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La presidente del consiglio italiana accoglie i leader del mondo: “G7 ha ruolo insostituibile nella gestione delle crisi globali”.

Borgo Egnazia (Puglia), 13 Giu 2024 - A Borgo Egnazia prende il via il vertice del G7 con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che accoglie i leader. Fra i primi ad arrivare, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.  Dopo la foto di famiglia, i leader si riuniranno per la prima sessione dedicata all'Africa, al cambiamento climatico e allo sviluppo. Al loro arrivo, i leader firmano un pannello con il logo del G7 italiano.

Joe Biden è arrivato a Borgo Egnazia per il G7. Il presidente americano e ha scambiato un caloroso abbraccio con la premier Giorgia Meloni, che lo ha accolto nella sede del vertice.

Il presidente americano Joe Biden è arrivato a Borgo Egnazia, con un ritardo di una ventina di minuti. La premier Giorgia Meloni lo ha quindi atteso sulla pedana riservata all'accoglienza. Abbracci e baci tra i due, poi Biden ha firmato come tutti i leader il logo G7. I due sono stati poi raggiunti dagli altri leader per la foto di famiglia.

A Borgo Egnazia sono arrivati anche il presidente francese, Emmanuel Macron, e il premier canadese, Justin Trudeau. Ad accoglierli è sempre stata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, come da protocollo. Meloni e Trudeau si sono baciati e hanno avuto un lungo scambio di parole. Un po' più veloce, invece, lo scambio con Macron.

Il presidente ucraino Voldymyr Zelensky afferma che al G7 firmerà accordi di sicurezza con gli Stati Uniti e il Giappone.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha accolto il primo ministro britannico, Rishi Sunak, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il premier giapponese, Fumio Kishida, a Borgo Egnazia. La premier e l'omologo di Londra hanno avuto una breve e fitta conversazione prima che Sunak firmasse il pannello con il logo del summit.

"Sono molto fiducioso che si possa raggiungere un accordo nelle prossime ore" sull'utilizzo dei profitti delle risorse congelate alla Russia. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, parlando con i giornalisti a margine del vertice del G7 a Borgo Ignazia. "L'obiettivo è migliorare le proposte affinché siano disponibili più risorse ed il più rapidamente possibile per Kiev. L'Ucraina ha bisogno di denaro ora, le risorse dovranno essere usate per tutte le esigenze del Paese, compresa la ricostruzione", ha aggiunto Michel esprimendo "gratitudine" alla leadership italiana.

In serata il presidente americano Joe Biden firmerà a margine del G7 un accordo bilaterale di sicurezza con l'Ucraina e terrà una conferenza stampa congiunta con il presidente Volodymyr Zelensky. Lo rende noto la Casa Bianca.

Il primo giorno del G7 è anche quello dell'Ucraina di Volodymyr Zelensky: nel resort pugliese di Borgo Egnazia il presidente parteciperà nel pomeriggio a una sessione speciale del forum, con al centro l'ipotesi di finanziamenti miliardari a Kiev garantiti da risorse russe confiscate.  Si parla già di numeri, in attesa dell'arrivo dei capi di Stato e di governo stranieri che saranno accolti in mattinata da Giorgia Meloni. Secondo indiscrezioni filtrate da fonti francesi, non confermate a livello ufficiale, i sette "grandi" avrebbe già trovato un'intesa per un valore di 50 miliardi di dollari l'anno. 

Secondo le anticipazioni, i fondi arriverebbero nella forma di prestiti da parte del governo degli Stati Uniti. All'origine delle risorse asset bloccati soprattutto in Belgio, per un valore complessivo di 300 miliardi di dollari. Di questo Zelensky parlerà a Borgo Egnazia, durante la sessione speciale e poi anche in un bilaterale con il presidente americano Joe Biden.

Il tema del contrasto all'immigrazione illegale è connesso in modo stretto al rilancio della cooperazione con l'Africa secondo nuove forme di partenariato, ovvero il cuore del "Piano Mattei" proposto dal governo italiano. L'obiettivo del vertice è proporre una strategia condivisa che stimoli gli investimenti nel continente, affrontando alla radice i fattori dei flussi migratori (incluso il cambiamento climatico), lotti contro i trafficanti di esseri umani e apra canali di ingresso legali connessi a effettive opportunità lavorative. Una strategia che non sia calata dall'alto ma venga discussa e coordinata con i governi africani. In questa chiave ha tutt'altro che carattere formale la presenza al summit di Mohamed Ould Ghazouani, presidente della Mauritania nonché presidente di turno dell'Unione Africana, Kais Saied, presidente della Tunisia, Abdelmadjid Tebboune, presidente dell'Algeria, William Ruto, presidente del Kenya, e Akinwumi Adesina, presidente della Banca Africana di Sviluppo. 

La partecipazione, inoltre, di Argentina, Brasile, Emirati Arabi Uniti, Giordania, India e Turchia è un'ulteriore testimonianza dell'intento, è stato spiegato, di "aprire" il consesso delle sette democrazie più ricche del mondo ad altre nazioni, e in particolare al Sud globale, per meglio collaborare alla "stabilita'" del pianeta. E' prevedibile che tra i temi sul tavolo vi sia l'alleggerimento del carico di debito che pesa sui Paesi africani. Quanto all'accordo su una tassa minima globale sulle multinazionali, sostenuto con forza dall'Italia, la discussione prosegue ma è difficile attendersi sviluppi risolutivi.

Ai lavori del summit prenderanno parte anche i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati dalla presidenza di turno. L'Algeria con il Presidente Abdelmadjid Tebboune, l'Argentina con Javier Milei, il Brasile con Luis Ignacio Lula da Silva, il presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed, il Re di Giordania Abdallah II, Narendra Modi, primo ministro dell'India, il presidente del Kenya, della Mauritania (anche presidente dell’Unione Africana), Papa Francesco. Con loro anche il presidente della Banca Africana di Sviluppo e della Banca Mondiale.

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