Washington, 18 Lug 2025 - Jeffrey Edward Epstein è morto suicida nel 2019, ma gli strascichi della sua vicenda criminale - abusi sessuali e traffico internazionale di minori - sono ancora pane quotidiano della politica americana.
Donald Trump in particolare, che ben conosceva il magnate, si è trovato spesso ad agitare in campagna elettorale i cosiddetti "Epstein files" salvo poi una volta eletto minimizzare e rispondere al suo stesso elettorato che il caso è "davvero noioso" e che Epstein "è morto da tempo". La stessa procuratrice che indagava sul finanziere è stata ufficialmente licenziata proprio in questi giorni. La faccenda e le polemiche sembravano ormai su un binario morto.
L'articolo del Wall Street Journal afferma che la lettera indirizzata a Epstein e firmata da Trump faceva parte di una raccolta di messaggi per il 50esimo compleanno del finanziere nel 2003. Il quotidiano afferma di aver esaminato la lettera, ma di non averne pubblicato un'immagine. Si tratta di solo una delle lettere inviate a Epstein per il suo cinquantesimo compleanno, raccolte in un album curato dall'ex del magnate, Ghislaine Maxwell, anche lei condannata a 20 anni per traffico sessuale di minorenni.
Non una lettera qualunque, visto che diverse righe di testo dattiloscritto sono incorniciate dalla sagoma di una donna nuda, apparentemente disegnata a mano con un pennarello: la firma “Donald” che ricondurrebbe all'attuale presidente è una sinuosa scritta sotto la vita, all'altezza del pube. Infine la chiusa: “Buon compleanno e che ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto”.
Il pregiudicato presidente Usa ha fatto sapere subito che si tratta di un falso e che per questo farà causa al giornale e al suo proprietario Rupert Murdoch: "La stampa deve imparare a essere sincera e a non affidarsi a fonti che probabilmente non esistono nemmeno", ha scritto sul suo social network Truth. E ancora: “Non ho mai dipinto un quadro in vita mia. Non disegno quadri di donne. Non è la mia lingua. Non sono le mie parole”.
Poi, sempre via social Truth, ha incaricato Pam Bondi - la Procuratrice generale federale, carica che corrisponde grossomodo al nostro ministro della Giustizia - di pubblicare tutte le testimonianze rilevanti della giuria nel caso Epstein, previa approvazione del tribunale.
Questo il post di Trump: "Alla luce dell'assurda pubblicità data a Jeffrey Epstein, ho chiesto al Procuratore Generale Pam Bondi di produrre qualsiasi testimonianza pertinente resa dalla giuria, previa approvazione del tribunale. Questa Truffa, perpetuata dai Democratici, dovrebbe finire, subito!"
Poco dopo la dichiarazione di Trump, Bondi ha scritto su X che il Dipartimento di Giustizia è pronto a chiedere alla corte, venerdì, di desecretare le trascrizioni della giuria: "Presidente Trump, siamo pronti a chiedere alla corte domani di desecretare le trascrizioni della giuria", ha scritto Bondi.
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