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L’offerta formativa della Regione si allinea alle richieste del mercato. L’assessora del Lavoro, D. Manca: “Puntiamo ad offrire corsi che offrano uno sbocco occupazionale”.

Cagliari, 25 Sett 2025- L’offerta formativa della Regione Sardegna cambia decisamente passo: con l’obiettivo di migliorare l'occupabilità e la competitività dei giovani sardi, i corsi di formazione saranno maggiormente allineati alle esigenze del mercato del lavoro.

“Alla luce delle numerose interlocuzioni con gli stakeholder e con le associazioni di categoria che da tempo evidenziano la carenza di numerose figure professionali qualificate, abbiamo deciso di fare una scelta importante: promuovere percorsi formativi più rispondenti alle richieste dal mercato soprattutto nei settori che manifestano esigenze professionali e formative specifici come, ad esempio, nei segmenti delle costruzioni, impiantistica, artigianato artistico, trasporti, etc., e allo stesso tempo, di limitare i corsi relativi a quelle professioni delle quali il mercato appare saturo, come quelli dedicati al profilo professionale di operatore del benessere, in particolare i corsi per erogazione di trattamenti di acconciatura e di trattamento estetico”.

Così l'assessora del Lavoro, Desirè Manca, illustra la delibera approvata oggi dalla Giunta regionale che stabilisce gli indirizzi per la programmazione della nuova offerta dei percorsi relativi alla filiera di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) per i cicli formativi 2026-2029.

“Quella che portiamo avanti oggi è una “piccola rivoluzione” del mondo della formazione, perché siamo convinti che la Sardegna abbia bisogno di una manovra decisa per invertire la rotta e affrontare la mancata corrispondenza tra le competenze richieste dalle aziende e quelle effettivamente possedute dalle persone in cerca di occupazione o già occupate. Una problematica che ogni giorno ci viene rappresentata. I percorsi IeFP – sottolinea l’esponente della Giunta – sono fondamentali per l’offerta formativa regionale in quanto garantiscono attraverso l'apprendimento in ambiti lavorativi una più facile transizione dei giovani dal contesto formativo a quello lavorativo, oltre ad essere uno strumento per contrastare la dispersione scolastica. Fissando un tetto massimo di corsi, il 30% di quelli erogati negli anni precedenti, per alcuni tipi di professioni, faremo in modo che i giovani che intendono specializzarsi in quell’ambito possano continuare a farlo, ma allo stesso tempo puntiamo ad evitare che ci sia un soprannumero di esperti del benessere alla ricerca di un’occupazione e soltanto un operaio specializzato conteso da diverso aziende”. Com

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