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Caso Garlasco, è il giorno della verità: Sempio, Stasi e Marco Poggi dai Pm, si svelano le accuse.

Garlasco (Pavia), 20 Magg 2025 - Gli inquirenti che nell'ultima settimana hanno spinto sull'acceleratore delle nuove indagini - con perquisizioni a casa di Sempio e dei genitori e la ricerca dell'arma del delitto nel canale di Tromello - oggi sono pronti a svelare qualche asso dalla manica, in attesa che l'incidente probatorio possa restituire quel match genetico che per la Procura colloca il sospettato in via Pascoli quando Chiara Poggi viene uccisa. Un cerchio si stringe sempre di più su una rosa di nomi, che - nel più stretto riserbo della Procura - sembra indirizzare verso un'ipotesi di più persone coinvolte nell'omicidio, nel 2007, di Chiara. Stasi, tra i tre, sarà ascoltato come “testimone assistito”.

Gli interrogatori da parte dei magistrati di Pavia potrebbero aprire uno spiraglio e quanto meno consentire di capire dove puntano le nuove indagini della ragazza uccisa a Garlasco il 13 agosto del lontano 2007, da una persona "che conosceva bene" e che, certificano le sentenze per cui il fidanzato Alberto Stasi sta finendo di espiare 16 anni di carcere, l'ha (o l'hanno?) aggredita alle spalle, improvvisamente, senza lasciarle il tempo di difendersi.

Ed è proprio questa ricostruzione che l'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalle Pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano (che si sono incontrati) sta mettendo in discussione, nella convinzione che il delitto sia stato commesso non da una ma da più persone, tra cui, Andrea Sempio, l'amico del fratello della 26enne assassinata.

Una ipotesi fondata non solo, ritiene la Procura, su telefonate sospette, alibi difficili da riscontrare e presunte tracce di Dna che porterebbero al nuovo indagato, ma probabilmente su altri elementi raccolti da inquirenti e investigatori che hanno impresso una accelerata alle attività. 

Mercoledì scorso, oltre a una serie di perquisizioni, è stato dragato un canale a Tromello, non molto lontano da Garlasco, per cercare - su indicazione di un testimone - vicino alla casa dove viveva la nonna delle cugine di Chiara, le gemelle Paola e Stefania Cappa, l'arma di un delitto commesso 18 anni fa. Una roggia di paese dove, come è stato riferito, sarebbero stati trovati, tra l'altro, un martello da muratore e altri oggetti che dovrebbero essere analizzati.

Agli atti delle indagini ci sarebbero centinaia di messaggi delle due donne, compreso uno in cui si alluderebbe al fatto che Stasi è stato incastrato. A questi presto si potrebbero aggiungere anche i vocali che l'ex manager dello spettacolo Francesco Chiesa Soprani ha detto a la Repubblica di avere ricevuto da Paola dal giorno della notizia del prelievo del Dna a Sempio. "Ce n'è uno in cui Paola smentisce alcuni racconti della gemella Stefania, ma non ne voglio parlare - sostiene - Io credo che Stasi sia innocente. Poi chi siano i colpevoli, non so. I vocali? Non me ne faccio nulla, se la Procura me li chiede li fornisco".

Ma a far supporre che i pubblici ministeri abbiano in mano nuovi indizi a cui stanno cercando i riscontri sono le tre convocazioni di oggi pomeriggio, dalle quali si potrebbero intuire alcuni argomenti su cui i pubblici ministeri stanno lavorando. Convocazioni separate ma in contemporanea, per evitare eventuali fughe di notizie come si è già verificato in questi mesi, e in cui i magistrati potrebbero svelare le 'carte'.

Davanti a Civardi e De Stefano ci sarà Sempio. Non è escluso che si avvalga della facoltà di non rispondere o risponda solo a qualche domanda che si presume riguardi, accanto a forse nuovi temi, quelli già affrontati: lo scontrino del parcheggio di Vigevano che riporta la data del giorno del delitto e un orario sovrapponibile a quello dell'aggressione, i rapporti con Chiara, una eventuale colluttazione con lei (è la ricostruzione degli investigatori).

Ma soprattutto il motivo di quelle tre chiamate al telefono fisso di casa Poggi nei giorni precedenti il delitto a cui di già il 37enne, nelle altre due indagini archiviate, ha dato una spiegazione dicendo che era per cercare Marco. Spiegazione a cui i pubblici ministeri non credono perché, a loro avviso, sapeva che era in montagna con i genitori. 

 Il sospetto è che dietro quegli squilli di pochi secondi ci sarebbe dell'altro e non invece la verità.

La convocazione è negli uffici di piazza del Tribunale, a Pavia, per oggi martedì 20 maggio. Alle 14 sarà Andrea Sempio a varcare l'ingresso della Procura accompagnato dai suoi avvocati, Angela Taccia e Massimo Lovati, per essere interrogato dai magistrati che, dopo due inchieste e altrettante archiviazioni, lo hanno indagato per l'omicidio di Chiara Poggi.

Si ripartirà dagli elementi già acquisiti sul delitto di Garlasco in 18 anni di indagini, dalle tracce di Dna sotto le unghie della vittima, alle tre telefonate, tutte brevissime, alla sua abitazione nei giorni in cui era sola a casa. Senza dimenticare il biglietto del parcheggio trovato una settimana dopo l'omicidio della 26enne ma consegnato agli inquirenti soltanto l'anno successivo.

"Anomalie" già emerse in passato a cui potrebbero ora aggiungersi nuovi elementi.

"Stiamo affilando le armi che ci offre il codice di procedura penale - si limita a dire l'avvocato Lovati -. Questo interrogatorio, prodromico a una richiesta di rinvio a giudizio, si scontra con l'incidente probatorio dove si vuole acquisire una prova per il dibattimento". Le schermaglie difensive sono appena iniziate, ma un interrogatorio a poche ore di distanza dall'udienza che ha esteso le analisi genetiche potrebbe lasciare intendere che gli inquirenti hanno un asso nella manica. Una intercettazione, forse, oppure un dettaglio da analizzare sotto una nuova luce.

Negli uffici della procura guidata da Fabio Napoleone ci sarà anche Stasi, sentito come testimone assistito. "Alberto è sereno e a disposizione dell'autorità giudiziaria, risponderà", ha ripetuto oggi l'avvocatessa Giada Bocellari, che lo difende assieme ad Antonio De Rensis. Lui potrebbe dare qualche delucidazioni sul giro di amici del fratello di Chiara, se e con quale frequenza si ritrovavano nella villetta di via Pascoli e in che rapporti erano con la sua allora fidanzata. E infine, Marco Poggi. Lui verrà sentito di nuovo, questa volta a Venezia, perché è li vicino che vive e lavora. 

Ancora una volta dovrà riavvolgere la sua vita indietro alla sua adolescenza e a quel lunedì nero che, faticosamente, ha cercato di dimenticare. 

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