Roma, 8 Magg 2025 - «Basta con gli aumenti ingiustificati: le compagnie di navigazione stanno scaricando sui sardi costi ben superiori a quelli reali dell’Ets, generando un impatto economico sproporzionato per l’economia sarda nella distrazione o complicità del Governo. È tempo che le autorità facciano piena luce su questa vicenda e pongano fine a una possibile speculazione ai danni di cittadini e imprese della Sardegna.»
Il deputato sardo della commissione bilancio Silvio Lai, ha trasmesso oggi una lettera ufficiale all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) e al Garante per la sorveglianza dei prezzi (cosiddetto Mister Prezzi, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy), chiedendo l’apertura immediata di un’indagine pubblica e di una procedura di verifica sugli aumenti tariffari applicati dagli armatori sulle rotte da e per la Sardegna dopo l’introduzione dell’ETS nel trasporto marittimo.
«Dal 1° gennaio 2024, l’ETS è stato esteso al settore marittimo, imponendo alle compagnie di navigazione l’acquisto di quote di emissione di CO₂. Tuttavia, le compagnie stanno trasferendo integralmente questi costi sugli utenti finali, con aumenti tariffari che raggiungono il 27% nel 2025 e si prevede arrivino al 40% nel 2026. Secondo Confindustria Sardegna, per la tratta Cagliari-Livorno si registra un incremento di 217,60 euro, mentre per la Olbia-Livorno l’aumento è di 197,20 euro.
Studi indipendenti, come quello di Transport & Environment, evidenziano che l’effettivo costo dell’Ets per singola tratta marittima incide per meno dell’1% sul prezzo finale, mentre le compagnie di navigazione stanno applicando sovrapprezzi ben superiori, generando extraprofitti fino a 60.000 euro per viaggio.
Questa situazione grava pesantemente sulle imprese sarde. Cna Fita stima che, a causa della tariffa Ets Surcharge, ogni impresa con sede in Sardegna sopporterà 24.000 euro di costi aggiuntivi per ogni mezzo pesante utilizzato per i trasporti fuori regione. Secondo Confindustria Sardegna, alcune tratte hanno visto rincari tra 200 e 220 euro per veicolo.
La richiesta avanzata alle autorità prevede: L’apertura di un’indagine su eventuali pratiche anticoncorrenziali o cartelli tra gli armatori; La verifica dell’effettiva incidenza dei costi Ets e della proporzionalità degli aumenti; La trasparenza sui meccanismi di calcolo dei rincari; L’intervento del Governo per assumere parte dei costi Ets a tutela della continuità territoriale.
«La Sardegna e i sardi non possono continuare a pagare più del dovuto. Chiedo che l’Agcm e il Garante per la sorveglianza dei prezzi avviino senza indugio una verifica pubblica. È una questione di giustizia economica e sociale», ha concluso il deputato. Com
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