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Usa: in Iran attacco simile ad altri compiuti dall’Isis. Missione di Blinken “Evitare escalation”.

Teheran, 4 Gen 2024 – Decine di civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti ieri notte in attacchi israeliani contro abitazioni civili nel centro-sud della striscia di Gaza: Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Civili sono stati uccisi in un attacco aereo nella zona di Khirbat al-Adas, nella città di Rafah, nel sud di Gaza. I jet israeliani, prosegue l'agenzia, hanno inoltre attaccato aree residenziali nella provincia centrale della striscia, uccidendo e ferendo decine di persone. La mezzaluna rossa palestinese ha reso noto che le forze israeliane hanno continuato ieri notte a bombardare con l'artiglieria abitazioni e siti nella zona dell'ospedale al-Amal e del quartier generale della prcs a Khan Yunis, nel sud della striscia, riferisce sempre l'agenzia Wafa.

La doppia esplosione che ha ucciso almeno 103 persone in Iran vicino alla tomba di Qassem Soleimani assomiglia a un "attacco terroristico" del tipo portato avanti dal gruppo dello Stato Islamico, secondo un alto funzionario statunitense. "Sembra un attacco terroristico, il tipo di cose che l'Isis ha fatto in passato, ed è quello che stiamo ipotizzando in questo momento", ha detto un alto funzionario dell'amministrazione del presidente Biden ai giornalisti a condizione di anonimato.

Nonostante la retorica e le accuse ai "sionisti", la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, sta cercando di evitare che l'attentato di ieri a Kerman sfoci in un'escalation militare con gli Stati Uniti ed Israele. Lo scrive il New York Times, citando due persone "che hanno familiarità con le discussioni interne dell'Iran". Secondo il quotidiano americano, Khamenei ha ordinato ai suoi capi militari di esercitare "pazienza strategica" ed evitare qualsiasi grave escalation con gli Stati Uniti, limitando ad esempio gli attacchi per procura da parte delle milizie sciite alle basi militari Usa in Siria e Iraq, e a ridurre al minimo le risposte a qualsiasi presunta operazione israeliana all'interno della Repubblica islamica.
Il Nyt afferma inoltre che, sebbene l'intelligence iraniana non indichi un coinvolgimento israeliano nella strage di ieri vicino alla tomba del generale Qassem Soleimani, i leader di Teheran hanno deciso di ritenere Israele pubblicamente responsabile dell'attacco, indipendentemente dalle prove.

"Gli Stati Uniti considerano i propri interessi come l'unico punto di riferimento per la legittimità delle relazioni internazionali". È un appello rivolto ai Paesi non allineati quello del viceministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani alla luce dei lavori della conferenza sulla Palestina ospitata a Teheran alla fine del 2023. "Il simposio ha dato continuazione agli impegni di diversi attori in ambito regionale e internazionale volti a porre termine ai crimini dei sionisti a Gaza, e anche destinato al sostegno al popolo palestinese - ha spiegato a La Stampa il numero due della diplomazia della Repubblica islamica. La partecipazione ad alto livello alla conferenza ha dimostrato che molti Governi sono sensibili ai crimini commessi nella Striscia e si sentono preoccupati per i gazawi". Secondo Bagheri "da anni gli Usa hanno proposto piani per risolvere la questione palestinese, ma loro stessi hanno dovuto ammettere il proprio fallimento". Questo a causa del "comportamento criminale" attuato da Israele a Gaza e non solo, secondo il viceministro. "Oggi il mondo si trova ad affrontare uno scontro tra le forze del bene e del male, e la responsabilità dell'Iran in questa arena è cruciale", spiega Bagheri.

"Gli Stati Uniti considerano i propri interessi come l'unico punto di riferimento per la legittimità delle relazioni internazionali". È un appello rivolto ai Paesi non allineati quello del viceministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani alla luce dei lavori della conferenza sulla Palestina ospitata a Teheran alla fine del 2023. "Il simposio ha dato continuazione agli impegni di diversi attori in ambito regionale e internazionale volti a porre termine ai crimini dei sionisti a Gaza, e anche destinato al sostegno al popolo palestinese - ha spiegato a La Stampa il numero due della diplomazia della Repubblica islamica. La partecipazione ad alto livello alla conferenza ha dimostrato che molti Governi sono sensibili ai crimini commessi nella Striscia e si sentono preoccupati per i gazawi". Secondo Bagheri "da anni gli Usa hanno proposto piani per risolvere la questione palestinese, ma loro stessi hanno dovuto ammettere il proprio fallimento". Questo a causa del "comportamento criminale" attuato da Israele a Gaza e non solo, secondo il viceministro. "Oggi il mondo si trova ad affrontare uno scontro tra le forze del bene e del male, e la responsabilità dell'Iran in questa arena è cruciale", spiega Bagheri.

Nel frattempo in Israele, la Corte Suprema ha deciso di rinviare l'attuazione di una legge approvata a marzo dalla Knesset che metteva al riparo il primo ministro Benjamin Netanyahu dalla possibilità di essere contestato o dichiarato non idoneo a svolgere le funzioni del suo incarico. La sentenza è stata approvata dalla maggioranza dei giudici (6 su 11) e prevede che l'applicazione della legge "sarà rinviata fino all'inizio del mandato della prossima Knesset", dopo lo svolgimento delle elezioni generali, quando sarà eletto un nuovo primo ministro, ha precisato il tribunale. Sebbene non abroghi l'emendamento, la Corte Suprema ha sostenuto nella sua sentenza che è "chiaramente di natura personale e costituisce un abuso di autorità". La coalizione di destra che controlla la Knesset ha promosso l'emendamento alla Legge fondamentale per evitare che Netanyahu possa essere accusato di conflitto di interessi personali, per aver voluto la controversa riforma giudiziaria mentre affrontava numerosi processi per corruzione.

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