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Arrestato il sospetto assassino di Vanessa Ballan, lei l’aveva denunciato per atti persecutori.

Treviso, 20 Dic 2023 – È stato fermato a tarda sera Bujar Fandaj, il 41enne kosovaro ricercato perché sospettato di avere ucciso in casa Vanessa Ballan, 27 anni, nella frazione di Spineda di Riese Pio X, in provincia di Treviso. La vittima è stata picchiata al volto e poi colpita con almeno sette coltellate al torace. 

Fandaj è stato trovato dai Carabinieri a poca distanza dalla sua abitazione di Altivole, sempre in provincia di Treviso. È ora in caserma sotto custodia dei militari dell'Arma.

Sul posto sono accorsi il sostituto procuratore di Treviso, Michele Permunian, e il medico legale, Antonello Cirnelli, che hanno ultimato gli accertamenti. Sulle mani della donna erano presenti lesioni da difesa, a conferma di come la vittima abbia provato a salvarsi dalla furia dell'omicida.

Il sospetto assassino, come raccontato dal compagno della vittima, era stato denunciato dalla ragazza per stalking appena nell'ottobre scorso. Da quella denuncia erano partiti accertamenti dell'autorità giudiziaria, evidentemente senza risultati pratici. Fandaj era un cliente del supermercato, l'Eurospin, nel quale Vanessa Ballan aveva lavorato fino a qualche tempo fa - prima di andare in maternità, perché in attesa del secondo figlio.

L'allarme è stato dato poco dopo le 14 da un vicino di casa, che ha avvertito il 118, arrivato sul posto assieme ai Carabinieri. A scoprire il cadavere il compagno della donna, Nicola Scapinello, che è stato condotto in caserma e ascoltato a lungo: ha trovato il corpo della giovane al rientro dal lavoro, era in stato di choc ma è riuscito a fornire elementi utili agli investigatori.

La coppia ha un bambino di 4 anni, in asilo al momento del delitto. 

La famiglia risiedeva da anni nella frazione di Riese, piccolo quartiere residenziale con case bifamiliari. Con il compagno, Nicola Scapinello, si erano trasferiti da Castelfranco Veneto, località di cui sono entrambi originari.

La caccia al killer era iniziata subito in tutta la zona circostante, anche con l'ausilio di un elicottero dei carabinieri arrivato da Bolzano. Le indagini ora dovranno concentrarsi per ricostruire il movente e l'esatta dinamica di quanto accaduto.

A poco più di un mese dal femminicidio di Giulia Cecchettin, il Veneto si trova a piangere un'altra donna uccisa con violenza.

Monsignor Giorgio Piva: “È ora di finirla di parlare. Il tutto alimenta solo nelle menti fragili motivi di emulazione”

“È l'ora del silenzio”. Così monsignor Giorgio Piva, della diocesi di Riese di Pio X, commenta la tragedia che, appena un mese dopo la morte di Giulia Cecchettin, ha sconvolto nuovamente il Veneto. “Una vita spezzata - afferma monsignor Piva - che lascia un bimbo di solo 4 anni”. Alza il tono della voce e rivolgendosi ai giornalisti dice che “è ora di finirla di parlare. Il tutto alimenta solo nelle menti fragili motivi di emulazione”. Sempre a chi fa informazione ribadisce che “siamo stati bombardati per oltre un mese e questa - auspica - sia la volta buona di dire stop alla morbosità”.

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