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I funerali di Michela Murgia, migliaia in piazza del Popolo. La scrittrice sarda della provincia di Oristano è morta a Roma all’età di 51 anni, era affetta da carcinoma renale al quarto stadio.

Roma, 12 Ago 2023 - Lo scorso maggio rivelò ad Aldo Cazzullo, in un'intervista per il Corriere della Sera, di essere affetta da un tumore al quarto stadio, con metastasi “già nei polmoni, nelle ossa, e al cervello”. Da quel momento, Michela Murgia ha raccontato pubblicamente i suoi ultimi mesi di vita. Già nel 2014, quando era candidata alla presidenza della Regione Sardegna, le era stato diagnosticato un cancro al polmone. Allora decise di non parlarne perché “non volevo pietà”. Questa volta il cancro è partito dal rene, ma a causa del Covid “avevo trascurato i controlli”. Murgia ha lottato per i suoi ideali fino alla morte, avvenuta a Roma all'età di 51 anni. La sua vita privata ha attirato l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica dapprima con l'annuncio della malattia, e la breve prospettiva di vita, e in seguito con le seconde nozze “in articulo mortis” per garantire alla sua famiglia “allargata” quello che la “legge non garantisce”: pur non credendo nel valore del matrimonio, la decisione fu un “atto politico”.

Oltre a tutta la famiglia 'queer' della scrittrice, sono presenti, tra gli altri, la segretaria del PD Elly Schlein e Francesca Pascale con la compagna Paola Turci. Rispettando le volontà della scrittrice, non sono presenti fiori in chiesa tranne il copribara con peperoncini e fiori selvatici. Anche la corona di fiori del Comune di Roma e quelle di altre autorità sono rimaste fuori dalla chiesa. La funzione si è aperta con la lettura del messaggio di monsignor Zuppi.

Dieci minuti di applausi accolgono il feretro di Michela Murgia nella Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, la chiesa degli artisti. La folla, che si è accalcata all'ingresso della chiesa già un'ora prima dell'inizio della funzione, ha voluto omaggiare la scrittrice scomparsa il 10 agosto, con palloncini a forma di unicorno, alcuni libri e cartelloni con la scritta "questa piazza è antifascista, grazie Miky Murgia". 

A officiare i funerali della scrittrice sarà don Walter Insero, professore associato alla Pontificia università gregoriana e Cappellano presso la Rai dal 2004.

"Michela ha scritto fino all'ultimo giorno della sua vita. Aveva un libro da consegnare e lo ha consegnato prima di morire. Un libro toccante, sulla famiglia. Doveva essere solo sulla Gpa (gestazione per altri) ed è diventato un libro più profondo sul senso della genitorialità e parentela. Credo che uscirà a breve per Rizzoli". Lo dice all'Ansa Alessandro Giammei, curatore dell'opera di Michela Murgia e membro della famiglia.   

"C'è anche un ricco patrimonio di file scritti in molti anni, molti racconti dispersi e pagine inedite", aggiunge Giammei.

Una comunità, quella di Cabras, che si stringe intorno alla madre, al fratello e alla zia che ancora vivono nel paese in provincia di Oristano. Un legame, quello tra Michele Murgia e le sue radici, che non si è mai spezzato anche dopo il successo e il trasferimento nella penisola.   

"Michela non c'è più. Sentiremo subito la sua assenza, una grande perdita per tutti - scrive il sindaco Andrea Abis sui social - Michela era mia coetanea, stessa scuola, stessi ambienti, figli dello stesso tempo storico. Michela era una mente fervida, una intelligenza spiccata, colta, di forte personalità, schietta, coraggiosa, sempre schierata in modo chiaro, avvolgente, anticonformista. Non poteva che essere anche divisiva, di contrasto, ma è proprio grazie a queste figure chela società si mette in discussione, cambia, si evolve, migliora. Cabras ha dato i natali e cresciuto una grande donna che lascerà un segno nella società del nostro tempo".   

Proprio a Cabras Michela Murgia muove i primi passi nel mondo sociale del volontariato come protagonista delle attività dell'Azione Cattolica locale. Contemporaneamente gli studi a Oristano, al Lorenzo Mossa. Poi l'Istituto di studi religiosi dell'Arcidiocesi cattolica, sempre a Oristano, per studiare teologia. E per sei anni ha insegnato religione nelle scuole medie e superiori della città di Eleonora. Ha fatto la portiera in un hotel, anche di notte. Poi, dal 2007, il suo vero lavoro è stato quello di scrittrice.

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