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La camicetta nera italiana alimenta il clima d’odio contro le opposizioni. La presidente italiana alla festa del partito con numero da prefisso telefonico, l’Udc: “Noi accusati di odio politico da chi giustifica l’omicidio di Kirk”.

Roma, 14 Sett 2025 - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta alla festa nazionale dell'Unione di Centro che si svolge a Roma. Ha ripreso un discorso che aveva affrontato in queste ore, quello del linguaggio d'odio e sul clima di violenza negli Stati Uniti che trova eco in Italia. In particolare dopo l'omicidio durante un comizio nello Utah dell'attivista trumpiano Charlie Kirk, con le foto dell'uomo a testa in già postate sui social. Poche ore fa la premier aveva scritto: “Non ci facciamo intimidire.
Oggi torna su questo punto molto chiaramente: "Vogliamo dimostrare cioè che la politica può essere autorevole, che può essere credibile, che è capace di dedizione, che è capace di sacrificio, che può essere fatta con amore, per quello in cui si crede, per la propria nazione, per la propria gente. Guardate, lo voglio dire nel tempo in cui l'odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine".

E poi affonda: "Io vengo da una comunità politica accusata di portare odio e violenza, accusata da chi oggi minimizza l'uccisione a sangue freddo di un ragazzo di 31 anni che aveva la colpa di difendere la sue idee. Si sedeva in pubblico e consentiva a chiunque di partecipare al dibattito e lo sfidava con le sue idee". 

"Io credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo minimizzare o addirittura di questo continuo giustificazionismo della criminalizzazione, della violenza nei confronti di chi non la pensa come loro. Perché il clima anche qui in Italia sta diventando insostenibile ed è ora di denunciarlo ed è ora di dire chiaramente che queste tesi sono impresentabili, pericolose, irresponsabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia".

Sull'omicidio di Charlie Kirk "ho letto molti commenti disumani e spaventosi", ha detto la presidente del Consiglio, "uno di questi è di Piergiorgio Odifreddi, intellettuale della sinistra, che ha detto che sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa..."

"Ora io vorrei chiedere a questo illustre professore cosa intenda esattamente dire - domanda Meloni - che ci sono persone a cui è legittimo sparare in base alle loro idee o a cui è meno grave sparare sempre perché non condividiamo le loro idee?".

Meloni ha poi affrontato il tema della solidità dei conti pubblici e del ruolo internazionale dell'Italia: "Dicevano che col centrodestra al governo l'Italia sarebbe andata in default ma le cose sono andate diversamente. La verità è che la sinistra non azzecca una previsione da qualche decennio. Noi siamo l'ancora di stabilità in Europa e di questo siamo orgogliosi. Non abbiamo aumentate le tasse nonostante il lascito dei nostri predecessori, ma le abbiamo abbassate e nella prossima legge di bilancio ci concentreremo sul ceto medio". E ancora: "Andremo avanti sulla riforma della giustizia, sulla separazione del carriere e la riforma del Csm, vogliamo spezzare il sistema correntizio".
La premier ribadisce quanto già annunciato dal ministro Giorgetti nei giorni scorsi, e cioè che la prossima legge finanziaria guarderà al ceto medio: “Abbiamo smesso di gettare i soldi dei cittadini dalla finestra, nonostante i debiti da pagare che ci hanno lasciato i nostri predecessori non abbiamo aumentato le tasse ma le abbiamo abbassate e vogliamo proseguire in questa direzione concentrandoci ora con la prossima legge di bilancio sul ceto medio”. E ancora: “Abbiamo difeso il potere d'acquisto dei lavoratori rendendo strutturale il taglio del cuneo fiscale e incentivando le imprese che assumevano, abbiamo previsto stanziamenti record per la sanità, abbiamo messo al primo posto come priorità l'attenzione alla famiglia, l'attenzione alla natalità - ha sottolineato ancora - nel 2024 abbiamo assicurato benefici netti per le famiglie per oltre 16 miliardi di euro aumentando i mesi di congedo parentale retribuito all'ottanta per cento, riprendendo di fatto l'asilo nido gratuito per il secondo figlio per le famiglie che hanno fino a 40.000 euro”. Non manca di citare i dati Istat più recenti che danno il Mezzogiorno con un calo record della disoccupazione.
Sul finale si rivolge alla platea dei cattolici, facendo anche riferimento a quella simile del Meeting di Rimini e ironizzando sulle sue intenzioni rispetto al target di riferimento: “Mi hanno fatto sorridere alcuni commenti dopo il mio discorso al Meeting di Rimini. C'è chi ha detto che sono diventata una democristiana 2.0 perché volevo dare la caccia ai cattolici. State tranquilli che non vi do la caccia... Tranquillizzo tutti, non sto dando la caccia a nessuno, non cerco una legittimazione religiosa. Spero che il Nostro Signore ci dia una mano ma è tutto un altro tema... Rimango sempre me stessa, non ho mai avuto stima dei politici multiformi che inseguono le contingenze. Quello che ho detto al Meeting è quello che penso da sempre”. 

Finisce con un dono: una maglia azzurra "da capitano". Dopo il discorso, durato una ventina di minuti, sul palco sono saliti il presidente e il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa e Antonio De Poli, per consegnare la maglia, in tinta con lo sfondo del simbolo dell'Unione di centro, e sulle spalle la scritta "Giorgia #1". La premier e capo incontrastato di FdI ha accettato l'omaggio sorridendo e facendo un gesto di approvazione con il pollice. Poi si è diretta verso l'uscita della sala congressi lasciando l'hotel romano dove è incorso la kermesse.

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