Bratislava, 20 Apr 2023 - L'esasperazione del nazionalismo è un virus insidioso che, con l'illusione della sovranità, in realtà azzera la capacità di dare risposte di governo dei problemi che richiedono invece un concorde impegno solidale, di carattere sovranazionale". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine del colloquio con la presidente slovacca Zuzana Caputova nel secondo giorno della visita ufficiale in Slovacchia.
"Ringrazio il vostro paese per la vostra collaborazione". Ha detto invece Čaputová al termine del colloquio ricordando la visita compiuta ieri dai due presidenti alla base militare di Malacky. Čaputová ha ringraziato per il rapporto di cooperazione l'Italia che "è uno degli investitori più importanti, in Slovacchia ci sono circa 400 imprenditori italiani. Oggi le nostre aziende energetiche firmeranno tre memorandum per diversificare le fonti e ridurre la dipendenza dalla Russia" ha ricordato la presidente slovacca.
Mattarella incontra la presidente slovacca: le dichiarazioni
"Un impegno di collaborazione crescente tra Slovacchia e Italia sul fronte dell'energia e delle rinnovabili, un tema da coltivare con concretezza", commentando la firma dei tre memorandum sull'energia.
"È un argomento importante quello della disinformazione che viene alimentata dalla Russia. È un'azione insidiosa che va affrontata con maggiore efficacia e richiede una consapevolezza della Ue e della Nato. Può distillare dubbi infondati diffondendo false notizie: è un fenomeno insidioso".
"Ringrazio molto la presidente Čaputová per averci accolto in maniera così amichevole. Le ho detto quanto ricordi con intensità il nostro colloquio a Roma un anno addietro e come anche oggi abbiamo registrato una piena sintonia di opinioni, punti di vista, valutazioni nella condizione attuali e nelle prospettive".
La visita in Polonia: l'Unione europea è instabile solo se la somma di interessi nazionali
I nazionalismi esasperati creano mostri, scatenano guerre e calpestano i valori di libertà e pace. E "l’Europa non è solo la somma di interessi nazionali". Sergio Mattarella nel suo ultimo giorno di visita di Stato in Polonia indica una strada per l'Unione europea con una prolusione all'università Jagellonica di Cracovia, dove hanno studiato Copernico e Giovanni Paolo II, ricorda la tragica lezione di nazismo e comunismo e mette in guardia: "Alle nostre spalle stanno secoli di tragedie in cui i popoli europei si sono contrapposti" e anche ora alle porte d'Europa la Russia aggredisce l'Ucraina con una doppia guerra a Kiev e ai valori europei di libertà. Del resto, e in Polonia dovrebbe essere lezione digerita, la Ue è potuta nascere compiutamente solo una volta finiti i regimi nazista e stalinista, "dopo la fine dell'URSS, con il ricongiungimento di Europa occidentale ed Europa centro-orientale". Una lezione che proprio Papa Wojtyla indicò sul finire del Novecento.
Ora chiaro che "nessuno può restare indifferente di fronte alla brutale aggressione della Federazione Russa contro l'Ucraina", tutta l'Europa "è testimone di crimini frutto di una rinnovata esasperazione nazionalistica". E la Ue "a questo insensato tentativo di sovvertire le regole dell'ordine internazionale, ha saputo reagire con fermezza e - con unità di intenti - continuerà a sostenere l'Ucraina". E proprio l'unità è un valore da "preservare" tutti insieme: "È un bene primario che va assolutamente salvaguardato". Per Mattarella il primo fronte è evidente: "con lucidità va compreso che proporsi di salvaguardare la pace fra le nazioni, affrontare i rischi globali significa anzitutto respingere la tentazione della frammentazione della solidarietà fra Paesi liberi, cementata nella esperienza dell'Alleanza Atlantica e dell'Unione Europea. L'esigenza di fare dell'Europa una protagonista non trova adeguata risposta nella visione di un'Unione come somma temporanea e mutevole di umori e interessi nazionali, quindi, per definizione, perennemente instabile. L'Europa nasce come grande progetto di pace, come visione di sviluppo capace di superare contrapposizioni storiche, come quella tra Germania e Francia" e ora "occorre una visione altrettanto saggia e robusta".










Comments are closed.