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Bombe israeliane, ieri 82 morti. A Jenin l’esercito spara durante la visita dei diplomatici.

Gaza, 22 Magg 2025 – Almeno 82 palestinesi sono stati uccisi e 262 sono rimasti feriti negli attacchi dell'esercito israeliano a Gaza in 24 ore: lo afferma il Ministero della Sanità della Striscia, gestito da Hamas, in un comunicato stampa pubblicato su Telegram. Dall'inizio delle ostilità il 7 ottobre 2023, il bilancio complessivo conta almeno 53.655 morti e 121.950 feriti.

L'agenzia delle Nazioni Unite per le donne ha dichiarato che oltre 28.000 donne e ragazze sono state uccise a Gaza dall'inizio delle operazioni di Israele nella Striscia. "Si tratta in media di una donna e una ragazza uccise ogni ora negli attacchi delle forze israeliane", ha affermato UN Women in un comunicato. 

"Tra le vittime, migliaia erano madri, e hanno lasciato dietro di sé bambini, famiglie e comunità devastate. "L'organizzazione ha rinnovato il proprio appello per un cessate il fuoco immediato, la liberazione di tutti i prigionieri israeliani e il ripristino immediato di un accesso umanitario senza ostacoli. 

Secondo il Ministero della Sanità palestinese di Gaza, la guerra ha provocato almeno 53.475 morti e 121.398 feriti. Si ritiene che migliaia di altre persone siano ancora sotto le macerie in diverse zone della Striscia.

Un'unità dell'esercito israeliano ha sparato colpi di avvertimento in aria durante una visita diplomatica a Jenin, in Cisgiordania, creando panico fra i diplomatici. La delegazione era composta da decine di ambasciatori e diplomatici europei, arabi, cinesi, giapponesi, indiani e di altre parti del mondo. 

Il Ministero degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese ha postato video che mostrano decine di persone, tra cui fotografi, nei pressi di un posto di blocco dell'esercito a Jenin. Si vedono i soldati sparare in aria dall'interno del campo profughi di Jenin e il gruppo che scappa verso le proprie auto. Non sono segnalati feriti. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, la delegazione comprendeva diplomatici provenienti dall'Unione Europea, dalla Francia, Regno Unito, Canada, Spagna, Russia, Unione Europea, Egitto, Giordania, Marocco, Portogallo, Cina, Austria, Brasile, Bulgaria, Turchia, Lituania, Polonia, Turchia, Giappone, Romania, Messico, Sri Lanka, Canada, India e Cile.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha appena parlato con il viceconsole italiano coinvolto nell'episodio a Jenin, con gli spari in aria dell'Idf. Il diplomatico non ha subito danni ed è rientrato in Consolato. Tajani ha dato istruzioni per chiedere immediate spiegazioni e protestare per l'accaduto con il governo di Israele: “Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili” ha detto Tajani

L'esercito israeliano si è scusato, dicendosi “rammaricato” per aver sparato colpi di avvertimento in aria “e aver provocato l'inconveniente”, scrive in una nota stampa.

L'esercito israeliano controllerà "tutta la Striscia di Gaza" al termine dell'offensiva, ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu. 
"Se ci sarà un'opzione per un cessate il fuoco temporaneo, al fine di liberare ostaggi, saremo pronti", ha inoltre affermato il primo ministro durante una conferenza stampa a Gerusalemme, sottolineando che 20 dei 58 ostaggi ancora a Gaza sono "certamente in vita". Netanyahu ha difeso la necessità di "evitare una crisi umanitaria" per mantenere la propria libertà d'azione, dal momento che le restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari stanno suscitando una vasta ondata di condanne internazionali.

L'Onu ha recuperato e iniziato a distribuire nella striscia di Gaza l'equivalente di 90 camion di aiuti umanitari, per la prima volta da quando due mesi e mezzo fa è iniziato il blocco totale del territorio palestinese. Lo ha annunciato Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale dell'Onu. Tre giorni dopo l'annuncio della ripresa limitata degli aiuti da parte di Israele, "mercoledì 21 maggio, le Nazioni Unite hanno raccolto circa 90 carichi di camion al valico di Kerem Shalom e li hanno spediti a Gaza", ha detto.

Il primo ministro canadese Mark Carney ha definito "totalmente inaccettabili" gli spari delle forze israeliane durante una visita di diplomatici, tra cui quattro canadesi, nella Cisgiordania occupata. 

"Ci aspettiamo una spiegazione immediata su ciò che è accaduto, totalmente inaccettabile", ha dichiarato Carney in conferenza stampa, aggiungendo che la sua ministra degli Esteri, Anita Anand, ha convocato l'ambasciatore di Israele a Ottawa per avere risposte.

Copione dall'esito già scritto ieri alla Camera sulle quattro mozioni presentate su Gaza e Cisgiordania (una della maggioranza e tre delle opposizioni). L'aula ha approvato il testo del centrodestra, tra le proteste dei gruppi di minoranza con cartelli in aula 'stop genocide' e un presidio in piazza Montecitorio delle associazioni pro-Palestina all'insegna di slogan come 'assassini', 'vergogna' e 'Free Palestine'. 

La mozione della maggioranza riafferma il sostegno, "insieme ai partner europei e internazionali" ad una soluzione negoziata e "a lavorare affinché le parti, nel rispetto del diritto internazionale...giungano all'immediata cessazione dei combattimenti, alla liberazione degli ostaggi, al ripristino delle condizioni che consentano l'assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza", senza prendere una posizione netta contro la politica di Israele e senza citare il piano 'Carri di Gedeone' di Benjamin Netanyahu. Nelle premesse si citano "gli attacchi terroristici di Hamas contro inermi cittadini israeliani del 7 ottobre 2023" che, si legge nel testo, "hanno innescato una spirale di inaudita violenza, che sta causando migliaia di vittime e una crisi umanitaria senza precedenti nella Striscia di Gaza". 

Respinta la mozione di Pd-M5S-Avs firmata dai leader Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che sono intervenuti in aula con parole di fuoco. Ad illustrare la mozione era stato Bonelli, leggendo i nomi e le età dei bambini morti a Gaza. Tutte le età, dai più grandi ai "neonati". Non li legge tutti, "la lista è molto lunga. Centinaia e centinaia di fogli, chilometri di fogli", ha detto Bonelli, sottolineando il "pessimo segnale" dell'assenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Bonelli parla di "pulizia etnica" e torna a chiedere all'Italia di ritirare l'ambasciatore e di dire sì alle sanzioni ad Israele, come è stato detto sì alle sanzioni alla Russia". 

"Il silenzio non è un'opzione. Il silenzio oggi è complice", ha esordito Schlein invitando il governo italiano ad "esprimere ferma condanna delle azioni del governo israeliano. "Chiediamo al governo Meloni - ha aggiunto la segretaria - di fare come hanno già fatto la Spagna, l'Irlanda, la Norvegia e presto pure la Francia: riconoscere pienamente lo stato di Palestina" e imporre "sanzioni" ad Israele. 

"Qui non si tratta di errori - è l'attacco di Conte, riferendosi al presidente del Senato Ignazio La Russa - Questo ha un solo nome, scandiamolo bene, ge-no-ci-dio". Poi il presidente M5s ha accusato la premier Meloni: "una cristiana non si gira dall'altra parte quando fanno a pezzi i bambini. Una patriota vera non fa spallucce mentre un intero popolo viene privato della sua terra". E ha aggiunto: "c'è un Italia, lo dico ai giovani che sono qui e che ci guardano da casa, che non si vuole sporcare il tricolore del sangue dei palestinesi". Infine, l'affondo sul testo della mozione di centrodestra: in "un vergognoso passaggio vi appellate a un vizio di diritto nel procedimento davanti al Cpi, cioè l'unica volta che citate Netanyahu lo fate per assumere il ruolo, pro bono, di avvocati difensori di un criminale". 

Nicola Fratoianni di Avs ha parlato di "50mila persone rinchiuse in una gigantesca prigione a cielo aperto", un "numero incredibile di crimini di guerra nel silenzio assordante della comunità internazionale" e un Netanyahu "criminale di guerra che ha scelto di risolvere la questione palestinese con la deportazione". Quanto alla mozione di Italia Viva, la prima firmataria Maria Elena Boschi ha rifiutato la riformulazione proposta dall'esecutivo che mirava a cancellare il quarto impegno con cui Iv chiedeva di "condannare fermamente, anche in sede europea, il piano di occupazione militare della Striscia di Gaza avanzato da Netanyahu". 

Un dibattito avvenuto nel giorno in cui in cui l'esercito israeliano ha sparato in aria come avvertimento verso una delegazione di diplomatici anche Ue che si stava recando in visita al campo profughi di Jenin (in Cisgiordania) che ha costretto il ministro degli esteri Antonio Tajani a convocare l'ambasciatore di Israele. E mentre, a Gaza, le Nazioni Unite denunciano che gli aiuti, il cui ingresso è stato autorizzato da Israele solo due giorni fa (dopo 11 settimane di blocco), non stanno di fatto raggiungendo la popolazione. Aiuti che Medici senza Frontiere (Msf) definisce "una cortina di fumo per fingere che l'assedio sia finito".

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