Parigi, 1 Lug 2024 - L'estrema destra, guidata da Jordan Bardella, è in netto vantaggio al primo turno delle storiche elezioni legislative francesi e potrebbe andare al potere per la prima volta nella Quinta Repubblica.
Con il 33,2 dei voti, il Rassemblement National (RN) è in vantaggio sulla coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire (NFP), che ottiene il 28,1%, e molto più avanti dello schieramento di Emmanuel Macron, che si ferma al 21%, in questo voto caratterizzato da un forte aumento dell'affluenza. I Repubblicani (destra), che non hanno stretto un'alleanza con il RN, si sono attestati al 10%.
Se l'indubbio vantaggio numerico ottenuto dal Rn al primo turno si tradurrà in una maggioranza di seggi all'Assemblea nazionale dopo il secondo è da vedere.
Al momento solo 37 seggi sono già stati conquistati dall'estrema destra, circa il 6,5% dell'emiciclo: tutti gli altri dovranno essere conquistati nei ballottaggi. Lì la strada verso il premierato di Bardella si fa più ardua: sia i partiti del Nouveau Front Populaire che gli esponenti del partito di Macron hanno dichiarato che ritireranno i propri candidati ammessi al ballottaggio in terza posizione, per far convergere i voti su un unico oppositore dei candidati di estrema destra.
"Di fronte al Rassemblement National, è giunto il momento di una manifestazione ampia, chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno" ha detto Emmanuel Macron dopo aver riunito i leader dei partiti di centro-destra con cui ha governato dal 2017.
Per la prima volta cade la pregiudiziale macronista verso la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. Cortesia parzialmente ricambiata dal leader di LFI che ha accettato, come tutti gli altri partiti della coalizione di sinistra, di desistere anche a favore dei candidati centristi, ma si è immediatamente rallegrato che il voto abbia "spazzato via il macronismo"
"Non un voto deve andare al Rassemblement National": lo ha detto il premier francese, Gabriel Attal, chiedendo ai candidati centristi arrivati in terza posizione nelle 'triangolari' di domenica prossima di ritirarsi dalla corsa elettorale. Per il capo del governo, oggi bisogna "impedire" che il Rn ottenga la "maggioranza assoluta" nei ballottaggi di domenica. Stessa linea assunta poi da Raphael Glucksmann, il leader di Place Publique tra i principali esponenti del 'Nuovo Fronte Popolare'.
Non tutti i capi della maggioranza sono stati altrettanto chiari nel decidere, quando del caso, di sostenere i candidati della France Insoumise, come nel caso dell'ex premier Edouard Philippe. Nel caso del partito Les Républicains, neo gollisti di destra ma antifascisti, non è arrivata alcuna indicazione di voto, con l'equiparazione esplicita tra il Rassemblement National di Le Pen e la France Insoumise di Melenchon.
Il "blocco macronista" è "praticamente spazzato via" dopo il primo turno, ha dichiarato Marine Le Pen, annunciando la sua rielezione al primo turno nella circoscrizione del Pas-de-Calais (nord). "Quello di questa sera è un risultato storico - ha continuato Le Pen - Non era mai successo che decine di candidati del Rassemblement National venissero eletti già dal primo turno delle elezioni politiche. Credo anche che sia una grande speranza per milioni di francesi''.
Con il miglior risultato al primo turno della sua storia, migliorando il risultato già record delle elezioni europee, il RN vede la prospettiva senza precedenti di ottenere la maggioranza relativa il 7 luglio. Sarebbe la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale per un governo di estrema destra alla guida della Francia. Si tratterebbe anche di una coabitazione senza precedenti tra Emmanuel Macron, presidente europeista, e un governo sovranista, che potrebbe provocare scintille sulle prerogative dei due capi dell'esecutivo, soprattutto in termini di diplomazia e difesa.
Alla fine di questa giornata, che ha visto un grande afflusso di persone ai seggi, l'affluenza dovrebbe essere almeno del 65% degli iscritti, secondo gli istituti di sondaggio. Si tratta di una percentuale ben superiore al 47,51% registrato nel 2022, ma inferiore al 67,9% registrato nelle ultime elezioni legislative tenutesi dopo uno scioglimento nel 1997.










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