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Papa Francesco ha passato notte tranquilla. Il bollettino: “Nessuna nuova crisi respiratoria”.

Roma, 24 Feb 2025 - La crisi emergenziale che sabato ha subito Papa Francesco nella sua camera al Gemelli ieri è sostanzialmente rientrata, anche se le condizioni permangono critiche. La sala stampa vaticana fa sapere che il Papa "non ha presentato ulteriori crisi respiratorie. Ha effettuato le due unità di emazie concentrate con beneficio e con risalita del valore di emoglobina. Stabile è rimasta la piastrinopenia; tuttavia alcuni esami sanguigni dimostrano una iniziale, lieve, insufficienza renale, allo stato sotto controllo. Prosegue l'ossigenoterapia ad alti flussi attraverso le cannule nasali. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ben orientato. La complessità del quadro clinico, e l'attesa necessaria affinché le terapie farmacologiche possano dare qualche riscontro, impongono che la prognosi resti riservata. Domenica presso l'appartamento allestito al 10° piano, ha partecipato alla Santa Messa, insieme a quanti in questi giorni di degenza si prendono cura di lui”.

Notizie dunque nel complesso rassicuranti dopo la giornata di sabato, quando il bollettino aveva evidenziato una “crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue” “hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni”.

“Siamo tutti preoccupatissimi. Speriamo si riprenda in fretta e superi questo momento brutto, io sono molto agitata” confida Carla Rabezzana, 93 anni, la cugina di papa Francesco che abita in provincia di Asti, a Portacomaro, il paese d'origine della famiglia di Jorge Mario Bergoglio. Poco più di 1.900 abitanti che, come milioni di fedeli in tutto il mondo, stanno vivendo momenti di inquietudine per la sua salute. “Preghiamo tutti perché esca in salute dall'ospedale. Provi a mettere il naso in chiesa, è tutto pieno…” racconta un uomo uscendo dalla parrocchia. Tre anni fa, Francesco fece visita a questi territori, ricevendo la cittadinanza onoraria ad Asti. “I nonni erano di qua, siamo molto legati al Pontefice”, spiega una donna. “In paese hanno tutti paura che stia male” aggiunge un barista. Unanime l'augurio di una pronta guarigione e di “rivederlo qua a Portacomaro” dove lo attende anche la “Vigna del papa”, di proprietà del Comune e dedicata a Bergoglio.

Domenica alle 17.30 si è tenuta una messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano per chiedere a Dio di aiutare Papa Francesco ad affrontare questa prova. "In comunione di fede e di preghiera, ciascuno nella propria comunità, innalzeremo al Signore la nostra supplica per il Santo Padre, affinché lo sostenga con la Sua grazia e lo ricolmi della forza necessaria per attraversare questo momento di prova", scrive in un messaggio ai fedeli della diocesi di Roma il cardinale vicario Baldo Reina.

Il bollettino medico di Papa Francesco, in prognosi riservata, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone". E' il commento, all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, all'ultimo aggiornamento del Vaticano sulla salute del Pontefice, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma.
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento", ha concluso Pregliasco.

"Dare senza chiedere nulla in cambio unisce, crea legami, perché esprime e alimenta uno stare insieme che non ha altro fine se non il dono di sé e il bene delle persone". Lo ha sottolineato il Papa nel testo preparato per l'omelia della messa giubilare per i diaconi presieduta da monsignor Rino Fisichella di cui il presule ha dato lettura.

"San Lorenzo, vostro patrono, quando gli fu chiesto dai suoi accusatori di consegnare i tesori della Chiesa, mostrò loro i poveri e disse: 'Ecco i nostri tesori!'. È così - ha osservato il Papa nel testo letto da Fisichella - che si costruisce la comunione: dicendo al fratello e alla sorella, con le parole, ma soprattutto coi fatti, personalmente e come comunità: 'per noi tu sei importante', 'ti vogliamo bene', 'ti vogliamo partecipe del nostro cammino e della nostra vita'. Questo fate voi: mariti, padri e nonni pronti, nel servizio, ad allargare le vostre famiglie a chi è nel bisogno, là dove vivete. Così la vostra missione, che vi prende dalla società per immettervi nuovamente in essa e renderla sempre più un luogo accogliente e aperto a tutti, è una delle espressioni più belle di una Chiesa sinodale e 'in uscita'".

"Caro Papa Francesco speriamo che guarisci presto così ti posso abbracciare", "ti voglio bene Papa Francesco", "voglio che guarisci presto ed esci dall'ospedale": sono alcune delle dediche che i bambini delle scuole elementari di diversi comuni italiani hanno inviato al Pontefice ricoverato al Gemelli. Decine di disegni colorati che raffigurano Bergoglio sorridente con il pollice alzato, o mentre apre la Porta Santa. E anche disegni raffiguranti Carlo Acutis, che sarà canonizzato il 27 aprile: il primo Santo dei millenials.

Monsignor Rino Fisichella, a capo della macchina organizzativa del Giubileo, prima di leggere il testo dell'omelia preparata dal Papa per il Giubileo dei diaconi, gli ha dedicato il suo pensiero: "Mi fa particolarmente piacere dovere dare lettura dell'omelia che Papa Francesco avrebbe lui stesso comunicato a tutti quanti voi in questa domenica particolare. Nella celebrazione eucaristica dove la comunione assume una dimensione più piena e significativa sentiamo il Papa, benché in un letto d'ospedale, vicino e in mezzo a noi e questo ci obbliga a rendere ancora più forte e intensa la nostra preghiera perché il Signore lo assista nel momento della prova e della malattia".

"Al Santo Padre va il nostro pensiero e la nostra fervente preghiera per la sua salute". Lo ha detto il Segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin, da Bergamo, durante la messa che ha presieduto nella cattedrale di Sant'Alessandro per l'ordinazione episcopale di monsignor Maurizio Bravi, nominato da Papa Francesco arcivescovo alla sede titolare di Tolentino e nunzio apostolico in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone.
Questa sera, alle 20, nella chiesa di San Domenico a Bologna, il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei, presiederà il Rosario per la salute di Papa Francesco. La preghiera verrà trasmessa indiretta su Tv2000.   "Vogliamo stringerci al Santo Padre - afferma il cardinale Zuppi - chiedendo al Signore di sostenerlo in questo momento di sofferenza, perché trovi sollievo e possa ristabilirsi al più presto. Sarà un modo concreto per rinnovargli la vicinanza e l'affetto delle comunità ecclesiali italiane, che da giorni hanno intensificato la loro preghiera". Quello di stasera è, infatti, il primo appuntamento che, a partire da Bologna, coinvolgerà da domani tutte le Chiese in Italia.

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