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Trump, Europa smetta di acquistare petrolio russo. Massicci attacchi russi sull’Ucraina.

Kiev, 21 Sett 2025 - Donald Trump ha rinnovato la richiesta ai Paesi europei di "smettere di acquistare petrolio" dalla Russia. Lo riferisce Bloomberg, secondo cui durante una cena a Mount Vernon in Virginia, vicino Washington, Trump ha affermato: "Gli europei stanno comprando petrolio dalla Russia, cosa che non dovrebbe succedere, vero?". Giovedì, dopo l'incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer, il
presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di essere disposto ad aumentare la pressione economica su Mosca "ma non quando le persone per cui mi batto - ha detto - acquistano petrolio dalla Russia". Durante la cena, secondo quanto riportato, Trump si è rivolto a Matt Whitaker, ambasciatore degli Stati Uniti presso la Nato, chiedendogli di aumentare la pressione sull'Europa. "Devono smettere di comprare petrolio dalla Russia, Matt", ha detto. E poi rivolgendosi ai presenti: "Matt non permetterà ancora per molto che ciò accada". 

Le garanzie di sicurezza per l'Ucraina, in discussione nella cosiddetta 'coalizione dei volenterosi', costringerebbero i Paesi europei firmatari a combattere la Russia se Mosca dovesse lanciare nuovamente un'azione militare contro l'Ucraina in futuro. Lo ha detto al Guardian il presidente della Finlandia Alexander Stubb, prima di recarsi a New York per l'Assemblea generale dell'Onu.
"Le garanzie di sicurezza sono essenzialmente un deterrente - ha detto ancora - Tale deterrente deve essere plausibile e, per essere plausibile, deve essere forte". Stubb, prosegue il quotidiano, ha affermato che le garanzie entreranno in vigore solo dopo un futuro accordo tra Ucraina e Russia, ma ha insistito sul fatto che la Russia non avrà alcun diritto di veto sul loro formato. "La Russia non ha assolutamente voce in capitolo nelle decisioni sovrane di uno Stato nazionale indipendente. Quindi, per me, non è un problema se la Russia accetterà o meno". 

Alla domanda se le garanzie significherebbero che i Paesi europei si sarebbero dichiarati pronti a impegnarsi militarmente con la Russia in caso di futura aggressione contro l'Ucraina, Stubb ha risposto: "Questo è il concetto di garanzia di sicurezza per definizione". "Questo - ha detto in un altro passaggio - significa anche comunicazione strategica, quindi non stiamo lanciando garanzie di sicurezza a caso, ma stiamo creando garanzie di sicurezza reali e la Russia lo sa".

Il presidente della Repubblica Ceca, Petr Pavel, ha dichiarato che la Nato deve rispondere in modo adeguato alle violazioni russe, anche eventualmente abbattendo i jet russi. "La Russia si renderà conto molto rapidamente che hanno commesso un errore e hanno superato i limiti accettabili. Purtroppo, questo significa vacillare sull'orlo di un conflitto, ma cedere al male semplicemente non è un'opzione", ha affermato Pavel. Le sue dichiarazioni giungono dopo che ieri l'Estonia ha denunciato la violazione del suo spazio aereo da parte di tre Mig-31 russi. Mosca nega che ci sia stata una violazione, ma Tallinn oggi ha nuovamente replicato respingendo la smentita russa.

Farò tutto quello che è in mio potere per mantenere la pace e la libertà in Europa. È proprio per questo che stiamo rafforzando le nostre capacità di difesa con così tanta determinazione. In un mondo sempre più ostile, dobbiamo fare tutto il possibile per salvaguardare la democrazia, la prosperità e la pace". Lo afferma, in un'intervista a La Repubblica, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, rispondendo alla domanda se stiamo andando verso la Terza guerra mondiale. "L'Unione europea - aggiunge - è responsabile del mercato unico per le sue industrie, per la ricerca e innovazione e per le Pmi, tra cui rientra anche la base industriale della difesa.
Noi ci assumiamo le nostre responsabilità per proteggere l'Unione. Dobbiamo fare i conti con la realtà: il mondo è profondamente cambiato e bisogna prepararsi a raccogliere le sfide che ci porrà. Questo significa dimostrare a noi stessi, ai nostri alleati e ai nostri avversari, che l'Europa intende difendersi ed è in grado di farlo. E pensando alle molteplici iniziative che abbiamo preso per la nostra sicurezza energetica, per la nostra prontezza alla difesa dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022, siamo sulla buona strada".

Per von der Leyen gli incidenti, in particolare quello che si è verificato in Polonia, "sono estremamente significativi. Se è vero che la Nato deve rimanere il fulcro della nostra difesa collettiva, è anche vero che abbiamo bisogno di un pilastro europeo molto più forte". "L'Europa - prosegue - deve essere più autosufficiente e indipendente in fatto di sicurezza. Per questo abbiamo avviato il programma 'Prontezza per il 2030', con il quale intendiamo colmare le carenze di capacità, accelerare le procedure e mobilizzare fino a 800 miliardi di euro per l'industria della difesa. Proteggeremo ogni centimetro dell'Unione europea".
"La Russia sembra essere disposta ad accettare che prima o poi ci saranno incidenti mortali. È una questione che prendiamo molto sul serio, come del resto tutti gli attacchi ibridi e informatici della Russia all'Unione, perché questi attacchi mostrano chiaramente che le ambizioni della Russia non si fermano all'Ucraina", dice a proposito delle interferenze ai sistemi Gps. "L'Europa - va avanti - è determinata a rafforzare la propria sicurezza energetica: stiamo realizzando una solida base di energia pulita da fonti rinnovabili interne, riducendo nel contempo, o persino eliminando, la nostra dipendenza strategica da fornitori inaffidabili. Stiamo accelerando la graduale eliminazione dei combustibili fossili russi e stiamo realizzando massicci investimenti nelle energie rinnovabili prodotte in Europa, usando il nucleare per il carico di base".

"Dobbiamo bloccare tutte le possibili rotte di rifornimento, aggirare le sanzioni, fare pressione sui paesi e sulle singole aziende che li aiutano. I partner hanno questo potere: il potere che dovrebbe proteggere la vita. Ci aspettiamo che il 19° pacchetto di sanzioni dell'UE sia davvero doloroso e che gli Stati Uniti si uniscano agli europei". Lo scrive sul suo canale Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Ci stiamo difendendo quasi quotidianamente dagli attacchi russi. Questa settimana sono stati lanciati oltre 1.500 droni d'attacco, oltre 1.280 bombe aeree guidate e 50 missili di vario tipo. In queste armi sono stati trovati migliaia di componenti stranieri - più di 132.000 - provenienti da diversi paesi: Europa, America, Cina, Giappone e decine di altri". Lo scrive sul suo canale Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Tutte queste tecnologie aiutano la Russia a creare armi su larga scala - prosegue -. Tutto per il terrore contro il nostro popolo".

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