Kiev, 19 Gen 2024 – La Nato avvierà la prossima settimana la sua più grande esercitazione militare degli ultimi decenni, che coinvolgerà 90 mila soldati e metterà alla prova per mesi la capacità degli alleati di impegnarsi in un eventuale conflitto con un avversario come la Russia. "Steadfast Defender 2024" durerà fino alla fine di maggio e coinvolgerà unità di tutti i 31 Paesi membri dell'Alleanza più la Svezia, candidato membro. Lo ha detto il generale americano Christopher Cavoli, comandante supremo alleato della Nato in Europa. L'esercitazione, composta da una serie di esercitazioni individuali minori, si estenderà dal Nord America al fianco orientale della Nato, vicino al confine russo. Coinvolgerà 50 navi militari, 80 aerei e oltre 1.100 veicoli da combattimento.
Le opinioni pubbliche dei Paesi che compongono la Nato "devono capire" che non si può più dare la pace per "scontata" nei prossimi anni e che la guerra è un fenomeno che coinvolge tutta la società, che deve sostenere i militari "con uomini e mezzi". Lo ha detto il Presidente del Comitato militare della Nato, l'ammiraglio Rob Bauer, al termine della riunione dei capi di Stato Maggiore alleati. Commentando la pubblicazione dei piani militari tedeschi di un possibile scontro con la Russia a est, Bauer ha detto: "non mi pare una novità, Mosca per noi è una minaccia e proprio per questo abbiamo sviluppato contromisure".
L'intelligence militare ucraina "non conferma e non smentisce" la paternità dell'attacco di droni ad un deposito di petrolio a San Pietroburgo, ma sottolinea che dimostra "un nuovo livello di qualità" dei mezzi di distruzione. "Come al solito non confermiamo e non smentiamo, ma semplicemente diamo i fatti. Vi erano state in precedenza esplosioni nell'oblast di Leningrado, ma questa volta c'è un nuovo livello di qualità in termini sia geografici che di livello dei mezzi di distruzione. Ebbene sì, il nemico ha motivo di preoccuparsi per le sue installazioni militari a San Pietroburgo e nell'oblast di Leningrado", così il portavoce dell'intelligence militare, Adrii Yusov, citato da Ukrainska Pravda.
La Russia in questi due anni di guerra in Ucraina ha usato "molti missili" ma al contempo "è aumentata molto anche la produzione". Lo ha detto il Presidente del Comitato militare della Nato, l'ammiraglio Rob Bauer. "Mosca sta ricevendo missili dalla Nord Corea e ci aspettiamo che li riceva anche dall'Iran, benché al momento non abbiamo ancora osservato tali forniture", ha aggiunto.
Un drone delle forze armate ucraine è stato intercettato dai sistemi di difesa russi nella regione di Bryansk e, una volta distrutto, ha sganciato munizioni su un deposito petrolifero provocando un incendio. Lo ha riferito su Telegram il governatore della regione, Alexander Bogomaz, aggiungendo che l'attacco era finalizzato a colpire obiettivi sul territorio di Klintsy.
Il capo regionale ha affermato che il rilascio di munizioni sull'area del deposito petrolifero di Klintsov è avvenuto durante la distruzione di un obiettivo aereo mediante sistemi di guerra elettronica. Secondo Bogomaz, non ci sono state vittime.
"La penuria di munizioni è un problema molto reale e urgente": è il messaggio lanciato dal ministro ucraino della Difesa, Roustem Oumerov, in un messaggio pubblicato su X in occasione dell'avvio a Parigi della cosiddetta 'coalizione artiglieria', promossa dalla Francia e dagli Stati Uniti. ''Dobbiamo rafforzare le capacità di difesa ucraine per proteggere il mondo libero contro il pericolo russo", ha avvertito il ministro di Kiev. La 'coalizione artiglieria' lanciata oggi è uno dei diversi strumenti del gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina, detto gruppo di Ramstein, che riunisce oltre 50 Paesi alleati di Kiev. "Non c'è alternativa ad un'artiglieria moderna, dobbiamo continuare i nostri sforzi e aumentare la nostra produzione di munizioni", ha proseguito Ourmerov, intervenendo in videoconferenza alla cerimonia di Parigi.
Gli Stati baltici sosterranno l'inclusione delle importazioni di grano dalla Russia e dalla Bielorussia nel pacchetto di sanzioni dell'UE, lo ha dichiarato il ministro lituano dei Trasporti e delle Comunicazioni Marius Skuodis. Il ministro aveva rivelato che il grano russo transita per la maggior parte attraverso la Lettonia Un mese fa anche il capo dell'Associazione lituana dei produttori di grano, Aušrys Macijauskas, aveva sostenuto che grandi volumi di grano russo venivano trasportati attraverso la Lettonia. Da parte sua, il ministro dell'Economia lettone Viktors Valainis ha dichiarato la scorsa settimana che tutte le sanzioni, comprese quelle nazionali, dovrebbero avere un effetto, quindi se le importazioni di grano russo sono vietate, non dovrebbero essere vietate solo in Lettonia, ma in tutta l'Unione Europea.
Lo studio, condotto da Vox Ukraine, ha rilevato che il 64% degli intervistati ha dichiarato di avere intenzione di tornare in Ucraina, la maggior parte dei quali sono persone non sposate. Alcuni hanno espresso preoccupazione per il fatto che la grande quantità di ucraini residenti all'estero acceleri la fuga dei cervelli e potenzialmente paralizzi ulteriormente la nascente democrazia. I rifugiati che dichiarano di voler tornare sono attratti da migliori prospettive di lavoro in Ucraina, dai prezzi degli immobili e dal desiderio che i loro figli studino nella loro lingua madre. Le persone provenienti dalle regioni occidentali dell'Ucraina sono più propense a tornare a casa grazie a una situazione di sicurezza più stabile rispetto alle zone orientali del Paese devastato dalla guerra. I cittadini ucraini sono liberi di lavorare nell'UE grazie alla direttiva sulla protezione temporanea che dà agli ucraini diritto a un alloggio, all'assistenza sanitaria, all'istruzione e all'occupazione.
Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, nella conferenza stampa odierna, è tornato ad attaccare Italia, Germania e Giappone, le potenze dell'Asse nella seconda guerra mondiale, per non aver votato per due volte una risoluzione all'Onu proposta da Mosca sulla inammissibilità della "glorificazione del nazismo". Già a dicembre e ancora prima a settembre Lavrov aveva messo insieme i tre Paesi, che sostengono l'Ucraina, definendo "allarmante e "deplorevole" che non avessero votato per la risoluzione di Mosca. Aggiungendo di esprimere dubbi sulla "sincerità del pentimento" di Germania, Italia e Giappone per quanto commesso nella Seconda guerra mondiale.
Le accuse in particolare all'Italia erano state rilanciate nei giorni scorsi anche dalla portavoce di Lavrov, Maria Zakharova, commentando la vicenda di Acca Larentia. "L'Occidente appoggia Kiev anche perché in Ucraina al potere sono saliti i neonazisti, così amati e coccolati nei Paesi della Nato. È per questo che tutti tacciono quando, ad esempio, per le strade delle capitali sfilano in marcia i reduci della Waffen SS", era stato il suo commento su Telegram il 12 gennaio, in riferimento al corteo di estrema destra svoltosi a Roma il 7 gennaio.
La guerra in Ucraina pesa sempre di più sull'economia russa, con il rischio di un suo surriscaldamento. A sottolinearlo è il bollettino giornaliero dell'intelligence militare britannica, dopo che "la Banca centrale russa ha fatto crescere il tasso d'interesse dell'1% attestandolo al 16%". "Questo - viene sottolineato - è il quinto aumento da quando è iniziato l'attuale ciclo di aumenti nel luglio 3023, quando il tasso base era al 6,5%". L'ultimo rialzo "è stato inferiore al precedente - nota il bollettino - L'inflazione russa ha continuato ad accelerare alla fine del 2023, arrivando al 7,5 su base annua in novembre, in crescita dal 6,7 % di ottobre. Nell'insieme l'inflazione per il 2023 è stimata al 7,4 % dal servizio russo di statistica, quasi il doppio dell'obiettivo della Banca centrale". "E' altamente probabile che l'invasione continuata dell'Ucraina abbia un impatto negativo sulle prospettive per l'economia russa. Le importazioni sono cresciute più rapidamente delle esportazioni, contribuendo probabilmente al deprezzamento del rublo sin dall'inizio della guerra, una causa dell'inflazione. Mentre la Russia aumenta la spesa per la difesa a discapito di altre aree, il rischio di un surriscaldamento dell'economia russa rimane probabile", conclude l'intelligence militare britannica.











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