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Per autopsia sul corpo di Michelle coltellate al collo e all’addome e durante l’aggressione mortale ha tentato di difendersi.

Roma, 1 Lug 2023 - Non ci sono segni di violenza sessuale sul corpo, ma la vittima avrebbe tentato di difendersi. Sono state rilevate ferite da arma da taglio al collo, all'addome e alla schiena.

È quanto emerge dai primi risultati dall'autopsia svolta oggi sul corpo di Michelle Maria Causo, la 17enne uccisa in un appartamento di Primavalle, a Roma, il 28 giugno. L'esame autoptico è stato svolto presso l'istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli. In base a quanto si apprende è stato confermato il quadro delle ferite riscontrare nelle ore successive all'omicidio: Michelle è stata colpita da almeno 6 coltellate inferte con un coltello da cucina. Effettuati anche i prelievi per gli esami tossicologici, che arriveranno nei prossimi giorni.

Gli investigatori hanno intanto trovato droga nell'appartamento del ragazzo fermato per l'assassinio. A quanto si apprende, inoltre, si stanno esaminando alcuni telefonini trovati all'interno dell'abitazione, tra cui quello di Michelle.

Un passaggio fondamentale sarà l'interrogatorio di garanzia. Oggi il giovane- coetaneo di Michelle, nato e cresciuto a Roma da genitori originari dello Sri Lanka e sul quale pesa l'accusa di omicidio volontario- sarà davanti al gip del tribunale per i minorenni della capitale.

Intanto, si ragiona e si cerca di capire quale possa essere stato il movente alla base dell'omicidio. Accantonata subito l'ipotesi di una gravidanza, pare quello di un debito di appena trenta, quaranta euro al massimo: lo avrebbe detto proprio il ragazzo al pubblico ministero Anna Di Stasio della procura minorile della Capitale.  

“Michelle era infuriata perché non avevo i soldi che le dovevo. Ha iniziato a offendermi e urlare, ho visto il coltello davanti a me e l’ho preso. Non ho capito più nulla”, è la ricostruzione di O. “Abbiamo avuto una lite per 30-40 euro – ha raccontato il ragazzo – poi la discussione è degenerata perché io ero fatto", avrebbe poi aggiunto. La confessione, secondo il Pm minorile Anna Di Stasio, ha ancora dei buchi. Il sospetto è che il ragazzo fosse sotto effetto di sostanze stupefacenti. Anche lui ha negato di avere una relazione o una simpatia per Michelle: “Assolutamente no, eravamo solo amici. Era un’amica della mia ex”.

“Ho fatto una ca...a”, avrebbe detto più volte il ragazzo in Questura di fronte agli agenti di polizia della Squadra Mobile e del commissariato Primavalle, interrogato dal Pm minorile, secondo quanto riporta “Il Messaggero”. Parlando si sarebbe interrotto più volte, ma non avrebbe versato nemmeno una lacrima.

Michelle non aveva una relazione con il suo presunto omicida. Il suo vero fidanzato vive in un altro quartiere, Torre Spaccata, ed è stato descritto dal padre della vittima come un bravo ragazzo: "Il sabato e la domenica vedeva il fidanzato, un ragazzo d'oro che andava a scuola di mattina e lavorava in piscina di pomeriggio con i ragazzi disabili", ha raccontato ancora l'uomo. 

“Ti amerò per sempre”, ha scritto sul profilo Instagram aperto per ricordare la ragazza con cui stava da due anni: “Mi manchi più dell'aria”.

Il presunto omicida è stato arrestato con ancora addosso le scarpe macchiate dal sangue. Il ragazzo è stato rintracciato poco dopo il rinvenimento del cadavere, grazie alla testimonianza di un residente che lo aveva visto trascinare un sacco. “Contiene pesce”, aveva detto. 

Altro sangue è stato trovato sulle scale del palazzo dove il giovane vive insieme alla mamma, a poche centinaia di metri dai cassonetti.

Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma e del commissariato Primavalle, che si trova a poca distanza dal luogo del ritrovamento, hanno seguito a ritroso le tracce lasciate per strada e sono così risaliti a una palazzina a pochi metri, in via Giuseppe Benedetto Dusmet. I sospetti si sono poi concentrati poi sul giovane, anch'egli minorenne, amico della vittima.

La polizia scientifica per tutta la notte ha compiuto rilievi proprio all'interno dell'abitazione del giovane dove, secondo l'ipotesi investigativa, è avvenuto l'omicidio al termine di un litigio tra i due.

"Ce l'hanno ammazzata senza motivo, come un cane. Era innamorato penso, non lo so, lei lo ha respinto perché lei ha un ragazzo da quasi due anni dall'altra parte di Roma, che ora è disperato". Così Gianluca, il papà di Michelle Causo, ai microfoni della trasmissione “Ore14” su Rai2. "Non era incinta, lui non era niente, non stavano insieme, era un amico. Gli altri ragazzi dicevano che era un bravo ragazzo. Io non l'ho conosciuto, mia moglie sì. Era uno degli amici di Michelle", ha affermato ancora.

"Io l'ho visto due o tre volte era molto educato, più del dovuto, lo avevo detto anche a mia figlia. Ieri ci aveva detto che usciva un po' con gli amici, verso le 11, e visto che noi eravamo a Bologna per un'operazione di mio marito, sarebbe tornata presto a casa e avrebbe cucinato per il nonno. La chiamavamo ma non rispondeva e poi il suo telefono non ha squillato più dalle 12.50 di ieri (ndr il 28 giugno)". 

A parlare anche il nonno di Michelle a due giorni dall'omicidio: "Torno alle 12 e cucino per te, non preoccuparti". Queste le ultime parole che Michelle avrebbe rivolto a suo nonno Elio, prima di uscire di casa. "Mi auguro una sola cosa, che la giustizia faccia il suo dovere", dice con le lacrime e la voce rotta. "Mia moglie è morta sette mesi fa per un tumore - continua piangendo - ora un'altra ferita immensa, ho perso il mio fiore".

"Michelle aveva già litigato con lui, probabilmente lei lo ha respinto". Così un vicino di casa di Michelle Causo. "Da quanto si sa il giorno prima avevano già litigato, Michelle era una bravissima ragazza. Forse lo ha respinto, lei era già fidanzata. L'ho vista crescere ed è una cosa abominevole quella che è successa", aggiunge. "Questa è una tragedia figlia del disagio. Questa è una zona tranquilla, siamo tutti carabinieri, finanzieri e poliziotti", spiega un altro residente. 

“Siamo cresciuti insieme, Michelle era una brava ragazza”. "Lui tutti lo conoscevano, già ce l'avevano un po' di persone con lui, faceva i danni". Così un vicino di casa più o meno coetaneo di Michelle Maria Causo. "Siamo cresciuti insieme, Michelle era una brava ragazza", ha sottolineato. Il ragazzino racconta tra l'altro che la mamma della vittima aveva conosciuto il 17enne cingalese arrestato per l'omicidio: "L'ha conosciuto, lei gli aveva detto che è un bravo ragazzo". "Qualche volta li vedevo insieme", aggiunge il ragazzino, riferendosi a Michelle e al 17enne.

"Michelle era un'amica stretta, uscivamo insieme. Era una ragazza solare", l'ultima volta "l'avevo vista lunedì scorso a Battistini". Quanto al 17enne arrestato per l'omicidio "lo conosco di vista - dice l'adolescente -. L'ho visto a Valle Aurelia, ma non mi piaceva. Tutti parlavano male di lui, per le cose che faceva". Michelle "era unica come ragazza", racconta un'altra amica. Però "da un mesetto non era più la stessa di prima, non si faceva più sentire". Quanto al 17enne, "ha litigato parecchie volte coi ragazzi", ha aggiunto, spiegando invece che con le ragazze era sempre stato gentile.

Il Liceo Vittorio Gassman "si stringe al dolore dei genitori. La notizia della scomparsa di Michelle, uno dei tanti sorrisi della scuola, ha sconvolto tutta la comunità scolastica del Liceo Vittorio Gassman. Ci uniremo per non dimenticarla e far vivere in ognuno la sua Memoria". Così l'istituto romano frequentato dalla ragazza uccisa a Primavalle in una comunicazione apparsa sul suo sito ufficiale.

Misci, così la chiamavano gli amici, frequentava l'istituto statale Vittorio Gassman, e abitava poco distante dal posto dove è stata uccisa, tutta la sua giovane vita in qualche centinaio di metri. Il suo sorriso campeggia aperto e spontaneo in tutti i video in cui compare. 

Nel quartiere, dove i più la ricordano come "una bravissima ragazza", si sta organizzando una fiaccolata per domani alle 20, ma anche Vincenzo Lenzoni, preside dell'istituto frequentato da Michelle, sta organizzando per lunedì 3 luglio alle 19 una fiaccolata che partirà dalla scuola, in via Pietro Maffi, per arrivare a piazza Capecelatro: "Mi sono attivato con gli psicologi della Asl per avere un aiuto per i compagni di classe di Michelle. Se lo vorranno, potranno partecipare anche i genitori della ragazza. Il messaggio che voglio mandare è che la scuola c'è e che è giusto ritrovarci per parlare di quello che è successo. Michelle era seguita dai professori, ha avuto dei problemi, quindi di vista e attraverso i racconti dei docenti la conoscevo anche io. Nella mia scuola ci sono 1.600 alunni, figli per me. Ieri il mio liceo ha perso una figlia". 

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