Cagliari, 27 Magg 2025 - “La presentazione dell’ultima indagine Agenas sul livello di attuazione delle Reti Oncologiche nelle Regioni italiane inquadra una situazione che ben conosciamo e sulla quale stiamo lavorando già da tempo con azioni strutturali, in grado di produrre cambiamenti concreti: fra gli obiettivi dichiarati della Rete Oncologica regionale, recentemente varata, vi è una strategia di presa in carico del paziente che va esattamente nella direzione suggerita dall’ dall'Agenzia italiana per i servizi sanitari regionali”. È questo il commento dell’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi, che ricorda come nella mission della nuova Rete Oncologica regionale vi sia l’autosufficienza per patologia oncologica entro il 2030, ossia la presa in carico integrale del paziente dalla diagnosi, alla cura, al follow up, con il conseguente abbattimento della mobilità passiva che oggi vale 90 milioni di euro sul bilancio della Sanità regionale.
“Puntiamo sull’attivazione di percorsi integrati multidisciplinari e sull’omogeneizzazione delle cure, attraverso l’abbattimento delle cosiddette variazioni ingiustificate nell'assistenza sanitaria, che non trovano ragion d’essere in virtù delle condizioni cliniche del paziente né all’interno dei protocolli di cura”, aggiunge l’assessore, che inoltre ribadisce: “c’è un tema di razionalizzazione delle attività strategiche a livello centrale e di presa in carico nei territori, attraverso il rilancio della prossimità di cura e dell’attrattività delle strutture. Infine c’è la grande sfida della ricerca, su cui crediamo molto e che contiamo possa produrre maggior equità di accesso a nuove chance terapeutiche e diagnostiche. Un ottimo inizio è rappresentato dalle sinergie attivate attraverso il progetto della Biobanca, che vede in campo la Regione Sardegna insieme all’Università e a Sardegna Ricerche, con implicazioni sulle possibili ricadute in termini di ricerca traslazionale al servizio dei pazienti affetti da patologie rare e che può avere risvolti importanti in oncologia: basti solo pensare a cosa significherebbe per i nostri malati poter avere accesso a cure innovative prodotte in Sardegna per i sardi”.
“Attualmente – conclude Bartolazzi – la Regione Sardegna sostiene da sé insieme ad altre regioni autonome le spese per i farmaci innovativi, inclusi quelli oncologici, in quanto esclusa dai rimborsi previsti dal fondo Aifa per queste terapie. È in corso un dialogo ben avviato con l’Agenzia del Farmaco per superare questo gap”. Com
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