Firenze, 12 Giu 2023 - La donna, ascoltata dai carabinieri, ha fatto anche il nome di una persona sospettata: "È impossibile che lei si perda da sola, qualcuno l'ha presa e l'ha portata via. Io ho detto ha carabinieri chi può essere", ha detto la donna intervistata dal Tg1. Dopo oltre un giorno poche sono le certezze e molti i timori di un'evoluzione infausta della vicenda. Gli adulti dell'ex Astor l'hanno vista l'ultima volta mentre giocava nel cortile dell'edificio occupato. Le ripetute perquisizioni allo stabile di carabinieri e vigili del fuoco escludono che Kata sia dentro.
"Tutte le ipotesi sono aperte, compreso il rapimento da parte di adulti o l'allontanamento". Queste le parole del generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze giunto nell'edificio da dove si sono perse le tracce della piccola.
Le ricerche in corso di Mia Kataleya Chicllo Alvarez, 5 anni, scomparsa da ieri nel quartiere fiorentino di Novoli, sono state estese ad ampie zone della città, ma le unità cinofile dei carabinieri, addestrate appositamente per la ricerca delle persone scomparse, stanno indirizzando le ricerche proprio nell'ex hotel Astor dove vive la bambina con la sua famiglia, e in un palazzo vicino.

Nell'edificio, occupato da circa cento persone dal settembre scorso, sono presenti anche i vigili del fuoco del nucleo sommozzatori per ispezionare le condutture e una squadra con un'autoscala per raggiungere tutte le stanze dell'edificio.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella ha lanciato un messaggio via social per aggiornare sul punto delle ricerche: "Stiamo seguendo con la massima attenzione, in costante contatto con i carabinieri, le ricerche della bambina scomparsa in città ieri sera. Preoccupati, siamo vicini alla mamma e confidiamo nel lavoro delle forze dell'ordine", scrive su Twitter il primo cittadino.
In Prefettura oggi pomeriggio si è tenuta la cabina di regia, prevista nell'ambito del 'Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse'. La riunione è servita per fare un punto sulla situazione con tutti i soggetti coinvolti nell'attività di ricerca della minore. La finalità dell'incontro - spiega un comunicato - è stata quella di fare un punto aggiornato di situazione e verificare se vi fosse bisogno di altro rispetto a quanto già messo in campo. Le ricerche fino ad ora si sono svolte all'interno dell'immobile e lungo il fiume Mugnone, anche con l'impiego di cani molecolari. Proseguiranno le attività di ricerca anche con l'impiego di personale del volontariato attivato dagli Uffici della Protezione Civile della Città metropolitana e del Comune di Firenze". La cabina di regia, è stato spiegato, è "permanentemente operativa per monitorare le attività di ricerca".
La madre di Kata, che dopo un malore era stata portata in ospedale, è rientrata nell'edificio dove vive in via Maragliano, lontano dagli sguardi di giornalisti e operatori. A confermarlo è l'avvocato Elisa Baldocci di Penelope, l'associazione nazionale nata a tutela dei familiari delle persone scomparse
La Direzione dei servizi sociali del Comune di Firenze, informa una nota di Palazzo Vecchio, ha messo a disposizione della mamma uno psicologo che svolge servizio in affidamento da parte dell'amministrazione comunale su tematiche di area marginalità e disagio sociale.

Si è radunato un gruppo di donne e bambine peruviane arrivate dal vicino comune di Sesto Fiorentino davanti al palazzo di via Maragliano da dove è scomparsa la piccola Cata: sollecitano le ricerche e solidarizzano con la madre. “Giustizia per Cata”, “Sollecitiamo la presenza del nostro console”, “Non rimanere in silenzio, diteci dove è la piccola Cata”, “Ti vogliamo a casa piccola Cata” è scritto, in italiano o in spagnolo, sui cartelli che espongono.
"Chiedo che mi aiutiate a cercarla in qualche maniera. Sono passate troppe ore e non so niente". Nell'appello ai cronisti la donna ricorda: "Sono tornata dal lavoro e la bambina non c'era" e ricostruisce un vecchio litigio, avvenuto tempo addietro "con una famiglia al terzo piano, perché facevano troppo rumore". Quindi, un'aggressione tra gli occupanti dello stabile e di cui sarebbe stato incolpato il fratello che, però, "non c'entrava niente".
Una vicina ha affermato che Cata stava giocando con sua figlia e che, dopo un bisticcio "la mia bambina è venuta in casa. L'ho mandata in camera, pensavo che l'altra piccola fosse con i suoi familiari, con suo fratello".
È senza voce, la madre della piccola dopo aver chiamato per ore lungo le strade vicino casa il nome della figlia di cinque anni, di origini peruviane, sparita ieri nel primo pomeriggio dalla sua abitazione in zona Novoli, a Firenze, vista l'ultima volta intorno alle 13 nel cortile sotto la sua abitazione.
Nelle ricerche, sempre secondo i racconti che circolano in questa fase, sembra che alcuni occupanti dell'ex hotel si siano rifiutati di aprire alla donna le porte delle loro stanze.
Anche i tassisti in campo per le ricerche di Kataleya, la bambina di cinque anni scomparsa da una struttura di via Maragliano a Firenze. La proposta è partita dal presidente della Socota, Milko Signorini in collaborazione con il presidente della Cotafi, Claudio Giudici. "Ai nostri autisti che percorrono le strade di Firenze - spiegano Signorini e Giudici - sono state inviate le foto della bambina, in modo che se notano qualcosa, possono fare subito una segnalazione alle forze dell'ordine. I tassisti faranno vedere la foto anche ai clienti. La speranza è di ampliare il raggio di azione e coinvolgere quante più persone nelle ricerche di Kataleya".
La madre di Cata non ha mai smesso di partecipare in prima persona alle ricerche, condotte senza sosta dai carabinieri e vigili del fuoco, assieme alle unità cinofile, tra via Maragliano, via Boccherini e via Monteverdi, nell'area intorno al palazzo dove vive con la figlia. Con la donna anche alcune connazionali.
Dalle immagini registrate dalle telecamere della zona, si vedrebbe la bambina uscire da un cortile del palazzo e poi rientrarvi. Il palazzo avrebbe, però, almeno un'altra uscita.
La Nazione riporta che la piccola, come spesso accadeva mentre la madre era al lavoro, si trovava a casa dello zio, a giocare con un cuginetto. La bambina, avrebbe riferito lo zio, è quindi scesa a casa sua e, da lì, il nulla. A dare l'allarme della sua scomparsa, la madre che, rientrata dal lavoro, non ha trovato la figlia.
Tre i reparti dei carabinieri che procedono nelle indagini e nelle ricerche: i militari della stazione Santa Maria Novella, il nucleo operativo e quello investigativo.
Alle ricerche sta partecipando anche la comunità peruviana di Firenze.
Tanti gli appelli diffusi sui social e via Whatsapp per cercare la piccola e invitare a fornire notizie da parte di chiunque ne avesse.
L'Hotel Astor di Firenze risulta chiuso dal 2020. Più volte, negli ultimi anni, è stato richiesto dagli abitanti di zona lo sgombero delle famiglie, straniere e italiane, che lo hanno man mano occupato.
Anche il presidente della regione Toscana si è unito, tramite un post, all'appello di ricerca della bambina.
"Rivolgiamo un appello a chi fosse in possesso di notizie utili a rintracciare la piccola Alvarez Mia Kataleya, di informare senza ritardo, attraverso il Numero Unico Emergenza 112 la locale Arma dei Carabinieri". Così in una nota la prefettura di Firenze.
"Ieri sera - si legge ancora nella nota -, ricevuta la segnalazione di scomparsa della minore Chicllo Alvarez Mia Kataleya, nata nel 2018, sono state attivate le ricerche così come previsto dal 'Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse' che vede il coinvolgimento, nelle attività di ricerca e soccorso, delle Forze di polizia, dei Vigili del Fuoco e di altri soggetti istituzionali. Le attività di ricerca sono tutt'ora in corso e sono coordinate dall'Arma dei Carabinieri in stretto raccordo con la Prefettura e la Procura della Repubblica".
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