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Israele sposta la guerra in libano dove è stato ucciso il numero 2 di Hamas: per questo attacco bloccati negoziati per rilascio ostaggi. Oggi Consiglio sicurezza Onu.

Libano, 3 Gen 2024 - Il conflitto mediorientale rischia sempre più di estendersi fuori da Israele: l'uccisione a Beirut del numero due di Hamas, ha provocato l'immediata reazione del governo del Libano, la condanna dell'Iran e lo stop ai negoziati in corso in Egitto sulla liberazione degli ostaggi israeliani ancora prigionieri a Gaza. Israele non ha commentato ufficialmente l'uccisione di Saleh el-Arouri, ma la responsabilità dello Stato ebraico per quanto accaduto viene data per scontata, mentre un consigliere del premier Benjamin Netanyahu ha definito l'operazione un'azione chirurgica non rivolta al Libano. Intanto in queste queste ore si è di nuovo riunito il gabinetto di guerra del governo Israeliano al ministero della difesa a Tel Aviv. Residente in Libano dal 2018, Arouri è stato ucciso assieme alle sue guardie del corpo nella sede di Hamas che si trova nella periferia meridionale della capitale libanese, una zona considerata feudo del movimento libanese pro-iraniano Hezbollah, alleato di Hamas. Secondo l'agenzia ufficiale libanese, i morti sarebbero sei, fra i quali almeno un altro responsabile del movimento palestinese, Samir Fandi, anche lui colpito nell'attacco che Hamas, l'Iran e anche il Libano hanno immediatamente attribuito a Israele. L'esercito israeliano non ha commentato "le informazioni della stampa internazionale" ma il portavoce Daniel Hagari ha detto che le forze armate dello Stato ebraico sono pronte "al massimo livello". 

Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha dichiarato a Radio 4 Bbc che Israele è responsabile dell'attacco contro un importante leader di Hamas, Saleh al-Arouri, a Beirut, un tentativo israeliano di espandere la sua guerra contro Hamas a Gaza in una "guerra regionale". "Ecco ciò di cui abbiamo paura, che Israele, per compensare i suoi fallimenti a Gaza, stia cercando di espandere la guerra", ha detto il ministro. E rispondendo a una domanda sulla mancata rivendicazione da parte di Israele dell'attacco, Bou Habib ha detto: "Certo che l'hanno fatto, chi altro lo farebbe?".

Inoltre il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-abdollahian ha affermato che l'assassinio del vice leader di Hamas Saleh al-Arouri avvenuto ieri a Beirut è stata una "codarda operazione terroristica" che dimostra "che il regime sionista non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi dopo settimane di crimini di guerra, genocidio e distruzione a Gaza e in Cisgiordania nonostante il sostegno diretto degli Stati Uniti".
Citato dai media iraniani, il ministro aggiunge attaccando Israele: "La malvagia attività della macchina del terrore di questo regime terroristico in altri paesi è una minaccia reale alla pace e alla sicurezza e un serio allarme per la sicurezza dei paesi della regione".

 "Deploro gli attacchi contro l'ospedale Al-Amal" di Khan Younis, nel sud di Gaza, "che hanno gravemente danneggiato il centro di formazione della Mezzaluna Rossa palestinese situato all'interno del complesso ospedaliero... I bombardamenti di oggi sono inconcepibili", ha scritto su X il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. La Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato ieri che cinque persone sono state uccise e altre tre sono rimaste ferite negli attacchi israeliani contro la sede dell'organizzazione e l'area circostante l'ospedale Al-Amal.

Gli Stati Uniti sono "fiduciosi" nel ritenere che i gruppi militanti palestinesi abbiano usato il più grande ospedale di Gaza, quello di Al-Shifa, per tenere "almeno alcuni" degli ostaggi sequestrati durante il sanguinoso attacco del 7 ottobre nel sud di Israele e per ospitare le infrastrutture di comando. È una valutazione dell'intelligence Usa declassificata martedì e condivisa da un funzionario statunitense a condizione di mantenere anonimato. La valutazione offre il più solido sostegno statunitense alle affermazioni israeliane sul complesso ospedaliero di Shifa, che è stato oggetto di un raid delle forze israeliane a novembre in un'operazione criticata dalle organizzazioni umanitarie mondiali e da alcuni membri del partito del presidente Usa Joe Biden. Le informazioni che sono state diffuse, tuttavia, non confermano pienamente alcune delle più importanti accuse di Israele, secondo cui l'ospedale sarebbe stato il nodo centrale delle attività di Hamas e della Jihad islamica palestinese.

Gli Houthi dello Yemen sono accusati di aver lanciato nelle ultime ore due missili contro mercantili nel Mar Rosso. "Il 2 gennaio, intorno alle 21.30 ora di Sana'a, gli Houthi sostenuti dall'Iran hanno lanciato due missili balistici antinave da aree dello Yemen sotto il loro controllo in direzione del Mar Rosso meridionale", si legge in un messaggio su X del Centcom, che conferma come "vari mercantili" che si trovavano nella zona abbiano "segnalato l'impatto" dei missili, senza riportare danni. "Queste azioni illegali mettono in pericolo le vite di decine di marittimi innocenti e continuano a ostacolare il libero flusso del commercio internazionale", si legge ancora. Secondo il Centcom, si tratta del 24esimo "attacco contro mercantili nel Mar Rosso meridionale dal 19 novembre".

La conferma del Centcom arriva dopo che nelle scorse ore l'agenzia United Kingdom Maritime Trade Operations aveva segnalato esplosioni vicino a una nave cargo.

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