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Il presidente della Regione Liguria, Toti arrestato e messo ai domiciliari. Pesanti le accuse: corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio.

Genova, 7 Magg 2024 - Giovanni Toti è agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Dda genovese e dalla Guardia di Finanza, in questi minuti si trova nella caserma della Guardia di Finanza in Lungomare Canepa, a Genova, assieme al suo avvocato Stefano Savi.

“Il presidente della Regione Liguria è stato arrestato con l'accusa di corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio”, lo comunica il procuratore capo di Genova Nicola Piacente. Intercettato dai cronisti che gli hanno chiesto un commento sulla bufera giudiziaria, il governatore ha risposto: “Siamo tranquillissimi”.

La Procura della Spezia ha emesso una decina di ordinanze di custodie cautelari nei confronti del capo di gabinetto del governatore Toti, Matteo Cozzani, per quella che potrebbe essere considerata l'inchiesta 'madre' che ha dato il via, con la trasmissione degli atti, all'inchiesta genovese che ha portato ai domiciliari il governatore, all'arresto dell'ex presidente dell'authority portuale Signorini e dello stesso Cozzani. Le ordinanze sono state eseguite dalla Gdf della Spezia. Disposto anche un decreto di sequestro preventivo per reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione e turbata libertà degli incanti.

L'ordinanza di applicazione di misure cautelari (coercitive e interdittive), personali e reali, è stata emessa dal gip del Tribunale di Genova su richiesta della Procura depositata il 27 dicembre. Le ordinanze riguardano anche Paolo Emilio Signorini, già presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e attuale amministratore delegato di Iren, degli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli, dell'imprenditore Mauro Vianello, del consigliere di amministrazione di Esselunga Spa, Francesco Moncada. Divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale anche per il figlio di Aldo Spinelli, Roberto, accusato di corruzione nei confronti del presidente della Regione Liguria.

Nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli, il gip ha disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati.

Gli altri destinatari dell'ordinanza sono Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa e Venanzio Maurici. Signorini, indagato per corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio, è destinatario di una misura della “custodia cautelare in carcere” mentre per Toti sono stati disposti gli arresti domiciliari per gli stessi reati.

Nell'elenco degli indagati anche il presidente di Confindustria nautica, Saverio Cecchi, e il direttore commerciale del Salone nautico di Genova, Alessandro Campagna. Per Cecchi e Campagna è scattato il divieto di attività di impresa e uffici esercitare professioni, imprese o uffici direttivi.

Iren fa sapere di aver "appreso stamane dalla stampa dell'applicazione di un'ordinanza di misure cautelari nei confronti dell'amministratore delegato Paolo Signorini disposta dall'autorità giudiziaria di Genova". Per Signorini, accusato di corruzione e condotto in carcere, i reati contestati e riportati nel comunicato stampa della Procura di Genova, "sono riferiti al suo precedente ruolo di presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e non riguarderebbero quindi Iren", ricorda la utility. Che ha "già attivato le procedure necessarie a garantire da subito piena continuità aziendale", fa sapere con una nota.

"Il fatto è accaduto poche ore fa, ma non si può escludere nulla. In Liguria le elezioni sono in programma da ottobre del 2025 ma l'ipotesi delle elezioni anticipate in Regione a questo punto non si può escludere. E bisogna anche vedere le scelte che opererà Toti, magari per difendersi in modo più sereno preferisce dimettersi e cade tutto e si va al voto. È davvero presto per aggiungere altro. A caldo posso dire solo queste cose". Lo ha detto Matteo Rosso, parlamentare e coordinatore ligure di Fratelli d'Italia.

"Io sono un garantista sempre e per me fino al terzo grado di giudizio prevale la presunzione di innocenza e, quindi, voglio vedere esattamente che cosa dicono le carte e quali sono le circostanze".   

"Certo è che stamattina per noi è cascato il mondo, non avevamo mai avuto sensazioni di una cosa del genere. Ognuno fa il suo mestiere, la magistratura ha il dovere di indagare e l'indagato il diritto di difendersi" ha detto ancora il coordinatore. Per quanto riguarda l'attività amministrativa della Regione, Rosso spiega: "Per un certo periodo andrà avanti il vice-presidente Alessandro Piana (Lega) poi si vedrà. Al momento non so davvero che cosa aggiungere, è troppo presto. Dovrò anche consultarmi con i vertici nazionali del mio partito. Ripeto, io sono garantista. Nel passato anche io ho subito un processo e sono stato assolto, pertanto, ho fiducia nella Magistratura e bisogna aspettare le decisioni della stessa. Al momento non so davvero che cosa aggiungere, ora dobbiamo solo leggere e capire. Ci vorranno ore o forse giorni prima di farsi un'idea più precisa".

Il partito affida a una nota la notizia della sospensione di Maurizio e Arturo Testa: "A seguito dell'indagine che li ha visti coinvolti, sono stati sospesi gli iscritti Maurizio Testa e Arturo Testa". Ai due, in concorso con il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, è contestato il reato di corruzione elettorale in occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21settembre 2020.   

"Forza Italia - si legge nel comunicato -, totalmente estranea ai fatti, rivendica i suoi valori garantisti e attende la conclusione delle indagini ed eventuali esiti processuali". 

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