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Nuovo attacco aereo russo su un palazzo civile di Kiev. Un morto e almeno 7 feriti. Dopo questo vile attacco da parte del criminale di guerra Putin Zelensky conferma le parole di ieri: “Non possiamo garantire la sicurezza degli ospiti per la parata del 9 maggio”.

Kiev, 4 Magg 2025 – Diverse esplosioni sono state udite a Kiev a causa di un attacco aereo russo con droni. Le autorità cittadine hanno segnalato l'operato delle forze di difesa aerea. Lo riporta l'Unn , con riferimento all'amministrazione militare della città di Kiev (Kcma). 

Sono in corso diversi incendi. Secondo gli ultimi dati, la caduta di detriti dei droni nemici abbattuti dalle operazioni di difesa aerea viene registrata in tre distretti della capitale: Obolonsky, Svyatoshinsky e Shevchenkivsky. Al momento non ci sono informazioni ufficiali sulle possibili vittime. 

Poco prima delle due del mattino, è terminato l'attacco aereo russo su Kiev, messo a segno con droni russi, e la municipalità avrebbe decretato la fine dell'allerta. Lo riporta Rbc-Ucraina. Il sindaco della capitale Vitali Klitschko nel suo telegram informa che al momento si conta una vittima e due bambini sono rimasti feriti. In fiamme i piani superiori di un grattacielo nel distretto di Vvyatoshinsky della capitale. Sui social èstato diffuso un video che ritrae un camion dei vigili del fuoco intenti a domare il rogo verificatosi nel territorio del centro commerciale Dream Town, nel quartiere di Obolonsky.

E sempre ieri, è stato fatto sapere da Kiev che nessuno è immune alla guerra se si trova a Mosca, nemmeno i leader mondiali invitati alla parata del giorno della vittoria del 9 maggio. Perché l'Ucraina "non può garantire la sicurezza" degli ospiti di Vladimir Putin per gli 80 anni della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale: le parole sono di Volodymyr Zelensky e aprono l'ennesimo fronte di scontro con il Cremlino. Perché se da una parte Kiev respinge la proposta russa di tregua di tre giorni, segnalando il pericolo di episodi 'false flag' russi agli eventi della prossima settimana per poter incolpare gli ucraini, dall'altra i russi accusano il leader ucraino di una "minaccia diretta" alla parata. 

Promettendo, "nel caso di una vera provocazione nel giorno della vittoria, che nessuno può garantire che il 10 maggio arriverà a Kiev", ha tuonato il superfalco di Putin, l’alcolizzato Dmitry Medvedev. Quest'anno si prevede che i leader di circa 20 paesi saranno ospiti di Putin per le celebrazioni del 9 maggio, tra cui il presidente cinese Xi Jinping, quello brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, oltre a quelli dei tradizionali alleati di mosca, come il Kazakistan, la Bielorussi, Cuba e il Venezuela. 

Per il presidente ucraino la questione "è molto semplice: non possiamo assumerci la responsabilità di ciò che sta accadendo sul territorio della federazione russa", perché in quel caso "sono loro a garantire la vostra sicurezza". E "non si sa cosa Mosca intenda fare in quella data. Potrebbe prendere varie misure come incendi o esplosioni, per poi accusare noi", ha detto il leader ucraino che è tornato a respingere la proposta di cessate il fuoco di 72 ore, rilanciando quella di 30 giorni di tregua promossa dagli usa. 

L'ucraina infatti "non intende giocare, creando un'atmosfera piacevole per permettere a Putin di uscire dall'isolamento il 9 maggio". Le dichiarazioni di Zelensky hanno trovato la reazione velenosa di mosca. Dopo Medvedev, anche per la portavoce del ministero degli esteri Maria Zakharova, Kiev "sta minacciando l'incolumità fisica dei veterani che parteciperanno alle parate e alle celebrazioni in quel giorno sacro". Più misurate le parole del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, per il quale Mosca "aspetterà dichiarazioni definitive, anziché ambigue, e, soprattutto, azioni volte alla de-escalation del conflitto" in quei giorni. 

Perché la reazione ucraina al cessate il fuoco di 72 ore "rappresenta un test della disponibilità di Kiev a cercare percorsi verso una pace duratura tra Russia e Ucraina". Ma visti i risultati della tregua di Pasqua, con centinaia di violazioni e nessun cambiamento sul terreno, Kiev insiste sulla necessità di un vero cessate il fuoco duraturo. Ed è forte anche di un miglioramento dei rapporti con Washington, culminato con la sigla dell'accordo sui minerali e che fa seguito all'incontro con Trump nella basilica di San Pietro, dove "abbiamo avuto la migliore conversazione tra tutte quelle che l'hanno preceduta", ha detto Zelensky, come per archiviare definitivamente lo scontro dello studio ovale a febbraio. 

Dopo il colloquio a due del Vaticano, infatti il Tycoon "ha iniziato a vedere le cose in modo un po' diverso", ha aggiunto il leader di Kiev. Un segnale in questa direzione è sicuramente l'approvazione da parte dell'amministrazione Usa della potenziale vendita di parti ed equipaggiamenti del caccia f-16 all'ucraina per 310 milioni di dollari. 

Per l'Ucraina resta infatti vitale il sostegno militare occidentale, mentre il fronte da tempo è a favore dei russi e continuano i bombardamenti su tutte le città. Nella notte di venerdì, i raid su Kharkiv hanno provocato 51 feriti, con la procura regionale che ha denunciato l'uso di droni e anche di micidiali bombe termobariche contro il capoluogo. Da parte sua, l'Ucraina ha rivendicato un nuovo successo sul fronte del Mar Nero, dove ha annunciato di aver abbattuto "per la prima volta nel mondo" un caccia russo su-30 utilizzando un drone marino, il Magura v5. 

Inoltre ieri sera, l'esercito russo ha colpito il centro di Kherson utilizzando un drone. A seguito dell'attacco, una persona è stata uccisa e altre due sono rimaste ferite. Lo afferma Oleksandr Prokudin, capo dell'amministrazione militare dell'oblast di Kherson, secondo cui l'esercito russo ha colpito un luogo affollato nell'area di Piazza della Libertà e del Grandi Magazzini Centrali, lo riporta Ukrainska Pravda. Alcune ore prima, verso le 12:50 a Kherson, l'esercito russo ha attaccato una delle strade centrali con un drone FPV. Di conseguenza, due donne di 55 e 83 anni sono rimaste ferite.

Alle proposte del criminale di guerra russo sulla tregua di tre giorni Kiev risponde: La Russia deve fermare i suoi attacchi e accettare una tregua, afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Stiamo preparando i nostri pacchetti di sanzioni, in particolare contro entità e sistemi di paesi terzi che, purtroppo, aiutano la Russia ad aggirare alcune delle sanzioni. E continuiamo a rafforzare la nostra difesa: ci aspettiamo presto importanti pacchetti di difesa per l'Ucraina e decisioni su un'ulteriore cooperazione: cooperazione durante la guerra con i paesi chiave e nel periodo postbellico. Stiamo preparando solide basi per la ricostruzione" dice nel messaggio serale su Telegram.
"Allo stesso tempo, siamo pronti a passare a un cessate il fuoco il prima possibile, almeno a partire da oggi, se la Russia è pronta a fare passi speculari: al silenzio completo, a un silenzio prolungato per almeno 30 giorni. Questo è un momento onesto in cui puoi preparare i passaggi successivi. La Russia deve porre fine alla guerra, fermare gli attacchi e i bombardamenti".

Reparti del commando "Akhmat" sotto il Ministero della Difesa russo, dopo che il dittatore russo aveva affermato di aver liberato completamente, con l’aiuto la zona russa occupata dalla scorsa estate dai valorosi ucraini, hanno affermato di aver sventato un tentativo delle forze ucraine di penetrare nella regione russa di Kursk. Lo ha riferito il leader ceceno Ramzan Kadyrov sul suo canale Telegram, secondo quanto riportato dall'agenzia Tass. Solo una settimana fa, il leader del Cremlino Vladimir Putin aveva annunciato la completa riconquista del Kursk, finito parzialmente sotto il controllo ucraino dopo l'incursione della scorsa estate.
"È stato impedito il passaggio di banditi delle forze armate ucraine dalla parte ucraina verso la regione di Kursk", ha scritto il leader ceceno, specificando che il movimento del nemico era stato rilevato grazie a droni. "I dati sulle coordinate sono stati trasmessi ai carristi e il gruppo nemico è stato distrutto con colpi precisi", ha aggiunto Kadyrov. Al momento, non ci sono conferme indipendenti delle dichiarazioni fornite dalle autorità russe.

Infine “La Russia ha probabilmente subito circa 950.000 perdite (morti e feriti) dal lancio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina nel 2022. Nei primi quattro mesi del 2025, la Russia ha probabilmente subito circa 160.000 perdite. Se questi tassi di perdite dovessero persistere per il resto del 2025, questo sarebbe l'anno più costoso della guerra in termini di personale russo, continuando la tendenza all'aumento delle perdite di anno in anno.

La media giornaliera delle perdite russe nell'aprile 2025 è stata di poco superiore a 1200, per un totale di 36.000 nel corso del mese, secondo i rapporti dello Stato Maggiore ucraino. Si tratta di una moderata diminuzione rispetto alla media giornaliera di 1300 del marzo 2025. Sebbene il numero di vittime rimanga al di sotto dei tassi giornalieri molto elevati di quasi 1600 alla fine del 2024, quando la Russia stava guadagnando territori, è ancora verso la fascia alta nel contesto generale del conflitto. Finora, nel 2025, la Russia non è stata in grado di tradurre le continue e pesanti perdite in progressi significativi in Ucraina”. Lo scrive il ministero della Difesa del Regno Unito nel quotidiano aggiornamento di intelligence su X (Twitter).

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