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Almeno 39 morti nella Striscia di Gaza per attacchi Israele. Anche tre bambini tra le vittime.

Gaza, 4 Apr 2025 – Nelle prime ore di questa mattina nuovo crimine di guerra da parte dell’Esercito israeliano. Infatti sono almeno 39 persone, tra cui tre bambini, sono state uccise nelle ultime 24 ore a seguito di attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riporta l'emittente televisiva qatariota Al Jazeera. Secondo l'emittente, le forze israeliane stanno continuando a lanciare nuovi attacchi contro l'enclave palestinese.

Un edificio residenziale a Khan Yunis è stato bombardato, uccidendo quattro persone. Un altro attacco è stato effettuato alla periferia di Khan Yunis, causando la morte di una donna e il ferimento di diverse persone. Il 18 marzo scorso l'esercito israeliano ha ripreso i combattimenti nella Striscia di Gaza, lanciando massicci attacchi contro l'enclave palestinese e violando il cessate il fuoco raggiunto a gennaio.

L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha spiegato Hamas si è rifiutato di accettare le proposte avanzate durante i colloqui dai mediatori e dall'inviato presidenziale statunitense Steve Witkoff, affermando che l'obiettivo è il rilascio di tutti gli ostaggi. Hamas ritiene colpevoli Israele e gli Stati Uniti per la ripresa delle ostilità.

Il Qatar respinge fermamente l'accusa mossa dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di "doppio gioco" e "doppio linguaggio" nella mediazione per un accordo tra Hamas e Israele. Il portavoce del ministero degli esteri del Qatar, Majed al-Ansari, su x scrive che "il Qatar respinge fermamente le dichiarazioni incendiarie rilasciate dall'ufficio del primo ministro israeliano, contrarie alle più elementari regole di responsabilità politica e morale". 

Il giorno in cui si celebra l'Europa sia anche l'ultimo per Gaza. Ossia, il giorno in cui si conclude la tragedia in corso nella Striscia. Perché ormai "il tempo sta finendo". E' l'appello che da giorni circola in Rete, raccogliendo sempre più consensi. Si intitola appunto "L'ultimo giorno di Gaza-L'Europa contro il genocidio" e punta a sollevare una mobilitazione diffusa online per il prossimo 9 maggio, quando si celebrerà la Giornata dell'Europa. L'appello è promosso da un gruppo di professionisti e intellettuali formato da Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tommaso Montanari, Francesco Pallante ed Evelina Santangelo. 

La lista dei sostenitori pubblicata in Rete conta quasi 200 persone. Tra loro c'è anche l'attivista egiziano Patrick Zaki e il numero uno di Amnesty Italia, Riccardo Noury. Ci sono inoltre intellettuali, giornalisti, politici, scienziati, accademici e artisti, tra cui: Benedetta Argentieri; Daria Bignardi; Alberto Bobbio; Vasco Brondi; Giuseppe Cederna; Ascanio Celestini; Gianluca Costantini; Maurizio De Giovanni; Marcello Fois; Paolo Fresu; Chiara Geloni; Fabrizio Gifuni; Luca Guadagnino; Rula Jebreal; Luciana Littizzetto; Luigi Lo Cascio; Francesca Mannocchi; Luisa Morgantini; Erasmo Palazzotto; don Dino Pirri; Alice Rohrwacher; Carlo Rovelli; Toni Servillo; Benedetta Tobagi; Saverio Tommasi; Simona Vinci. 

Il 9 maggio, giornata "in cui ci chiediamo chi siamo- si legge nell'appello- vi chiediamo di parlare di Gaza, di farlo ovunque vorrete. E di farlo, tutte e tutti, sulla Rete: su siti, canali video, social. E sempre con l'hashtag #GazaLastDay e #UltimogiornodiGaza". Perché, spiegano i promotori, "senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire". 

L'obiettivo è insomma "rompere il silenzio colpevole" su cosa accade in Medio Oriente, perchè "almeno stavolta nessuna autorità e nessun commentatore allineato possa inventarsi violenze che occultino la violenza: quella fatta a Gaza". Va bene mobilitarsi sulla Rete, dunque, ma chi vuole può anche organizzarsi "nelle piazze e nelle comunità". Perché, in fondo, anche a "italiani ed europei verrà chiesto conto della loro morte. Perché a compiere la strage è un nostro alleato, Israele". L'intento dell'iniziativa è anche iniziare a "chiamare le cose con il loro nome" e "costruire una rete di senza-potere determinati a prendere la parola. E il 9 maggio è la prima tappa di una strada assieme. Perché la strage, perché il genocidio, abbiano fine. Ora". 

Ancora proteste a Tel Aviv. Sono migliaia, secondo il sito di notizie israeliano Ynet, le persone radunate a Piazza Habima. Hanno portato in piazza foto degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, bandiere gialle (il colore per ricordarli) e bandiere israeliane.

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