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Strage di Mestre: 21 morti e 12 feriti, alcuni in modo grave ed altri ancora dispersi. L’autobus precipitato trasportava turisti diretti a un campeggio.

Mestre (Venezia), 5 Ott 2023 - L'autobus precipitato era un pullman di linea, ma non stava svolgendo un servizio ordinario, bensì un trasporto di turisti da Venezia ad un campeggio nelle vicinanze di Mestre. A dirlo è il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, immediatamente accorso sul posto della vittima. "Parecchie delle vittime erano straniere, abbiamo trovato dei passaporti ucraini - ha detto Brugnaro a Rai News 24 -. C'erano anche diversi bambini. Molte persone però si sono salvate e stiamo cercando di recuperare le persone rimaste bloccate all'interno del bus". Brugnaro ha inoltre voluto ringraziare la premier Meloni e il Presidente della Repubblica Mattarella che hanno voluto esprimere telefonicamente la loro vicinanza.

"Non possiamo ancora dire niente sulla dinamica, non riusciamo a capire come possa essere accaduto. È uscito dritto, c'è il buco... non riusciamo a capire". L'ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, in collegamento con RaiNews24 dal luogo della tragedia. “Abbiamo proclamato il lutto della città”.

Il pullman precipitato a Mestre da un cavalcavia era un mezzo di linea. Secondo le prime testimonianze avrebbe fatto un volo di circa 30 metri. L'incidente è avvenuto poco prima delle ore 20 sul cavalcavia della bretella che da Mestre porta a Marghera e l'autostrada A4. Il pullman, per cause ancora da accertare, ha sfondato il parapetto, ed è caduto finendo tra un magazzino e i binari della stazione di Mestre, incendiandosi. Alcune delle prime vittime recuperate sarebbero morte carbonizzate.

Sono stati distribuiti negli ospedali di Mestre, Dolo, Mirano, Treviso e Padova i pazienti rimasti coinvolti a Mestre nell'incidente del bus, costato la vita ad almeno 21 turisti.
L'Ulss 3 veneziana conferma che il piano di allarme previsto in questo casi è scattato immediatamente come progettato quando vi è un alto numero di feriti. All'ospedale all'Angelo di Mestre sono state ricoverate sei persone e portati due dei deceduti (un bambino e un adulto). Dei sei, quattro sono in codice rosso e due presentano lesioni minori. Per tutti sono stati riscontrati traumi e ferite gravi da ustioni.
Per supportare i medici, sono giunti a Mestre da Chioggia i primari di pediatria, cardiochirurgia, neurologia e chirurgia generale. Gli arrivi di parenti nella sala d'aspetto del nosocomio per ora sono molto limitati. È stato anche attivato un servizio di traduzioni in ucraino e russo. 

"L'impressione visiva, dopo la rimozione delle salme, è che ci troviamo di fronte a una tragedia di giovani, se non giovanissimi, salvo qualche adulto".

Parla uno dei capi soccorritori che si trova ancora sul luogo dopo è precipitato a Mestre il pullman. Il mezzo elettrico non è stato ancora rimosso perché le batterie si devono raffreddare. "Respiriamo una situazione surreale - dice ancora il soccorritore - non ho mai visto tante persone pronte a dare una mano". Sul posto è arrivata una sessantina di mezzi dei Vigili del Fuoco. Molti dei pompieri non hanno voluto riposare alla fine del turno e hanno chiesto di continuare a lavorare anche oltre.

I vigili del fuoco e le forze dell'ordine - polizia locale e carabinieri - continuano a lavorare per effettuare tutti i rilievi utili sul cavalcavia Rizzardi a Mestre dove un pullman è precipitato e ha preso fuoco. Il bilancio è di 21 morti, tra cui due bambini, e di 15 feriti. Sul luogo è presente anche una gru per cercare di girare il mezzo - che percorreva una rampa con due corsie che viaggiano nella stessa direzione e che dopo essere precipitato si è ribaltato.

Non c'è più il rumore delle sirene delle ambulanze, ma le luci e gli uomini restano a lavorare per capire cosa è accaduto. La scena, da quanto si è appreso, sarebbe stata ripresa dalle telecamere che quindi potrebbero restituire con esattezza quanto accaduto alle 19.39 di ieri sera. Tutte le ipotesi restano aperte: dal malore dell'autista all'ipotesi di una collisione con un altro mezzo prima di precipitare. Nel secondo caso, un eventuale altro veicolo sarebbe fuggito dalla scena del disastro.

I Vigili del Fuoco hanno rimosso il bus precipitato ieri sera da un cavalcavia a Mestre. Il pullman, che trasportava turisti alloggiati presso il camping Hu, a quanto si apprende dall'agenzia Agi, è stato sollevato dopo ore di lavoro ininterrotto con il supporto di due gru, e poi posto su un pianale per essere trasportato in un deposito. 

Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi ha detto che un riesame di quanto accaduto al pullman sarà fatto oggi. "Noi allo stato non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti", ha detto, rimandando alle prossime ore ulteriori commenti. “Oggi disporremo un'attività medico-legale”, ha poi aggiunto, "sia per attività ordinaria di controllo sia anche perché possiamo immaginare che vi sia qualche soggetto privo di documenti e dobbiamo provvedere ad acquisire tutti gli elementi necessari per l'identificazione". Il mezzo nel frattempo è stato sequestrato.

Secondo quanto si apprende da La Presse, sono state acquisite le scatole nere del bus caduto dal cavalcavia di Mestre ieri sera. Si tratta per la precisione dei dati del cronotachigrafo: l'acquisizione è stata disposta dalla procura. Si valuta l'utilizzabilità delle immagini: il dispositivo potrebbe essere stato danneggiato in modo irreparabile dall'incidente. 

"Per quanto sappiamo, la scatola nera è stata tirata giù e consegnata alle autorità: quando decideranno che si potrà accedere alle immagini, forse si capirà qualcosa in più. Anche se non si vede l'autista magari si vede qualcosa intorno". Lo ha detto a LaPresse l'amministratore delegato della società La Linea, Massimo Fiorese.

Sono 8 le persone tutt'ora in terapia intensiva dopo lo schianto del bus a Mestre di ieri sera. Di questi, due sono in condizioni molto critiche. L'ha detto il dottor Paolo Rosi, direttore del Suem118 del Veneto. A destare molta preoccupazione è una bambina di soli 4 anni che versa in condizioni critiche, con ustioni gravi in tutto il corpo, ricoverata all'ospedale di Padova.

La Regione Veneto ha allestito e già attivato all'Ospedale dell'Angelo un servizio di accoglienza e una sala dedicata per i parenti delle vittime della tragedia del bus di Mestre. Nell'androne del nosocomio è attivo il punto di prima accoglienza che indica alle persone dove rivolgersi. In questi minuti sono già molte quelle arrivate all'ospedale. Per loro è stato attivato anche un servizio di interpretariato in lingua tedesca, ucraina, spagnola e francese. I parenti sono assistiti da un team di specialisti composto da sette psicologi e tre psichiatri.

"La macchina soccorsi è partita nell'immediato anche perché a poca distanza dalla tragedia c'è il distaccamento dei vigili del fuoco e decine di vigili del fuoco si sono riversate, creando le condizioni per estrarre le persone. Il bus è precipitato da un'altezza di 20-25 metri e si è accartocciato su se stesso. Anche le operazioni di estrazione dei corpi non è stata semplice" e "dovevamo agire rapidamente per estrarre questi corpi: io credo che proprio grazie a questa rapidità qualche corpo è stato salvato". Così il prefetto di Venezia Michele Di Bari a margine della conferenza convocata per fare il punto sulla strage del bus.

Sono 21 i deceduti nell'incidente del bus di Mestre, di cui due minorenni non ancora identificate sette identificati: cinque cittadini ucraini, l'autista italiano e un cittadino tedesco. Lo ha riferito ai giornalisti il prefetto di Venezia. Dei 15 feriti, quattro sono ucraini, uno tedesco, un francese, un croato, due spagnoli e due austriaci. Undici sono identificati e quattro da identificare. Tre sono minorenni, di cui una ucraina ricoverata a Padova e due tedeschi a Treviso. 

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