Press "Enter" to skip to content

Ucraina, l’Europa si riarma e si prepara a bloccare Putin se gli viene in mente di attaccare un paese Ue e Nato. Aperti i negoziati di adesione della Bosnia. Ok ai dazi sul grano russo.

Bruxelles, 22 Mar 2024 - Ucraina, crisi in Medio Oriente, ma anche agricoltura, oltre a un punto su allargamento, riforme e migranti: sono i temi al centro del Consiglio europeo, che si conclude oggi a Bruxelles.

Il Consiglio europeo in corso a Bruxelles ha approvato il paragrafo delle sue conclusioni relativo all'Ucraina e quello relativo alla Difesa. Lo hanno annunciato su X (ex Twitter) il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la sua portavoce Ecaterina Casinge. "Dobbiamo aumentare la nostra prontezza nella difesa e mettere le economie sul piede di guerra per far fronte all'urgenza della minaccia", scrive Michel sul suo account X. E aggiunge: "Abbiamo 3 obiettivi: sostenere l'Ucraina adesso; spendere meglio e più velocemente insieme; un accesso più semplice ai finanziamenti pubblici e privati per il settore della difesa".

L'accordo raggiunto dai 27 per utilizzare i proventi provenienti dagli asset russi congelati potrà consentire di avere a disposizione per quest'anno tre miliardi di euro da spendere per l'acquisito di equipaggiamenti militari da fornire a Kiev, ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine della prima giornata del vertice Ue.

Le conclusioni del Consiglio Europeo mandano "un messaggio al Cremlino: siamo determinati. La rapidità con cui abbiamo preso decisioni estremamente importanti sul piano geopolitico segnalano la nostra determinazione. Non siamo intimiditi: siamo robusti e continueremo a fare quello che è necessario per difendere la pace, la prosperità e la sicurezza". Lo dice il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, in conferenza stampa a Bruxelles al termine del summit.

La procedura scritta per l'adozione delle nuove sanzioni contro la Russia, a quanto si apprende, si è conclusa positivamente. Il nuovo regime sanzionatorio dell'Ue andrà a colpire persone ed entità legate alla morte dell'oppositore russo Alexei Navalny. L'ok alle sanzioni è giunto mercoledì scorso alla riunioni dei Rappresentanti Permanenti dei 27 in Ue.

I dazi sul grano russo “ridurranno la capacità della Russia di sfruttare l'Ue a vantaggio della sua macchina da guerra” commenta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo la formalizzazione della proposta di introdurre tariffe maggiorate sulle importazioni di cereali, semi oleosi e prodotti derivati dalla Russia e dalla Bielorussia, tra cui grano, mais e farina di girasole.

Le misure commerciali sono tese a “mitigare il crescente rischio per i nostri mercati e i nostri agricoltori” spiega von der Leyen, evidenziando che l'Ue sta “raggiungendo il giusto equilibrio tra il sostegno all'economia e alle comunità agricole”.

“Allo stesso tempo, manteniamo il nostro fermo sostegno all'Ucraina” e “a preservare la sicurezza alimentare globale, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo” aggiunge von der Leyen.

I leader Ue sono "divisi" sulla possibilità degli eurobond per sostenere le spese per la difesa. Lo ha detto il premier belga Alexander De Croo, presidente di turno dell'Ue, al termine della prima giornata di lavori del Consiglio europeo. Interpellato su quali fossero i Paesi contrari - e se fra loro vi fossero Germania e Olanda - De Croo ha risposto che tra i Ventisette vi è la "classica contrapposizione", tra frugali e chi invece chiede solidarietà. "Non ho la sfera di cristallo" per sapere come andrà, ha osservato il premier belga, aggiungendo che "in passato, in relazione a necessità inevitabili, le posizioni sono cambiate".

"Il Consiglio europeo ha appena deciso di avviare i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina. Congratulazioni! Il vostro posto è nella nostra famiglia europea. La decisione di oggi rappresenta un passo avanti fondamentale nel vostro percorso verso l'Ue. Ora il duro lavoro deve continuare affinché la Bosnia-Erzegovina avanzi costantemente, come vuole il vostro popolo". Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

La presidente del Consiglio deiministri della Bosnia-Erzegovina, Borjana Krišto, ha ringraziato il Consiglio europeo per la decisione di aprire i negoziati, definendola una ricompensa per i progressi del governo. "A nome del Consiglio dei ministri della Bosnia-Erzegovina, così come a nome mio, ringrazio sinceramente il Consiglio europeo e il presidente Charles Michel per la decisione di stasera di aprire i negoziati di adesione affinché la Bosnia-Erzegovina possa aderire all'Unione europea", ha affermato Borjana Krišto. La premier ha aggiunto che le autorità del suo Paese sono determinate a portare avanti le riforme necessarie. "Il lavoro e lo sforzo congiunti hanno portato al raggiungimento del livello richiesto di conformità ai requisiti e ai criteri. Rimaniamo fermamente determinati a continuare il lavoro che porterà all'ulteriore progresso e allo sviluppo della Bosnia-Erzegovina", ha dichiarato.

Il Consiglio europeo è "sconvolto dalle perdite senza precedenti di vite civili e dalla critica situazione umanitaria" a Gaza. E chiede "una pausa umanitaria immediata che porti a un cessate il fuoco sostenibile, al rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e alla fornitura di assistenza umanitaria" alla popolazione. 

Esordisce così il paragrafo sul Medio Oriente delle conclusioni della prima giornata del Consiglio europeo. Era dal 27 ottobre che i ventisette non erano più riusciti ad adottare una posizione unanime sul conflitto in Medio Oriente. Il Consiglio europeo, tra l'altro, chiede a Israele di non intraprendere l'annunciata operazione militare di terra a Rafah, di permettere l'apertura di altri valichi terrestri per consentire gli aiuti umanitari, di "rispettare e attuare l'ordinanza della Corte internazionale di giustizia del 26 gennaio 2024", che intima di impedire atti che determinano la distruzione fisica completa o parziale di una popolazione. E "condanna fermamente" la violenza estremista dei coloni israeliani, che devono essere "chiamati a rispondere" dei loro atti, e condanna anche "le decisioni del governo israeliano di espandere ulteriormente gli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata". 

D'altra parte, il Consiglio europeo ribadisce le sue precedenti conclusioni che "condannano Hamas con la massima fermezza per i suoi attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutto Israele il 7 ottobre 2023", riconoscendo "il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale" e chiedendo "l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi senza alcuna precondizione", aggiungendo che "la loro sicurezza e il loro benessere sono motivo di grave preoccupazione". Inoltre, il Consiglio dei ministri dell'Ue è invitato "ad accelerare i lavori sull'adozione di ulteriori misure restrittive pertinenti contro Hamas". 

Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'Unione è "profondamente preoccupato per la catastrofica situazione umanitaria a Gaza e per i suoi effetti sproporzionati sui civili, in particolare sui bambini, nonché per il rischio imminente di carestia, causato dall'insufficiente ingresso di aiuti a Gaza". Quest'ultima precisazione è stata aggiunta nell'ultima versione del testo delle conclusioni, e indica implicitamente le responsabilità del governo di Israele. 

"Il Consiglio europeo - si legge nelle conclusioni - esorta il governo israeliano a non intraprendere un'operazione di terra a Rafah, che peggiorerebbe la già catastrofica situazione umanitaria e impedirebbe la fornitura urgentemente necessaria dei servizi di base e dell'assistenza umanitaria. Oltre un milione di palestinesi stanno attualmente cercando protezione dai combattimenti e accesso all'assistenza umanitaria". Il Consiglio europeo chiede a "tutte le parti" di "rispettare il diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale e il diritto internazionale sui diritti umani" e "sottolinea l'importanza di rispettare e attuare l'ordinanza della Corte internazionale di giustizia del 26 gennaio 2024, che è giuridicamente vincolante" affermano le conclusioni, senza tuttavia indicare esplicitamente che l'ordinanza è rivolta a Israele. "Le violazioni del diritto umanitario internazionale devono essere indagate in modo approfondito e indipendente e deve essere assicurato che i responsabili siano chiamati a risponderne" aggiungono le conclusioni. 

Il Consiglio europeo "prende atto con grave preoccupazione delle relazioni del rappresentante speciale delle Nazioni Unite Pramila Patten ed è sconcertato dalla violenza sessuale avvenuta durante e dopo gli attacchi del 7 ottobre. L'Unione europea sostiene indagini indipendenti su tutte le accuse di violenza sessuale, prendendo atto anche dei rapporti del relatore speciale delle Nazioni Unite Reem Alsalem". 

I leader dei Ventisette sottolineano poi quanto siano "essenziali" i servizi forniti dall'Unrwa, l'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi "a Gaza e in tutta la regione", prendendo atto delle recenti misure del sostegno finanziario decisi dall'Ue per l'Agenzia. Dopo aver salutato "il rapido avvio da parte delle Nazioni Unite di un'indagine interna e di un esame esterno a seguito delle gravi accuse contro 12 membri del personale dell'Unrwa riguardo alla loro presunta partecipazione agli attacchi terroristici del 7 ottobre", i capi di Stato e di governo affermano di "attendere con interesse i risultati dell'indagine e ulteriori azioni decisive da parte delle Nazioni Unite per garantire l'individuazione delle responsabilità e rafforzare il controllo e la supervisione" sullo staff dell'Agenzia. Il Consiglio europeo chiede quindi "la cessazione immediata delle violenze in Cisgiordania e Gerusalemme Est, nonché la garanzia di un accesso sicuro ai luoghi santi", "condanna fermamente la violenza estremista dei coloni" aggiungendo che "gli autori dei reati devono essere chiamati a risponderne", e invita i ministri dei ministri dell'Ue "ad accelerare i lavori sull'adozione delle pertinenti misure restrittive mirate" contro i coloni estremisti. I leader dell'Ue "condannano le decisioni del governo israeliano di espandere ulteriormente gli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata" ed "esortano Israele a revocare queste decisioni". L'Ue "continuerà a collaborare intensamente con i partner regionali e internazionali per prevenire un'ulteriore escalation a livello regionale, in particolare in Libano e nel Mar Rosso", afferma il Consiglio europeo, che "invita tutti gli attori, in particolare l'Iran, ad astenersi da azioni che portino a una escalation", e accoglie con favore l'avvio dell'operazione dell'Ue "Aspides" per "salvaguardare la libertà di navigazione e la sicurezza dei marittimi nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden" e nel resto della regione. Viene poi ribadito il forte impegno "a favore di una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati. Palestinesi e israeliani hanno lo stesso diritto di vivere in sicurezza, dignità e pace", sottolinea il Consiglio europeo, invitando "tutte le parti ad astenersi da azioni che compromettano il principio della soluzione a due Stati e la fattibilità di un futuro Stato palestinese". "L'Unione europea è pronta a collaborare con Israele, l'Autorità palestinese e le parti regionali e internazionali per contribuire a rilanciare un processo politico, anche attraverso l'iniziativa della Giornata della Pace e una Conferenza di Pace da convocare quanto prima, e per sostenere l'Autorità palestinese nell'intraprendere le riforme necessarie", si afferma ancora nelle conclusioni del Consiglio europeo, ricordando infine che l'Ue "è pronta a sostenere uno sforzo internazionale coordinato per ricostruire Gaza".

I sistemi di difesa aerea attualmente disponibili in Ucraina "non bastano a proteggere tutto il nostro territorio dal terrore russo. Non è questione di centinaia di sistemi, ma di un numero raggiungibile, per proteggere l'intero territorio ucraino. Dobbiamo far perdere a Vladimir Putin la battaglia per il cielo ucraino, perché così perderà anche la battaglia di terra". "Sapete - ha continuato rivolto ai leader - quali passi devono essere fatti. Vi esorto a proteggere le nostre città: Kharkiv, Sumy, Dnipro, Odessa, Kherson e altre. Abbiamo bisogno di dare una protezione affidabile ai cieli sopra il fronte", ha concluso.

"Le munizioni sono una questione vitale. Sono grato per la creazione del Fondo di assistenza all'Ucraina, che ammonta a 5 miliardi di euro, e per il sostegno all'iniziativa della Repubblica Ceca di acquistare munizioni per i nostri soldati. Tutto questo ci aiuterà. Grazie. Purtroppo l'uso dell'artiglieria in prima linea da parte dei nostri soldati è umiliante per l'Europa, nel senso che l'Europa può fornire di più. Ed è fondamentale dimostrarlo ora". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento alvertice Ue.

"L'Ucraina sta adempiendo alla sua parte di impegni per le riforme e sappiamo che l'Ue ha un quadro negoziale pronto per il vostro esame. La sua approvazione potrebbe sostenere molto il nostro popolo e inviare il segnale giusto a tutta l'Europa dopo le elezioni del Parlamento europeo di giugno". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando in videocollegamento al Consiglio europeo. "Questo - ha ribadito - è uno degli elementi chiave per motivare il nostro popolo nella lotta contro la Russia: gli ucraini hanno bisogno di vedere l'Ue avvicinarsi. E soprattutto durante questi mesi difficili, abbiamo bisogno di un senso di convergenza tra Ucraina e Ue, nel momento in cui la Russia dice al mondo che l'Occidente non è in grado di sostenerci nel modo di cui abbiamo bisogno e che ci sono deficit nelle forniture per la difesa".

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »

Comments are closed.