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Ancora missili russi sulle città ucraine. Kiev: “Dicembre, il mese più duro”. Gli ucraini con pochi soldati e scarsi mezzi per il rallentamento degli aiuti. Manca specialmente i mezzi aerei.

Kiev, 29 Dic 2023 – Dicembre duro per l’esercito ucraino e per i suoi abitanti bersagliati giorno e notte da missili e droni lanciati dall’esercito del criminale di guerra Putin.

La capitale, infatti, è quella più presa di mira ed esplosioni sono state udite questa mattina a Kiev, ha reso noto il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko, mentre nella notte le forze russe hanno preso di mira diverse città in tutta l'Ucraina, portando all'attivazione di un'allerta aerea nazionale. Una mezza dozzina di città sono state oggetto degli attacchi russi, tra cui Kharkiv (nord-est), Leopoli (ovest) e Odessa (sud), hanno riferito le rispettive autorità locali. Un allarme aereo generalizzato in tutto il Paese è stato attivato alle 6 italiane.

Nella notte, oltre a Kharkiv, gli attacchi russi hanno preso di mira diverse regioni ucraine, incluse quelle di Leopoli e di Kiev.
A Odessa, nell'Ucraina meridionale, le forze ucraine hanno abbattuto un drone kamikaze russo su un quartiere residenziale. I detriti del velivolo hanno danneggiato un condominio, provocando un incendio, ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleg Kiper. Le squadre di soccorso sono al lavoro e le informazioni su eventuali feriti o vittime "sono in fase di verifica".

L'Ucraina è interessata ad addestrare i suoi piloti militari in Francia: lo ha reso noto il ministero della Difesa di Kiev, come riporta Ukrinform. Nel corso di un incontro con una delegazione del Senato francese, il viceministro della Difesa ucraino, tenente generale Ivan Havryliuk, ha sottolineato l'interesse di Kiev per la formazione dei piloti militari ucraini in Francia, in particolare per aumentare il numero dei siti di addestramento del personale tecnico e di supporto per la manutenzione degli aerei di tipo occidentale.   Havryliuk ha inoltre osservato che il Paese ha bisogno di ulteriori missili guidati antiaerei e di attrezzature di ricognizione radar, soprattutto per individuare e distruggere i missili balistici russi.

La Russia, per la paura di rimanere senza grandi navi, le più importanti mandate a fondo dagli ucraini, trasferirà la sua flotta dalla Crimea al porto russo di Novorossiysk a seguito degli attacchi sferrati contro le sue imbarcazioni dalle forze ucraine, ultimo dei quali, due giorni fa, con bersaglio la nave Novocherkask, a Fedosia.

A dirsene certo è il portavoce del servizio di intelligence ucraino: "Da diversi mesi - ha dichiarato Yusov - il nemico sta ridispiegando la sua infrastruttura nel Mar Nero dalla Crimea a Novorossiysk. In realtà l'aggressore sta ammettendo tacitamente che la situazione in Crimea è peggiorata significativamente". "Ogni operazione di successo di questo tipo è un problema per l'aggressore dal punto di vista del ripristino delle catene di approvvigionamento... e ogni volta è un'opportunità in più per i difensori ucraini", ha affermato Yusov intervenendo alla radiotelevisione pubblica ucraina.

Colloquio telefonico tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il Papa Francesco. 
"Ho appena parlato con Sua Santità Papa Francesco. Ho ringraziato per gli auguri di Natale per l'Ucraina e gli ucraini, per l'augurio di una pace giusta per tutti noi", sottolinea Zelensky nel corso del suo discorso serale. Nel corso della conversazione Zelensky ha parlato della sua 'formula di pace' per mettere fine alla guerra. "Sono grato al Vaticano per aver sostenuto il nostro lavoro", sottolinea Zelensky riferendosi al fatto che il Vaticano ad ottobre ha dichiarato di essere pronto a sostenere una parte del piano ucraino per quanto riguarda il sostegno umanitario e il ritorno a casa dei prigionieri di guerra e dei bambini ucraini.

L'amministrazione Biden annuncia un nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina da 250 milioni di dollari, destinato ad essere l'ultimo invio di armi americane fino a quando il Congresso non approverà il pacchetto di 61 miliardi di dollari per Kiev. Pacchetto che è rimasto ostaggio dei negoziati con cui i repubblicani vogliono imporre, in cambio del loro assenso dei drastici cambiamenti, in senso restrittivo, delle leggi in materia di immigrazione e asilo. Sono state frustrate infatti le speranze di Joe Biden di raggiungere un accordo, e quindi il voto del pacchetto - che complessivamente è di 100 miliardi, comprendendo anche fondi per Israele, Taiwan e appunto il rafforzamento del confine - entro la fine dell'anno, come chiedeva una lettera inviata a metà del mese dall'ufficio budget della Casa Bianca al Congresso in cui si avvisava che entro la fine dell'anno sarebbero finiti i fondi a disposizione dell'Ucraina. Un appello che è rimasto inascoltato, come sono rimaste inascoltate le esortazioni di Volodymyr Zelensky, che sempre a metà dicembre, è tornato a Washington per incontrare i vertici del Congresso e spiegare loro le ragioni dell'urgenza dello sblocco di questi fondi. Un rinvio dell'approvazione degli aiuti - ha detto il presidente ucraino - esporrebbe l'Ucraina ad una sconfitta.

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