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L’assessora Motzo al 21° convegno su formazione nelle Pa: “rendere la regione una macchina amministrativa moderna, affidabile e trasparente”. 

Cagliari, 16 Magg 2025 - L’assessora del Personale, Maria Elena Motzo, ha partecipato ai lavori della terza giornata del XXI convegno sulla formazione pubblica dal titolo “Costruzione di reti e di scenari futuri - più collaborazione e visione per innovare la PA”. Alla mattinata di confronto è intervenuto il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo che ha incontrato i rappresentanti istituzionali per un breve saluto. “Nel corso della mia interlocuzione con il ministro ho avuto modo di condividere alcune riflessioni sull’esigenza di rendere realmente attuabili le riforme della pubblica amministrazione - riferisce l’assessora - soprattutto per le tante piccole realtà che caratterizzano la nostra Regione. È fondamentale che ogni intervento normativo tenga conto delle effettive possibilità operative degli enti, affinché le misure introdotte siano concretamente applicabili e contribuiscano davvero a rafforzare l’efficienza e la qualità del servizio pubblico. Un primo passo verso la valorizzazione del lavoro svolto con al centro il servizio al cittadino e la soddisfazione dei suoi bisogni”. 

Il convegno si è svolto nell’Aula magna del Rettorato dell’università di Cagliari con il magnifico rettore Francesco Mola, la presidente dell’associazione italiana formatori (Aif) Beatrice Lomaglio e il presidente dell’Ordine degli psicologi Sardegna Tullio Garau. 

“Formare dirigenti pubblici – spiega Motzo – significa, oggi più che mai, investire sulla qualità delle politiche pubbliche, sulla capacità di innovare l’azione amministrativa e sull’autorevolezza delle istituzioni. Le due traiettorie fondamentali lungo le quali stiamo costruendo il futuro della pubblica amministrazione sarda sono la formazione del capitale umano e la trasformazione digitale del sistema Regione”. 

Da una parte ci sono i progetti di formazione del personale della Regione, tra cui MaDRAS, dedicato alla formazione dei dirigenti regionali con l’università Bocconi di Milano. “Si tratta di un esempio concreto di come la Regione Sardegna abbia scelto di non subire i cambiamenti, ma di governarli con visione e consapevolezza”, sottolinea l’assessora. Dall’altra c’è il secondo grande ambito su cui la Regione sta intervenendo, quello della trasformazione digitale: “abbiamo definito una strategia chiara e strutturata – evidenzia la titolare del Personale – che si sviluppa lungo alcune direttrici fondamentali. La prima è la federazione dei sistemi e l’interconnessione delle banche dati della Regione. In un contesto in cui i dati sono la risorsa più strategica, la possibilità di far dialogare piattaforme e informazioni ci consente di migliorare il processo decisionale, di garantire servizi più tempestivi e mirati e di ridurre la frammentazione tecnologica. A questo si affianca il progetto dei Gemelli digitali, una delle azioni più ambiziose contenute nel Piano integrato di attività e organizzazione della Regione per il triennio 2025–2027 e in fase di sviluppo”. I Gemelli digitali sono infrastrutture informative che consentono di simulare scenari, monitorare fenomeni territoriali e analizzare impatti in tempo reale, a supporto di politiche pubbliche più efficaci. “Non si tratta solo di tecnologia – evidenzia l’assessora – si tratta di capacità di governo del territorio, di pianificazione sostenibile, di rafforzamento della capacità amministrativa. Già oggi, dove utilizzati, i Gemelli digitali trovano applicazione concreta in ambiti come la protezione civile, la pianificazione urbanistica, la gestione del patrimonio, la transizione ecologica”. 

In questo scenario entra il tema della sicurezza digitale. Per questo, la Regione investe sia nell’aggiornamento dei sistemi per renderli più sicuri, contemporaneamente agli investimenti nella formazione. Come nel caso del progetto Cyber2COM che forma il personale per conoscere e le minacce cibernetiche e potersi difendere da esse. In questa formazione sono coinvolti anche i Comuni, le Unioni di comuni e le Comunità montane. 

“Un’iniziativa che nasce non solo dalla consapevolezza delle vulnerabilità esistenti – aggiunge Motzo – ma anche dalla volontà di rendere tutto il sistema pubblico più resiliente, preparato e capace di proteggere i propri dati e quelli dei cittadini. In sintesi – conclude – il nostro impegno è duplice: costruire una pubblica amministrazione competente, grazie alla formazione di qualità e costruire una pubblica amministrazione intelligente, grazie alla trasformazione digitale. Due binari che viaggiano paralleli e che hanno un unico orizzonte, rendere la Regione Sardegna una macchina amministrativa moderna, affidabile, vicina, efficace, efficiente e trasparente”. Red

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