Ozieri (SS), 11 Magg 2024 - Nei giorni scorsi, durante una notte nel normale servizio di controllo del territorio, presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Ozieri, il personale in servizio si è ritrovato a gestire una situazione di potenziale pericolo determinata dall’imprudenza e dalla sconsideratezza di un paziente in ingresso che era stato prelevato da un’ambulanza del servizio d’emergenza 118; l’uomo, C.C., di 50 anni, disoccupato, originario di Mores, giunto in evidente stato di alterazione dovuto allo smodato consumo di bevande alcoliche, aveva sollecitato i sanitari presenti ad assisterlo per un sopraggiunto stato di malessere.
Nel corso delle operazioni preliminari della visita, il medico di guardia – invitando la persona a liberarsi di una parte degli abiti indossati in quel momento – si è accorto però che il paziente, alquanto riottoso ed in evidente imbarazzo, aveva occultato nella cinta dei pantaloni un oggetto di metallo che non avrebbe voluto estrarre in presenza della dottoressa e che, dopo diverse insistenze, si era invece convinto a mostrare: una grossa pistola in metallo completa di caricatore, cartucce ed addirittura con un colpo in canna!
Pertanto i sanitari come hanno visto l’arma da fuoco, ancorché l’interessato ne avesse dichiarato l’inoffensività specificando che era una semplice “scacciacani”, il personale sanitario – rivolgendosi al Numero Unico per le Emergenze 112 – aveva sollecitato l’intervento dei militari: sul posto è intervenuta subito una pattuglia della Stazione cc di Ittireddu (SS) ed un’autoradio dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia CC. di Ozieri.
I militari giunti sul posto, oltre a prendere subito in consegna l’arma ed avendo accertato che la stessa era stata privata del tappo occlusivo di colore rosso previsto dalla legge – normativamente, questi manufatti vengono indicati come “strumenti per le segnalazioni acustiche” – hanno quindi chiesto spiegazioni all’uomo sollecitandolo a giustificare adeguatamente il porto, fuori dalla propria abitazione, di tale arma da fuoco; l’interessato, seppur ebbro dall’alcool ingerito, aveva così chiarito di essersi dotato di una pistola a salve solo per una generica difesa personale.
Tenuto conto che la spiegazione fornita era stata alquanto sommaria e non supportata da specifiche motivazioni, i Carabinieri hanno proceduto con il sequestro della “scacciacani” e con il conseguente deferimento dell’interessato alla Procura della Repubblica di Sassari. In seguito, durante un breve accertamento sull’uomo si è appurato che il denunciato non è nuovo a comportamenti del genere ed infatti, due mesi addietro, egli era stato già denunciato per lo stesso identico motivo e gli era stata sequestrata un’altra pistola a salve a cui, ancora una volta, aveva rimosso il tappo di colore rosso previsto dalla legge.
È bene ricordare che le modifiche di questo tipo che vengono effettuate sugli strumenti da segnalazione come le pistole “scacciacani”, oltre a costituire un’autonoma violazione di legge se vengono poi portati fuori dalle abitazioni, possono anche costituire un serio pericolo per l’incolumità delle persone: infatti, come pure sarebbe potuto accadere nell’episodio in questione, qualora la Guardia Giurata in servizio al Pronto Soccorso o anche i Carabinieri intervenuti non si fossero subito accorti dell’inoffensività dell’arma, ne sarebbe potuta scaturire una sparatoria con le immaginabili conseguenze per tutti i presenti; le repliche a salve, pur non potendo utilizzare le munizione reali, sono costruite in maniera identica alle armi vere a cui si ispirano e solo il tappo di colore rosso apposto anteriormente sulla canna ne consente un’immediata e sicura identificazione come strumenti inoffensivi per le persone.
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