Gaza, 1 Lug 2025 - Trentasette miliardi e mezzo di euro: è il costo, per difetto, della guerra che Israele ha iniziato a Gaza dopo il 7 ottobre del 2023. Per ognuno dei 633 giorni di conflitto sono stati spesi oltre 58 milioni di euro. A renderlo noto è un'analisi pubblicata dal ministero delle Finanze e riportata da N12. Le cifre dettagliate nel bilancio dello Stato per il 2024, rivelano che dall'inizio del 2025 il Paese ha stanziato 7 miliardi di shakel (1,8 miliardi di ero) per le sole spese civili della guerra, anche prima della campagna contro l'Iran.
Questa somma si aggiunge ai 141,6 miliardi di shakel (35,7 mld di euro) di spese di guerra lorde dal 7 ottobre 2023 fino alla fine del 2024. Il ministero delle Finanze non ha però divulgato i costi per la sicurezza della ripresa della guerra nel 2025, compresi i costi di mobilitazione delle riserve per l'operazione Carri di Gedeone e le ingenti spese dell'operazione Leone nascente (Am Kalavi) contro l'Iran.
“Alla data di pubblicazione del rapporto, non è possibile valutare e quantificare in modo affidabile l'impatto finanziario della continuazione della guerra della "Spada di Ferro” e dell'Operazione Am Kalavi", ha spiegato la ragioneria dello Stato. Le spese per la difesa sono passate da 75 miliardi di shakel (19 miliardi di euro) nel 2022 a 168 miliardi nel 2024 (42,5 miliardi di euro) con un aumento di 2,24 volte. Nel 2023, con lo scoppio della guerra in ottobre, le spese per la difesa ammontavano a circa 98 miliardi (25 mld di euro).
L'aumento più marcato l'anno scorso è stato registrato nei costi per i militari di riserva: 32 miliardi di shakel, oltre 8 miliardi di euro. Per appalti e le operazioni, che comprende munizioni e attrezzature militari, sono stati spesi 97 miliardi (24,5 mld di euro), circa il 58% di tutte le spese per la difesa. Secondo il ministero delle Finanze, una parte significativa degli appalti israeliani dagli Stati Uniti è stata finanziata dal bilancio statale, e non solo dagli aiuti americani, riferisce ancora N12. Quanto alla percentuale del Prodotto interno lordo, la spesa per la difesa è aumentata dal 4,3% nel 2022 all'8,4% nel 2024.
Le Nazioni Unite condannano i recenti ordini di evacuazione israeliani che coprono la parte settentrionale e centrale di Gaza, denunciando il fatto che la popolazione palestinese viene stipata in aree sempre più ridotte, non attrezzate per una popolazione così numerosa, già sfollata innumerevoli volte durante la guerra.
Il nord della Striscia di Gaza ha vissuto una delle notti più devastanti delle ultime settimane, mentre prosegue l'offensiva israeliana parallela a nuovi sforzi diplomatici guidati dall'amministrazione Trump per negoziare un cessate il fuoco.Secondo quanto riportato da Reuters, l'esercito israeliano ha lanciato massicci bombardamenti dopo aver emesso ordini di evacuazione di massa. Aerei hanno colpito almeno quattro scuole e numerose abitazioni, mentre i carri armati israeliani sono avanzati nella zona orientale del quartiere Zeitoun, a Gaza City. Le autorità sanitarie locali hanno riferito che almeno 25 persone sono rimaste uccise, di cui 10 proprio a Zeitoun.
Circa 150mila persone sono state colpite dal solo ordine di evacuazione di ieri, comprese le famiglie che alloggiano in rifugi per civili già sfollati, ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric durante un briefing: "Le persone vengono spinte in aree sovraffollate dove già si trovano migliaia di altre persone. Questi spazi sono privi di ripari, acqua e sistemi fognari, per non parlare delle strutture mediche".
Il presidente americano Donald Trump ha affermato che il processo per corruzione del premier Benjamin Netanyahu "interferisce" con i negoziati sia con l'Iran che con Gaza perché richiede al capo del governo israeliano di comparire in tribunale "mentre è impegnato a negoziare un accordo di pace e a portare via gli ostaggi da una regione devastata dalla guerra". Così la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, in conferenza stampa.
Trump è intervenuto due volte sulla questione nei post pubblicati su Truth la scorsa settimana, chiedendo l'annullamento del processo per corruzione a Netanyahu. Alla richiesta di approfondire i post di Trump, Leavitt ha affermato che il presidente "stava semplicemente sottolineando la sua empatia per Bibi Netanyahu, vedendolo affrontare quello che sta attraversando con il suo sistema giudiziario nello Stato di Israele". "Chiaramente, il presidente lo sa benissimo. Anche lui è stato vittima di un sistema giudiziario che cercava di metterlo in prigione, ma il presidente Trump ha prevalso", ha continuato, elogiando Netanyahu per la sua collaborazione con gli Stati Uniti contro l'Iran.
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