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Contrasto alla fast fashion ed educazione ambientale: dalla giunta due milioni per promuovere sostenibilità e cittadinanza attiva.

Cagliari, 7 Lug 2025 - La giunta regionale della Sardegna affronta il tema della fast fashion e delle sue pesanti conseguenze economiche ed ecologiche. Su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, l’esecutivo regionale ha approvato la nuova programmazione triennale della Rete Infeas (Informazione, Formazione ed Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità), in coerenza con il Programma Regionale di Sviluppo 2024–2029 e con la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile. Le risorse stanziate ammontano complessivamente a 2 milioni di euro, di cui 1 milione e 300 mila euro per il 2025 destinati proprio a progetti di sensibilizzazione sul contrasto alla fast fashion affidati ai CEAS (Centri per l’educazione ambientale e la sostenibilità), Seicentomila euro andranno all’organizzazione della manifestazione “Ceas Aperti” nel triennio 2025–2027 e centomila euro per l’acquisizione di servizi di assistenza tecnica e comunicazione nel biennio 2026–2027.

L’obiettivo principale di questa delibera è contrastare la fast fashion mediante progetti educativi che sensibilizzino studenti e cittadini sui gravi impatti ambientali, etici e sociali legati alla produzione e al consumo di abbigliamento “usa-e-getta”.

“Contrastare la fast fashion – afferma l’assessora Rosanna Laconi – significa promuovere un nuovo modello di consumo, più equo e sostenibile, che tuteli l’ambiente, i diritti e il lavoro. Educare le nuove generazioni è essenziale per costruire una società più consapevole e responsabile. La scuola, insieme alla rete dei Ceas, è uno strumento fondamentale per rendere la sostenibilità parte integrante della nostra cultura quotidiana”.

La fast fashion rappresenta uno dei fenomeni sempre più discussi a livello europeo. Produce enormi quantità di abiti a basso costo in tempi brevissimi, sfruttando risorse e lavoro in modo intensivo e insostenibile. Le nuove direttive UE spingono verso una transizione obbligata: più qualità, meno sprechi, maggiore responsabilità.

Per questo, l’azione 2 investe 1.300.000 euro già nel 2025 per progetti scolastici promossi dai Ceas pubblici registrati: ogni centro potrà accedere a un contributo fino a 22.400 euro per attività educative rivolte alle scuole secondarie

Le altre azioni previste nella delibera sono rivolte alla valorizzazione e al potenziamento dei Ceas pubblici iscritti al Registro Regionale (Rerc), rafforzandone le capacità operative e formative, in particolare il legame con le comunità locali (Azione 1). Infine, sono previsti il coordinamento e rafforzamento della rete Infeas con azioni sistemiche di comunicazione, eventi pubblici, strumenti condivisi e supporto tecnico (Azione 3). Com

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