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Disciplinare di produzione, la posizione del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop.

Macomer (Nu), 19 Magg 2025 - L’ultima approvazione ministeriale del disciplinare di produzione del formaggio Pecorino Romano Dop risale al 20.11.2009 e in quella versione, quando si parla di latte, viene riportato quanto di seguito: la zona di provenienza del latte destinato alla trasformazione del formaggio “Pecorino Romano” comprende l’intero territorio delle regioni della Sardegna, del Lazio e della provincia di Grosseto.

Descrizione: Il “Pecorino romano” Dop è un formaggio a pasta dura e cotta prodotto esclusivamente con latte fresco di pecora intero, proveniente da allevamenti ubicati nella zona indicata al punto 4.3.

Zona geografica: Intero territorio delle regioni della Sardegna, del Lazio e della provincia di Grosseto.

Il 3 dicembre 2024 l’Assemblea del Consorzio si è riunita per approvare una proposta di modifica disciplinare nella quale vengono trattatati diversi argomenti, fra cui l’inserimento di una lista positiva di razze “autoctone” da allevare per la produzione di latte da destinare alla Dop.

In premessa occorre sottolineare che qualsiasi modifica del Disciplinare di Produzione deve essere approvata dalla maggioranza qualificata della Assemblea del Consorzio (66,6%) ovvero i due terzi della produzione del latte, dei produttori di formaggio e degli stagionatori/confezionatori, iscritti a libro soci del Consorzio la cui presenza è certificata dall’organismo di controllo esterno alla DOP, a tutela dell’intera filiera.

L’Assemblea in questione è l’ultima di una lunga serie che inizia nel gennaio del 2020 nella quale si sono succedute diverse proposte, in parte accolte, in parte modificate e in parte respinte, la questione razze per esempio era stata inizialmente approvata nella prima Assemblea per poi essere modificata nel 2021.

Nell’ultima Assemblea era presente il 94,8% degli aventi diritto al voto, la prima votazione ha riguardato la proposta di votazione per singolo punto oggetto di modifica disciplinare e il risultato è stato che il 69,9% della Assemblea totalitaria (100%) ha espresso voto favorevole mentre il 24,9% si è espressa con voto contrario. Pertanto, alla luce di questo risultato, ogni punto oggetto di modifica del Disciplinare è stato sottoposto a votazione specifica.

Si sono succedute quindi 20 votazioni, una delle quali relativa all’inserimento della lista positiva delle razze autoctone: i favorevoli al suo inserimento sono stati il 39,1%, i contrari il 29,4% e gli astenuti il 26,3%. Non avendo raggiunto il consenso minimo del 66,6%, ovvero la maggioranza qualificata, la proposta non è stata accolta e pertanto la situazione è rimasta invariata.

Tutte le altre modifiche sono state approvate con maggioranze che vanno dal 88,5% al 94,8%.

La Regione Sardegna, così come le altre Regioni Lazio e Toscana, sono state chiamate a esprimere un parere sulle modifiche approvate dall’Assemblea del Consorzio e non un punto di vista su ciò che dovrebbe essere modificato.

Resta comunque sempre aperta la possibilità di tornare in Assemblea, qualora la stessa lo ritenesse opportuno, per discutere qualsiasi modifica: in questo caso la politica e le istituzioni, sensibili all’argomento, dovranno mettere in campo tutti gli strumenti normativi ed economici per affiancare e sostenere questo processo. Com

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