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Violenti attacchi israeliani su Gaza City, 62 morti. Axios: “È iniziata l’invasione”. Le famiglie degli ostaggi sotto casa di Netanyahu.

Gaza, 16 Sett 2025 – Le forze armate israeliane hanno lanciato un'annunciata offensiva terrestre per conquistare Gaza City, riporta Axios citando funzionari israeliani anonimi.
Dalla tarda sera di ieri le agenzie giornalistiche italiane segnalano l'avvio di un'invasione su vasta scala della città, con largo uso di carri armati e fanteria, citando fonti palestinesi e israeliane. Al momento non c'è alcuna conferma ufficiale e anche i principali mezzi di informazione internazionali si limitano a parlare di violenti bombardamenti.

L'esercito israeliano in tarda sera ieri ha attaccato Gaza City con aerei da guerra, artiglieria e droni. I media della Striscia segnalano 37 attacchi in 20 minuti e una fuga di massa dalla zona nord-occidentale della città di Gaza. Nei video postati sui social il cielo dell'enclave appare arancione. 

Secondo fonti palestinesi, gli attacchi dell'esercito israeliano hanno preso di mira tre quartieri di Gaza city: Sheikh Radwan, Al-Karama e la costa, e Tel Al-Hawa dove le truppe hanno usato “bombe robot”. Abitanti riferiscono di essere stati costretti a evacuare verso est e sud.

Israele afferma che circa 300mila palestinesi sono fuggiti da Gaza City nelle ultime settimane, dopo che la sua popolazione era aumentata a circa un milione di sfollati all'inizio di quest'anno. L'esercito ha esortato tutti gli abitanti di Gaza City a evacuare.

Gli attacchi pesanti sulla città di Gaza di queste ore sarebbero scattati dopo che il segretario di Stato americano Rubio ha appoggiato l'offensiva israeliana nella Striscia. A riferirlo sono alcuni testimoni all'Afp. 

"Ci sono bombardamenti pesanti e incessanti sulla città di Gaza e il pericolo continua ad aumentare", ha detto Ahmed Ghazal, aggiungendo che diverse case sono state distrutte e i residenti sono rimasti intrappolati sotto le macerie. Il portavoce della protezione civile di Gaza, Mahmud Bassal, ha detto all'Afp che "i bombardamenti continuano pesantemente in tutta la città di Gaza e il numero di morti e feriti continua ad aumentare".

L'Hostages Families Forum di Israele lancia “un disperato appello” per proteggere i propri cari, accusando il primo ministro Benjamin Netanyahu di averli sacrificati, si legge sul Times of Israel. “La 710° notte a Gaza - afferma il gruppo - potrebbe essere l'ultima notte nella vita degli ostaggi che sopravvivono a malapena, e l'ultima notte in cui sarà possibile localizzare e restituire gli ostaggi uccisi per una degna sepoltura”. “Il primo ministro sta consapevolmente scegliendo di sacrificarli sull'altare di considerazioni politiche” aggiunge il gruppo.

Le famiglie dei rapiti hanno poi marciato verso la residenza del primo ministro Netanyahu a Gerusalemme. Tra i partecipanti alla marcia, Einav Tsangaoker, la madre del rapito Matan Tsangaoker, Ofir Breslavsky, il padre del rapito Rom Breslavsky, e Anat Engerst, la madre del soldato rapito Matan Engerst.

E tra tutto questo sangue "La Global Sumud Flotilla (GSF) ha iniziato la tappa finale del suo viaggio per contribuire a rompere l'assedio illegale di Israele su Gaza. 18 barche sono salpate da Catania, Italia. Decine di altre partiranno oggi e domani dalla Tunisia e dalla Grecia, e l'intera flotta si riunirà presto in acque internazionali per proseguire insieme verso Gaza. 

Lo afferma un comunicato diffuso dalla Global Flottila: "Nelle ultime settimane, la flottiglia ha affrontato numerose sfide, tra cui due attacchi con droni contro imbarcazioni attraccate in Tunisia, difficoltà logistiche e carenze di carburante, che hanno ritardato la nostra partenza verso Gaza. Inoltre, alla luce delle terrificanti minacce del ministro israeliano Ben-Gvir contro i passeggeri della flottiglia, abbiamo intrapreso ulteriori e approfondite pianificazioni di sicurezza per rafforzare la nostra protezione. Invece di permettere che questi ostacoli ci facessero deragliare, GSF ha preso misure decisive per rafforzare la nostra operazione: abbiamo trasferito alcune navi in altri porti per le ultime preparazioni, condotto severi test in mare e adattato i nostri protocolli di sicurezza".
"A seguito di questi cambiamenti e in previsione di condizioni sempre più ostili siamo stati costretti a prendere la difficile decisione di ridurre la capacità di partecipanti su diverse imbarcazioni dirette a Gaza. I volontari hanno affrontato molte sfide, difficoltà e incertezze — in parte a causa di attacchi deliberati contro la nostra missione e in parte per la portata enorme di questa iniziativa popolare e degli inevitabili errori di calcolo lungo il percorso. Il comitato direttivo di Gsf continua a esprimere immensa gratitudine a coloro che sono intervenuti e hanno dimostrato con la loro presenza il loro impegno per questa causa imprescindibile". "Stiamo lavorando - si conclude il comunicato stampa - a stretto contatto con tutti i partecipanti in profonda solidarietà durante questi cambiamenti, mentre restiamo fermamente impegnati a portare avanti la missione nei nostri Paesi di origine, guidando mobilitazioni coordinate e rafforzando ulteriormente il movimento globale di solidarietà per la Palestina.

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