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In Lituania aggredito col martello il numero 2 di Navalny: “Ho braccio rotto e la gamba dolorante”. Putin non può e vuole lasciare in vita i suo oppositori che potrebbero ostacolare il suo cammino di criminale di guerra.

Vilnius, 13 Mar 2024 - Leonid Volkov, stretto collaboratore politico e braccio destro del dissidente russo morto in carcere Alexei Navalny, è stato aggredito a martellate davanti alla sua abitazione in Lituania. Lo afferma la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh. 

"Qualcuno ha sfondato il finestrino dell'auto, gli ha spruzzato liquido urticante negli occhi e poi ha iniziato a colpirlo a martellate", scrive. Poche ore prima di essere aggredito, Volkov aveva detto al quotidiano indipendente russo Meduza di essere preoccupato della sua incolumità: "Il rischio principale ora è che verremo tutti uccisi. Il perché è una cosa abbastanza ovvia", aveva detto.

La fumata bianca non c'è ancora ma l'accordo pare molto vicino. I 27 rappresentanti permanenti presso l'Ue dovrebbero, infatti, dare il via oggi a una "soluzione di compromesso" per far nascere il Fondo di Assistenza per l'Ucraina - o Ukraine Assistance Facility, UAF - da 5 miliardi. 

Il nodo, la clausola del "comprare europeo" sui cui insisteva Parigi, verrebbe superato col principio di flessibilità, che permette di acquistare sui mercati internazionali nel caso in cui l'industria della difesa europea non sia in grado di garantire le consegne. "E' naturale che vi sia una preferenza per il comparto europeo, trattandosi di un programma europeo con fondi europei", spiega un diplomatico. "Ma il compromesso serve a salvaguardare lo spirito originario del fondo, ovvero dare un'assistenza militare rapida all'Ucraina".

Locomotiva dell'accordo - a quanto si apprende - un'inedita alleanza fra Italia e Olanda, capace di agglutinare una ventina di Paesi. Così la Francia, alla fine, ha dovuto smussare le sue posizioni. Una traiettoria simile a quella della Germania. Che era partita durissima nel richiedere uno scorporo dai versamenti al fondo, parte dello European Peace Facility, sulla base dei suoi (alti) aiuti militari bilaterali. Posizione che si è via via addolcita e ora è stata risolta nel quadro di "misure tecniche". L'UAF, su 5 miliardi complessivi, prevedrà dunque 4 miliardi e mezzo per "gli appalti congiunti, gli appalti unilaterali, lo stock nonché gli acquisti unilaterali e congiunti", con flessibilità che consentono in ogni caso di “importare componentistica da Paesi terzi”.

L'Ucraina ha lanciato attacchi con droni su diverse regioni russe per la seconda notte consecutiva, causando danni a una linea di fornitura di gas e interrompendo l'elettricità ad alcuni villaggi nella regione di Belgorod.
"Nessuno è rimasto ferito", ha detto Vyacheslav Gladkov, governatore della regione di Belgorod al confine con l'Ucraina, su Telegram. Quattro droni lanciati dall'Ucraina sono stati distrutti nella regione, la caduta di detriti ha causato danni a una linea di fornitura di gas in un villaggio e ha interrotto l'elettricità a un paio di altri, ha aggiunto Gladkov. Alcune case sono state danneggiate nella città di Gubkin. Anche la città di Shebekino è stata colpita dal fuoco delle forze ucraine, un uomo è rimasto ferito. Roman Starovoit, governatore della regione di Kursk a nord di Belgorod, che confina con l'Ucraina a ovest, ha detto che i sistemi di difesa aerea hanno distrutto quattro droni di Kiev. Non ha fornito ulteriori dettagli su eventuali danni potenziali. Il governatore della regione di Voronezh, nel sud della Russia, ha detto che i sistemi di difesa aerea sono stati impegnati più volte nella regione per respingere un attacco di droni, ma non ci sono state "conseguenze per i civili" a seguito dell'attacco.

Ieri, l’Ucraina aveva colpito obiettivi in Russia con dozzine di droni e razzi in un attacco che ha inflitto gravi danni a un’importante raffineria di petrolio e ha cercato di violare i confini terrestri della più grande potenza nucleare del mondo con uomini armati.

In Bulgaria è stata intercettata una mina navale galleggiante a 200 metri dalla spiaggia di Kabakum, nei pressi della città di Varna. I reparti speciali della marina militare hanno trainato l'ordigno a un chilometro in mare aperto per distruggerla con un'esplosione controllata. Il comandate della marina militare bulgara, l'ammiraglio Kiril Mihailov, ha confermato ai media che la mina è di produzione russa. La mina avrebbe galleggiato nelle acque del Mar Nero da circa due anni, a giudicare dalle conchiglie attaccate all'involucro. Sarebbe stata portata dalle correnti marittime provenienti dalla zona settentrionale dall'inizio del conflitto in Ucraina.

“In risposta” all'attacco dei russi a Kryvyi Rih “infliggeremo perdite allo Stato russo. Al Cremlino devono abituarsi al fatto che per loro il terrore non resta impunito. Niente curerà questi uomini malati dal loro male, ma ne sentiranno le perdite”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale citato da Ukrinform. “Lo Stato russo perderà e solo questo potrà renderlo sicuro per i suoi vicini. Non solo per l'Ucraina. Per diverse nazioni, le nostre azioni ora stanno salvando vite umane”, ha aggiunto.

Infine un altro grande colpo in casa contro Putin. Infatti, un’altra raffineria di petrolio è stata attaccata da un drone a Riazan, a circa 200 km a sud-est di Mosca. Secondo quanto riferito dal governatore regionale, il raid avrebbe causato un incendio e il conseguente ferimento di diverse persone. “La raffineria di petrolio di Riazan è stata attaccata da un drone - scrive Pavel Malkov su Telegram -. Secondo le prime informazioni ci sarebbero dei feriti”.

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