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Strage di migranti, 63 morti, molti bambini. Meloni: “L’Europa agisca”. Polemica su Piantedosi per le sue parole fuoriluogo.

Cagliari, 28 Feb 2023 - Prosegue senza sosta il lavoro dei soccorritori nel tentativo di trovare persone ancora in vita. Anche se le speranze si affievoliscono - a 48 ore dal naufragio del barcone a largo di Steccato Cutro, nel crotonese, in Calabria. Il mare continua a restituire corpi senza vita: nel tardo pomeriggio è stato recuperato quello di una ragazza di appena 14 anni. 

Le vittime salgono così a 63, tra cui donne e minori. Il bilancio potrebbe però essere molto più pesante: chi si trovava a bordo del natante parla di circa 200 migranti, 81 dei quali sono stati tratti in salvo. Dunque, mancherebbero ancora all'appello decine di persone. Una tragedia enorme.

La Procura di Crotone ha aperto un'inchiesta per omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Dai racconti agli inquirenti di queste ore, emergono elementi agghiaccianti. "Circa 4 ore prima dell'urto della barca, è sceso nella stiva uno dei due pakistani e ci ha detto che dopo tre ore saremmo arrivati a destinazione - racconta un ragazzo. Lui si è ripresentato un'ora prima dello schianto, dicendoci di prendere i bagagli e prepararci a scendere, perché eravamo quasi arrivati. All'improvviso il motore ha iniziato a fare fumo, c'era tanto fumo e puzza di olio bruciato". "Ho visto che il siriano e due turchi hanno gonfiato un gommone e sono scappati".

Gli scafisti fermati sono al momento quattro. Dal Cara e dall'ospedale, dove si trovava uno di loro, sono stati trasferiti in carcere. Il viaggio - sempre dai primi elementi raccolti dagli investigatori - gli avrebbe fruttato un bel po' di denaro: ogni passeggero avrebbe pagato infatti ben 8mila euro per arrivare in Italia.

Oggi in Calabria è stata indetta una giornata di lutto "in segno di cordoglio e solidarietà" con le vittime, come ha spiegato il presidente della regione, Roberto Occhiuto. Presso il Palasport di Crotone è stata allestita la camera ardente. La polizia ha attivato un servizio per fornire informazioni a familiari e amici che cercano notizie sui dispersi. Le richieste potranno essere inoltrate alla casella di posta elettronica info.immigrazione.crotone@gmail.com e al numero di telefono 0962/6636509. Alla richiesta può essere allegata eventuale foto della persona di cui si richiedono informazioni e/o copia dei documenti e qualsiasi altro dato utile per favorire l'identificazione: ad esempio generalità, segni distintivi, colore di occhi e capelli, eventuali tatuaggi.

L'ennesima tragedia del mare fa tornare prepotentemente alla ribalta il fenomeno delle migrazioni e attira critiche sui ritardi dell'Unione Europea.

"L'unico modo per affrontare seriamente e con umanità questa materia è fermare le partenze e su questo sì, serve un'Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità agisca e in fretta - dice la Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni - ed è la ragione per la quale oggi stesso ho inviato una lettera al Consiglio europeo e alla Commissione europea per chiedere che venga immediatamente reso concreto quello che abbiamo discusso all'ultimo Consiglio europeo".

Ha sollevato un fuoco di fila di polemiche la frase del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, secondo cui "la disperazione non può giustificare viaggi pericolosi per le vite dei propri figli”. 

"E' uno schiaffo alle vittime", sottolineano in coro le opposizioni. "Un misto di cinismo e assenza di rispetto - dice Angelo Bonelli, di Verdi e Sinistra - provo vergogna io per lui che le ha pronunciate". Duro anche Gaetano Amato (M5S): "la colpa secondo lui è tutta di chi parte, ignorando le ragioni che spingono a fare una scelta così rischiosa. Per la neo segretaria del Pd, Elly Schlein, quella di Crotone è "un'altra strage che pesa sulle coscienze di chi pochi giorni fa ha approvato un decreto che impedisce i salvataggi in mare quando occorrerebbero vie legali di ingresso in Europa". 

Replica il ministro: "Credo che tragedie come queste impongano un grande rispetto nei confronti delle vittime, però trovo vergognoso che esista un livello così alto di strumentalizzazione". 

Dopo avere poi incontrato a Parigi l'omologo francese, Gérald Darmanin, Piantedosi ha fatto sapere che “abbiamo condiviso propositi e progetti di lavoro congiunto molto interessanti. Fino a immaginare missioni congiunte in Paesi di fondamentale importanza come Tunisia e Libia”.

Il ministro francese dopo il faccia a faccia spiega - in un tweet - che “è essenziale che le discussioni europee accelerino affinché i flussi migratori siano controllati meglio”. E poi aggiunge: “Il dramma avvenuto domenica al largo dell'Italia sottolinea l'urgenza di una soluzione”.

“Finché le bande criminali controlleranno le rotte migratorie, le persone continueranno a morire. Abbiamo bisogno di percorsi sicuri, ordinati e legali per migranti e rifugiati”, ricorda il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. "E dobbiamo fare tutto il possibile - prosegue - per prevenire la perdita di vite umane fornendo ricerca, soccorso e assistenza medica, come imperativo umanitario e come obbligo morale e legale".
  
“Inutile dare la colpa al governo, alla Guardia di finanza e alla Guardia costiera. Inutile ribaltare le responsabilità, la responsabilità è del criminale che traffica in esseri umani” attacca il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha difeso anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: "Ha dato disposizione di salvare le vite in mare mentre Guardia costiera e Guardia di finanza hanno salvato migliaia di vite in mare, quindi gli attacchi sono ingiusti".

Jasmine Cristallo del Pd punta il dito contro la Bossi-Fini che definisce “una legge criminogena, che non permette di raggiungere il Paese con metodi legali, e succede in tutta Europa”. Poi puntualizza: "Gli scafisti vengono avvantaggiati da questo tipo di regolamentazioni. Quello che si può imputare a questo governo è la criminalizzazione di Ong e il trattamento crudele dei minori. Le regole servono ma devono essere umane".

“Il governo italiano dovrebbe battere i pugni a Bruxelles per ottenere vie legali, ordinate e sicure di accesso per i rifugiati così come proposto dal segretario generale delle Nazioni Unite”, sottolinea l'europarlamentare del M5s, Laura Ferrara. "Purtroppo il Ministro Piantedosi sceglie la politica degli slogan e della demagogia permanente". 

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