Cagliari, 1 Ott 2025 - La seduta del Consiglio regionale della Sardegna è stata aperta dal vice presidente dell’Assemblea Giuseppe Frau (UpT) che dopo la formalità di rito ha concesso la parola al consigliere Sebastiano Cocco (UpT) che ha chiesto una sospensione dei lavori per dare corso ad una conferenza dei capigruppo. Accordata la richiesta, alla ripresa dei lavori il presidente Frau ha comunicato l’inversione dell’ordine del giorno ed ha concesso la parola al primo firmatario della mozione n. 27, Paolo Truzzu (FdI). Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha quindi illustrato il documento che, partendo dalla constatazione che la Regione Sardegna possiede numerosi immobili nei centri cittadini, dotati di parcheggi spesso utilizzati solo al mattino dai dipendenti e lasciati inutilizzati la sera, la notte e nei giorni festivi, queste aree possano essere destinati all’utilizzo pubblico per la sosta. La mozione propone, quali impegni rivolti alla presidente della Giunta e all’assessore degli Enti Locali i seguenti punti: aprire un tavolo di confronto con i sindaci per condividere l’uso dei parcheggi; consentirne l’accesso serale, notturno e festivo a residenti, pendolari, turisti e altri cittadini; valutare un servizio di sosta a pagamento negli orari non lavorativi, per migliorare la gestione degli spazi pubblici e incrementare le entrate regionali.
Il capogruppo del Pd, Roberto Deriu, condividendo le finalità della mozione ha proposto la cancellazione di quanto previsto al punto 3 della stessa, così da lasciare al confronto tra gli amministratori e la Regione la definizione delle modalità dell’eventuale sosta a pagamento.
In rappresentanza della Giunta è intervenuto l’assessore degli Enti Locali, Francesco Spanedda, che ha riconosciuto l’importanza del tema proposto alla discussione dell’Aula ed ha informato i consiglieri sull’imminente avvio di un progetto sperimentale con il Comune di Cagliari per l’utilizzo degli stalli di proprietà della Regione nelle pertinenze degli uffici, a favore di privati cittadini nelle ore in cui gli uffici sono chiusi. Il capogruppo di FdI, Truzzu, ha quindi dichiarato di accogliere le proposte di modifica al testo, avanzate dal Deriu (Pd), ricordando come la formulazione originaria del punto 3 del documento avesse soltanto carattere propositivo e non contenesse alcun vincolo nei confronti della Regione. Dopo le dichiarazioni a favore dei consiglieri Deriu (Pd), Mula (FdI) e Ticca (Riformatori) la mozione è stata approvata dall’Aula.
Si è quindi passati alla discussione della mozione n. 66 che è stata illustrata dal primo firmatario, Alesandro Sorgia (Misto). Il documento Il documento evidenzia che il cheratocono, malattia degenerativa della cornea, ha un’incidenza particolarmente elevata in Sardegna. Il trattamento efficace è il cross-linking corneale (CXL), riconosciuto dai Lea dal 2017, ma al momento l’unico centro pubblico attivo è a Nuoro, con liste d’attesa superiori a un anno. L’Università di Cagliari attende da tempo l’autorizzazione per acquistare il dispositivo necessario (30.000 euro), mentre i pazienti spesso devono rivolgersi al privato, con costi molto alti (5.000 euro per singolo occhio). Per migliorare la situazione, la mozione propone di impegnare la presidente della Regione e l’assessore della Sanità: acquistare con urgenza il dispositivo per CXL a Cagliari; attivare un centro anche a Sassari; istituire un “Registro regionale del cheratocono; finanziare programmi di screening scolastico per la diagnosi precoce; creare un fondo annuale di almeno 1 milione di euro per garantire trattamenti gratuiti, soprattutto ai minori; assicurare la fornitura gratuita di lenti speciali ai pazienti con esenzione; promuovere campagne informative per medici e famiglie; riferire al Consiglio regionale entro 120 giorni sui progressi.
Il consigliere di FdI, Franco Mula, ha salutato con favore la discussione di tale argomento, portando all’attenzione dell’Aula la sua vicenda personale per auspicare interventi concreti e mirati per curare i pazienti affetti da tale malattia rara. Il capogruppo del Pd, Roberto Deriu, ha invece contestato l’approccio della mozione che, a suo giudizio, riproporrebbe un metodo “più da campagna elettorale” e cioè di richiedere servizi ospedalieri in alcuni centri dei rispettivi territorio di riferimento («la politica che tutti gli ospedali devono fare tutto, quando non è Cagliari a svolgere quel servizio») mortificando il ruolo di indirizzo politico proprio del Consiglio regionale. «Meno ipocrisia, più metodo e una scelta chiara nel verso di una sanità in rete per la specialistica», ha affermato l’esponente della maggioranza, facendo intendere il mancato accoglimento del documento, qualora non modificato.
Il consigliere del gruppo Misto, Stefano Schirru, si è detto “stupito” del tenore dell’intervento del capogruppo del Pd ed ha sottolineato che la mozione chiede di dare seguito all’acquisto di un macchinario per la clinica oculistica di Cagliari, considerato che la liste di attesa al San Francesco di Nuoro superano i dodici mesi. In conclusione del suo intervento, il consigliere Schirru ha chiesto la votazione con scrutinio elettronico.
Per la Giunta è intervenuto l’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi che in premessa ha ribadito la scelta strategica per i servizi di rete e per gli ospedali specializzati, per poi argomentare punto su punto i contenuti del documento. In merito all’acquisto (30.000 euro) del macchinario per i presidio universitario di Cagliari, l’assessore ha affermato che vi è la volontà di procedere, previo confronto e opportune valutazioni con i fornitori. L’esponente dell’esecutivo ha quindi comunicato che non risulta formalizzata alcuna richiesta di accreditamento dell’Aou di Sassari e sull’opportunità di istituire un registro regionale del cheratocono ha detto di prediligere un monitoraggio dei dati della malattia che al momento colpisce nell’Isola 1.309 adulti e 35 minori. Disponibile a realizzare un programma di screening scolastico e campagne di informativa ma previa presentazione di progetti specifici e validati dagli esperti, l’assessore ha confermato che dal 2017 è garantita gratuitamente la fornitura delle lenti speciali agli esenti.
Il capogruppo del Pd, Deriu, ha quindi chiesto una sospensione dei lavori per dare luogo alla riunione della capigruppo. Richiesta accordata dal presidente che alla ripresa dei lavori ha concesso la parola al consigliere Sorgia per illustrarne all’Aula le decisioni. Sorgia (Misto) ha quindi proposto al punto 1. L’inserimento della dicitura “acquisire in tempi radipi macchinari presso i centri di malattia rara”; l’eliminazione dei punti 2 e 3; la cancellazione al punto 5 dell’indicazione della cifra “un milione di euro”. Indentici i punti 6 e 7, al punto 8, il termine per riferire all’aula è stato ridotto a 60 giorni.
La mozione 66 è stata quindi approvata all’unanimità con voto elettronico: 42 favorevoli su 42 votanti.
Il vicepresidente Frau ha quindi dato la parola al capogruppo del Pd Roberto Deriu per l’illustrazione della mozione n.47 (Deriu e più) sul sostegno alla proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare “Ma quale casa?”.
Il primo firmatario della mozione si è rimesso agli atti. La proposta di legge costituzionale punta a inserire il diritto all’abitazione come uno dei diritti fondamentali dell’individuo tutelati dalla Repubblica.
E’ quindi intervenuto Franco Mula (FdI): «Approfitto dell’occasione per chiedere all’assessore a che punto è Area per l’emergenza abitativa. In Sardegna ci sono tanti alloggi sfitti che necessitano di manutenzione. Ci sono poi molti comuni beneficiari di finanziamenti per realizzare case popolari che non hanno centrato gli obiettivi».
A nome della Giunta è intervenuto l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Piu: «La Regione Sardegna aderisce con convinzione alla proposta di legge di iniziativa popolare che mira a modificare alcuni articoli della Costituzione per inserire il diritto all’abitazione come diritto fondamentale tutelato dalla Repubblica e sollecita politiche abitative più giuste ed efficaci. In Sardegna abbiamo 23mila alloggi popolari e altri 3mila utilizzati come locali commerciali. Stiamo riprogrammando risorse che non venivano utilizzate da 20 anni. In alcune aree come il sassarese abbiamo rifinanziato la realizzazione di nuove case o la manutenzione straordinaria degli alloggi». L'assessore ha poi sottolineato la necessità di riformare il settore dell’edilizia abitativa pubblica: «Le graduatorie per la concessione degli alloggi devono essere uniche e aperte tutto l’anno, non possono essere gestite dai singoli comuni. Stiamo lavorando per modificare la legge. Avere una graduatoria unica consente a persone che stanno in città di optare per un alloggio in un centro vicino. Oggi non c’è un software che ci consente di avere un quadro puntuale ed analitico. la Regione ultimamente ha investito 300 milioni di euro per la Nuova Area. Altri 10 milioni andranno a finanziare la legge per l’abbattimento degli affitti. Stiamo lavorando anche sul Pnrr per un finanziamento da 30 milioni di euro per la manutenzione delle case. 22 milioni di euro, infine, andranno all’efficientamento energetico di alloggi popolari di proprietà dei comuni».
Piu, in conclusione del suo intervento, ha chiarito l’obiettivo delle politiche abitative della Regione: «Ci sono molti centri che si stanno spopolando. Vogliamo dare ai comuni la possibilità di acquistare le case e darle a chi ne ha bisogno. L’obiettivo è recuperare alloggi inutilizzati anziché occupare nuove aree e consumare suolo. La mozione n.47 va nella direzione giusta: consentire a tutti di vivere in abitazioni dignitose».
In sede di replica il consigliere Deriu ha chiesto la votazione della mozione attraverso il sistema elettronico.
Il consigliere Mula ha dichiarato il suo voto a favore ricordando però all’assessore che non tutti i comuni sono nella stessa situazione: «Non tutti possono acquistare alloggi, ci sono comuni beneficiari di finanziamenti per la realizzazione di nuove case che non li hanno ancora spesi».
L’on. Sebastian Cocco ha annunciato il voto favorevole del gruppo Uniti per la Todde. Voto a favore ha annunciato anche da Sandro Porcu (Orizzonte Comune). La mozione è stata approvata all’unanimità.
Si è poi passati all’esame della mozione n.24 (Ticca e più) sull’autonomia differenziata e l’urgenza di adottare le norme di attuazione dello Statuto finalizzate a rafforzare la competitività della Sardegna.
Il capogruppo del Pd Roberto Deriu ha chiesto una sospensione di alcuni minuti e la convocazione della Conferenza dei capigruppo.
Alla ripresa dei lavori, l’on. Deriu ha chiesto ai presentatori la possibilità di rinviare ad altra data la discussione della mozione per approfondire alcuni temi.
Il primo firmatario Umberto Ticca (Riformatori) pur giudicandola “paradossale ed eccessiva” ha accolto la richiesta “a patto che ci sia un accordo per un rinvio breve e che alla prima occasione venga discussa in Aula”.
La discussione della mozione è stata rinviata. Il Presidente Frau ha dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio. Com
Comments are closed.