Cagliari, 18 Gen 2024 - I raid di questa mattina nella provincia iraniana del Sistan e Baluchistan sono stati "attacchi militari di precisione altamente coordinati e specificamente mirati contro i nascondigli dei terroristi", ha affermato il Ministero degli Affari esteri pakistano citato dai media locali.
"La rappresaglia è stata intrapresa alla luce di informazioni credibili riguardanti imminenti attività terroristiche su larga scala da parte dei cosiddetti Sarmachar", ha affermato il dicastero di Islamabad in un comunicato. "Un certo numero di terroristi sono stati uccisi durante l'operazione d'intelligence denominata in codice 'Marg Bar Sarmachar'", aggiunge la dichiarazione.
Almeno tre donne e quattro bambini sono stati uccisi nell'attacco pakistano di questa mattina contro la città iraniana di Saravan, riferiscono i media locali. Video pubblicati sui social media mostrano una serie di edifici danneggiati nell'attacco, oltre a un fumo denso. Alcune persone sono rimaste bloccate sotto le macerie.
A due giorni dagli attacchi missilistici iraniani contro obiettivi “terroristici” su territorio pakistano, poco fa è arrivata la risposta armata di Islamabad.
Diverse esplosioni sono state udite questa mattina nella provincia sudorientale iraniana del Sistan-e-Baluchistan, al confine con il Pakistan. Lo riporta l'agenzia di stampa iraniana Irna. L'agenzia AFP cita una fonte di intelligence pakistana che conferma gli attacchi su territorio iraniano: “Posso confermare che abbiamo condotto attacchi contro gruppi di miliziani anti-pakistani all'interno dell'Iran”, ha detto la fonte, aggiungendo che seguirà una dichiarazione ufficiale del governo.
Ancora incerti gli obiettivi e il bilancio di vittime e danni.
Il comando centrale degli Stati Uniti afferma che l'ultimo raid delle forze americane sullo Yemen ha colpito "14 missili Houthi che erano stati caricati per essere lanciati dalle aree controllate dai ribelli" sostenuti dall'Iran.
"Questi missili sulle rampe di lancio rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e quelle della Marina statunitense nella regione e avrebbero potuto essere lanciati in qualsiasi momento, spingendo le forze americane a esercitare il loro diritto e obbligo intrinseco di difendersi", spiega il comando del dipartimento della Difesa statunitense. "Questi attacchi, insieme ad altre azioni che abbiamo intrapreso, degraderanno le capacità degli Houthi di continuare le loro sconsiderate aggressioni contro le navi commerciali e internazionali nel Mar Rosso, nello stretto di Bab el-Mandeb e nel golfo di Aden", assicura il Centcom.
Quindi alta tensione tra Pakistan e Iran. Islamabad accusa Teheran per un attacco aereo che ha ucciso due bambini sul suo territorio, a seguito di raid simili in Iraq e Siria da parte dell'Iran che ha definito i suoi obiettivi come "gruppi terroristici anti-iraniani". Il Pakistan ha definito l'attacco, avvenuto martedì sera vicino al confine tra i due Paesi, "totalmente inaccettabile" e ingiustificato e ha richiamato il suo ambasciatore dall'Iran, bloccando il ritorno dell'inviato di Teheran a Islamabad.
L'agenzia di stampa iraniana Mehrnews ha dichiarato che l'attacco "con missili e droni" ha preso di mira la sede del gruppo Jaish al-Adl in Pakistan, definendolo "un altro passo decisivo compiuto dall'Iran in risposta all'aggressione contro la sicurezza del nostro Paese". Costituito nel 2012, Jaish al-Adl è inserito dall'Iran nella lista nera dei gruppi terroristici e negli ultimi anni ha compiuto diversi attacchi in territorio iraniano. "Nessuno dei cittadini dell'amichevole e fraterno Paese del Pakistan è stato preso di mira da missili e droni iraniani", ha detto il ministro degli Esteri di Teheran, Hossein Amir-Abdollahian, a margine del World Economic Forum di Davos, in Svizzera. Il Ministero degli Esteri iraniano ha poi fatto sapere che Amir-Abdollahian ha parlato con il suo omologo pakistano Jalil Abbas Jilani, sottolineando che "la sovranità e l'integrità territoriale del Pakistan sono fonte di grande preoccupazione".
Secondo media americani e israeliani, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto una proposta del segretario di Stato americano Antony Blinken che avrebbe visto l'Arabia Saudita normalizzare le relazioni con Israele in cambio di un percorso per arrivare a uno Stato palestinese.
Netanyahu ha detto a Blinken durante la sua visita in Israele la scorsa settimana che non era preparato a un accordo che consentisse uno Stato palestinese, riferisce Nbc News citando tre alti funzionari statunitensi senza nominarli. Blinken ha risposto che Hamas non può essere rimosso solo con mezzi militari e che il mancato riconoscimento da parte dei leader israeliani porterà alla ripetizione della storia, secondo un funzionario americano a Times of Israel. Blinken si era rivolto a Netanyahu con la proposta dopo aver ricevuto impegni dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e da altri quattro leader arabi per aiutare a finanziare la ricostruzione di Gaza dopo la guerra e sostenere il ritorno di un'Autorità Palestinese riformata nella Striscia, dice ancora NBC News.
Gli Houthi hanno rivendicato ieri sera il lancio di missili antinave contro la nave americana Genco Picardy nel Golfo di Aden. "Le forze navali non esiteranno a prendere di mira tutte le fonti di minaccia nel Mar Rosso e nel Mar Arabico nell'ambito del legittimo diritto di difendere lo Yemen e di continuare a sostenere il popolo palestinese oppresso", ha affermato in una nota un portavoce del gruppo, Yahya Sarea.











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