'abbiamo messa tutta". A Castel d'Azzano sono stati predisposti sei giorni di lutto cittadino fino a domenica sera e nelle classi della scuola venerdì sarà osservato un minuto di silenzio.

Stanno bene i sette vigili del fuoco coinvolti nell'esplosione. Lo comunica il Corpo dei Vigili del fuoco. Dopo gli accertamenti sanitari, sono stati tutti dimessi dal pronto soccorso. "Il Corpo nazionale è vicino ai feriti di Carabinieri Polizia di Stato, con l'augurio che le condizioni di tutti loro possano migliorare in fretta", si legge in una nota.

“Esprimo la mia più profonda vicinanza alle famiglie del luogotenente Marco Piffari, del carabiniere scelto Davide Bernardello e del brigadiere capo Valerio Daprà, generosi tutori dell'ordine che hanno sacrificato la propria vita nell'esercizio del loro dovere. Un abbraccio di profonda solidarietà va anche all'Arma dei Carabinieri tutta per la tragedia che l'ha colpita. Siamo vicini anche ai militari e agenti di polizia rimasti feriti nell'esplosione del casolare, augurando loro una pronta guarigione. Convinti che la giustizia farà il suo corso nell'accertamento dei fatti e delle responsabilità, resta il profondo dolore personale e il cordoglio del ministero che rappresento” ha dichiarato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Per l'esplosione e il crollo di un casolare a Castel d'Azzano, durante un'operazione di sgombero, oltre ai tre carabinieri deceduti, estratti dalle macerie dai vigili del fuoco, risultano feriti 11 carabinieri (trasportati in codice rosso, non in pericolo di vita presso 4 ospedali del luogo, mentre altri 3 militari sono illesi); 4 agenti delle Unità Operative di Primo Intervento della Polizia di Stato (hanno riportato lesioni); 7 pompieri (portati in ospedale per accertamenti); e una donna. Sono ancora in corso le operazioni di messa in sicurezza dell'area: impegnate 25 unità dei vigili del fuoco, tra squadre ordinarie, unità cinofile e Usar.

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