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Guterres condanna Mosca. Zelensky: il mondo non ci abbandoni. Biden: “Opporsi alla Russia contro gli aggressori di domani”. 

New York, 20 Sett 2023 - Si è conclusa ieri la prima giornata di interventi dei leader di fronte all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il dibattito riapre alle 14 ora italiana di oggi, mercoledì, per la sessione mattutina della seconda giornata.  Nel pomeriggio a New York - nella notte in Italia - è atteso il discorso della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Il presidente ucraino ha iniziato a parlare davanti alla 78 Assemblea delle Nazioni Unite un lungo applauso dell'aula del Palazzo di vetro prima lo ha accolto prima dell'intervento. Parla per la prima volta all'assemblea generale dell'Onu.

"La Russia sta usando la carenza del grano e i prezzi del cibo come armi. Sta usando l'energia come arma. Voglio ringraziare il leader che hanno supportato l'accordo sul grano", ha continuato.

"La Russia non ha di diritto di avere le armi nucleari": lo ha detto il presidente ucraino ammonendo che il rischio riguarda tutto il mondo. "La Russia sta spingendo il mondo verso la guerra finale". Sottolineando che "l'Ucraina sta facendo di tutto per garantire che dopo l'aggressione russa, nessuno al mondo oserà attaccare nessuna nazione". "Dobbiamo fermarla - ha detto ancora riferendosi alla Russia - dobbiamo agire uniti per sconfiggere l'aggressore e concentrare le nostre capacità e energie nell'affrontare queste sfide"

Ai bambini ucraini deportati in Russia "viene insegnato ad odiare l'Ucraina" questa la denuncia del presidente ucraino e parla di “genocidio” e di crimini di guerra.

Volodymyr Zelensky ha anche annunciato all'assemblea generale che intende presentare domani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite i dettagli del pianodi pace ucraino, illustrato via video in linea generale al Palazzo di Vetro lo scorso anno. Il presidente ucraino ha detto che più di 140 Stati e organizzazioni internazionali hanno sostenuto in tutto o in parte la formula. "La formula di pace ucraina sta diventando globale. È pronta ad offrire soluzioni e misure che risolveranno tutto ciò che la Russia ha utilizzato come arma contro l'Ucraina e i vostri Paesi", ha assicurato.

Il suo discorso termina con “Slava Ukraini” e afferma che “possiamo mettere fine alla guerra alle nostre condizioni”.

"Se non difendiamo l'Ucraina, nessuna nazione al mondo sarà al sicuro". Lo ha dichiarato il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg alla Bbc a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York dopo il discorso del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Dicendosi d'accordo con Biden, Stoltenberg ha affermato che ''è fondamentale che la comunità ucraina continui a condannare la Russia e a sostenere l'Ucraina'' nella guerra in corso.       

 ''Nessuno sa quanto durerà questa guerra'', ha proseguito, sostenendo che ''grazie al sostegno della Nato e della comunità internazionale l'Ucraina è riuscita a respingere la Russia''. Riferendosi alla Cina, Stoltenberg ha precisato che ''non è un avversario della Nato'', ma ''la sua crescente vicinanza con la Russia è una motivazione valida per rafforzare'' l'Alleanza Atlantica.

Il presidente del Kazakistan, Kasim-Yomart Tokayev, ha chiesto davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite una riforma del Consiglio di sicurezza dell'organizzazione che includa nuovi membri permanenti, compreso il suo Paese. In apertura della 78esima sessione, il presidente kazako ha affermato che non sarà possibile risolvere le controversie internazionali come la guerra in Ucraina senza "una profonda riforma del Consiglio di Sicurezza", che è bloccato - ha detto -dagli scontri tra Stati Uniti, Cina e Russia, che hanno il diritto di veto. "Sono profondamente convinto che le voci delle potenze di media entità e dei Paesi in via di sviluppo debbano essere ascoltate nel Consiglio. Il Consiglio di Sicurezza dovrebbe essere piu' rappresentativo in modo che altri Paesi, incluso il Kazakistan, possano svolgere un ruolo maggiore nella promozione della pace e della sicurezza".

"Attaccando l'Ucraina, Vladimir Putin voleva restaurare l'impero russo, dividendo il mondo e rendendo l'Europa sistematicamente dipendente dalle sue materie prime. Ma non ci è riuscito. È mia ferma convinzione che non ci riuscirà. La Russia crede che gli anni prima del collasso dell'impero di 20 anni fa stiano per tornare. Non accadrà, quei giorni sono finiti per sempre". Così il presidente polacco Andrzej Duda prendendo la parola all'Assemblea Generale dell'Onu a New York. "Oggi qui all'Onu voglio ribadire, questi giorni non ritorneranno. La logica di conquista, il cambio delle frontiere con la forza, la violazione della legge, la negazione al popolo ucraino del diritto ad esistere devono essere fermati. Questa brutale guerra deve finire e non deve essere convertita in un conflitto congelato. Questo può essere fatto solo ripristinando la piena sovranità territoriale con confini riconosciuti internazionalmente. Chiediamo di difendere questi concetti. Oggi la vittima è l'Ucraina domani tocca a uno di noi se non insistiamo nel far rispettare la legge internazionale", ha aggiunto il presidente polacco.

Diverse centinaia di manifestanti si sono riuniti a Times Square a New York per denunciare la riforma giudiziaria del primo ministro Benjamin Netanyahu durante la sua trasferta per partecipare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Molti manifestanti provenivano da Israele per una serie di proteste durante la settimana. La folla ha sventolato bandiere israeliane intonando la parola "democrazia". Molti indossavano magliette con la scritta "Salvate la democrazia israeliana" e "fedeli alla Dichiarazione di Indipendenza". Le proteste a New York sono iniziate alle 3 del mattino ora locale davanti all'hotel di Netanyahu quando è arrivato. l primo ministro ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz a margine dell'Assemblea generale. Un alto funzionario tedesco ha dichiarato al Times of Israel che l'incontro riguardava una serie di questioni bilaterali, tra cui la difesa, l'economia e l'Ucraina.

Il conflitto israelo-palestinese "è la questione centrale in Medio Oriente" e "non potrà esserci alcuna architettura per la sicurezza e lo sviluppo regionale sulle ceneri ardenti di questo conflitto". Lo ha detto il re di Giordania Abdullah nel suo intervento alla 78esima sessione dell'Assemblea generale. "La sofferenza nella nostra regione continuerà fino a quando il mondo non aiuterà a mettere fine al conflitto israelo-palestinese, la questione centrale in Medio Oriente", ha rimarcato il leader giordano, ricordando che "il fuoco del conflitto arde ancora dopo oltre 70 anni". E "se l'incertezza sul futuro dei palestinesi continua, sarà impossibile concordare una soluzione politica a questo conflitto"

E lanci un appello: "Dobbiamo proteggere i giovani palestinesi dagli estremisti che sfruttano la loro frustrazione e la loro disperazione. Dobbiamo garantire che i giovani palestinesi siano coinvolti nelle scuole'' perché ''altrimenti l'alternativa saranno le bandiere del terrorismo, dell'odio e dell'estremismo'', ha detto il monarca.        

Qui ''noi stiamo parlando a nome dei nostri popoli. Parliamo per le famiglie e le generazioni future. Parliamo a nome delle vittime dei conflitti, degli sfollamenti, della fame, dei disastri causati dai cambiamenti climatici'', ha detto Abdullah. Il re ha ricordato che la Giordania accoglie molti rifugiati fuggiti dalla Siria per la quale, ha detto, "è necessario trovare una soluzione in base a quello che prevede la Risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".        

In questo momento, ''i rifugiati sono lungi dal ritornare. Al contrario, è probabile che sempre più siriani lascino il proprio Paese man mano che la crisi continua. La Giordania non avrà né la capacità, né le risorse per ospitarne e prendersi cura di altri rifugiati'', ha aggiunto.

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