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Prigozhin e i suoi misteri, 44 milioni di euro nell’ufficio di San Pietroburgo.

Cagliari, 26 Giu 2023 – "Prigozhin si è salvato la vita, ma ha perso il gruppo Wagner", dice alla Cnn un ex direttore della CIA, il generale in pensione David Petraeus.
Che aggiunge: “E ora dovrebbe stare molto attento quando si trova vicino a finestre aperte, nel suo nuovo domicilio in Bielorussia”. Il riferimento è all'altro numero di personaggi di rilievo russi che sono morti in circostanze misteriose, alcuni cadendo dalla finestra, dopo l'invasione dell'Ucraina del febbraio 2022. Fra questi, il numero uno della più grande azienda petrolifera privata russa, che si era espresso contro la scelta bellica di Putin.

A più 24 ore dall'annuncio dell'accordo per il ritiro delle truppe Wagner giunte a pochi chilometri da Mosca "per non versare sangue russo", non ci sono ancora aggiornamenti sulle sorti del capo della ribellione Evgenij Prigozhin.

Il giorno della ribellione armata di Wagner, il leader del gruppo Yevgeny Prigozhin ha cercato di mettersi in contatto con il presidente russo Vladimir Putin, ma lui ha rifiutato e successivamente non ha partecipato ai negoziati. Lo ha scritto Meduza citando una fonte vicina al Cremlino. 
"La dirigenza militare, membri dell'amministrazione presidenziale, la dirigenza della Rosgvardia (Guardia nazionale della Russia) e funzionari a lui vicini hanno cercato di comunicare con lui (Prigozhin, ndr). Ma non è chiaro di cosa volesse parlare, date le sue azioni", ha detto la fonte. Allo stesso tempo, secondo fonti di Meduza vicine al Cremlino, a metà della giornata del 24 giugno Prigozhin ha cercato di contattare lo stesso Cremlino. Avrebbe anche "provato a chiamare Putin, ma il presidente non ha voluto parlargli'', aggiungono le fonti.

Secondo le fonti di Meduza, Prigozhin si sarebbe reso conto di aver "oltrepassato il limite" e che "le prospettive per i suoi convogli erano vaghe". A quel punto, i mercenari non erano lontani dal fiume Oka, dove l'esercito russo e Rosgvardia hanno deciso di costruire la prima linea di difesa contro i mercenari Wagner. Il Cremlino avrebbe quindi deciso di non fare un "bagno di sangue" visto il cambio di umore del leader di Wagner. Le fonti hanno spiegato che i negoziati finali sono stati condotti da un importante gruppo di funzionari, tra cui Anton Vayno, capo dell'amministrazione  presidenziale, Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di  sicurezza russo, e Boris Gryzlov, ambasciatore russo in Bielorussia. Capo negoziatore il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko. Secondo una fonte vicina al Cremlino, Prigozhin ha infatti insistito perché ai colloqui partecipassero "alti funzionari". E data la riluttanza di Putin a contattare Prigozhin, i negoziatori non avevano molte opzioni.

"Prigozhin aveva bisogno di un degno interlocutore per stare dal gioco. E' stato Lukashenko a prestarsi. Ama le pubbliche relazioni e comprende i vantaggi, ecco perché ha accettato", ha detto la fonte di Meduza, secondo la quale il "beneficio" per Lukashenko è evidente: pubblicamente, è diventato l'uomo che "ha salvato la Russia al massimo dalla guerra civile, o almeno da molto spargimento di sangue". Fonti di Meduza vicine al Cremlino e al governo russo hanno convenuto che Prigozhin "è stato espulso dalla Russia. Il presidente non lo perdona". Secondo loro, le parti "discuteranno" i dettagli dell'accordo sulla nuova posizione di Prigozhin, ma "non avrà la stessa influenza e le stesse risorse". Non esclusi cambi ai vertici del ministero della Difesa. "Ma non su richiesta di Prigozhin, piuttosto a causa dell'autodeterminazione del ministero della Difesa", prosegue la fonte.

Destinato alla Bielorussia, non è chiaro il suo "status" nel Paese satellite della Russia, il cui presidente Aleksander Lukashenko ha mediato con il Cremlino ottenendo che Prigozhin non sia perseguito. Secondo la Cnn, che ha provato a contattare il suo addetto stampa, questo ha risposto che darà notizie quando sarà possibile. Intanto il presidente lituano si è detto preoccupato della possibile permanenza del capo di Wagner nello Stato confinante.

I mercenari del gruppo Wagner di Evgeny Prigozhin non sarebbero stati in grado di affrontare un conflitto armato con le truppe dell'esercito russo e occupare Mosca senza un ulteriore sostegno: così scrive l'ISW (Istituto per lo Studio della Guerra, un “think tank” statunitense) riferendosi alla tentata insurrezione di sabato, conclusa con un accordo mediato dal presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko.

Secondo fonti russe, scrive il centro studi, la prima colonna del gruppo Wagner che ha iniziato a muoversi verso Mosca era composta da 350 pezzi di equipaggiamento, tra cui nove carri armati, quattro veicoli da combattimento Tiger, un sistema lanciarazzi multipli Grad e un obice. Sempre secondo fonti russe, le altre tre colonne della Wagner che si muovevano verso Mosca avevano rispettivamente 375, 100 e 212 pezzi di equipaggiamento, la maggior parte dei quali erano camion non blindati, auto e autobus. Il think tank dice di non poter confermare l'esatta composizione delle colonne della Wagner. Tuttavia, sottolinea, le notizie suggeriscono che le forze di Prigozhin avrebbero avuto difficoltà a occupare Mosca o a ingaggiare le forze armate russe. Prigozhin, conclude il rapporto, potrebbe essere diventato più disponibile a trattare con Lukashenko mentre le sue forze si avvicinavano a Mosca.

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