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Aggressione da parte dello stato terrorista russo contro l’Ucraina – Kiev: massiccio attacco russo a siti energia.

Kiev, 11 Feb 2023 – Circa 136.880 soldati russi sono stati uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione, inclusi1.140 nella giornata di ieri, secondo l'esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito ucraino indica inoltre che si registrano anche 295 caccia, 286 elicotteri e 1.997 droni russi abbattuti. Lo riporta il Kyiv Independent.   

Le forze di Kiev affermano di aver distrutto anche 3.267carri armati russi, 2.270 sistemi di artiglieria, 6.474 veicoli blindati da combattimento, 18 navi, 463 sistemi missilistici a lancio multiplo e 234 sistemi di difesa antiaerea.

Le forze russe hanno attaccato con droni la notte scorsa tre infrastrutture energetiche nella regione di Dnipropetrovsk, nell'Ucraina centrale, provocando ingenti danni: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Serhiy Lysak, come riporta Ukrainska Pravada.   

"La notte nella regione di Dnipropetrovsk è trascorsa con allarmi e attacchi di droni nemici. Hanno mirato alla nostra infrastruttura critica. Gli Shahed (i droni di fabbricazione iraniana, ndr) hanno colpito due impianti energetici nel distretto di Kryvorizka e uno nel distretto di Nikopol. A Kryvorizky, lo stesso obiettivo è stato attaccato due volte", ha scritto Lysak. Non ci sono vittime o feriti.

Sui negoziati per mettere fine al conflitto in Ucraina non decide Kiev, ma Washington e Bruxelles. È quanto ha affermato il viceministro degli Esteri della Federazione Russa Sergei Vershinin in un'intervista al canale televisivo Zvezda, rilanciata dall'agenzia Tass. Ricordando i negoziati di Minsk e di Istanbul, il diplomatico russo sottolinea che se questi sono stati interrotti dalla parte ucraina, "la decisione non è presa a Kiev, la decisione è presa a altre capitali, in primis a Washington, a Bruxelles, quindi bisogna fare domanda lì". Riguardo poi alla possibilità di negoziare con Joe Biden ha detto: "Non dipende da noi, abbiamo chiaramente affermato la nostra posizione", sottolineando la necessità che il presidente Usa ed il suo entourage mostrino "discrezione e saggezza".

L'autorità di regolamentazione ucraina ha informato l'Agenzia internazionale per l'energia atomica che due delle tre centrali nucleari ucraine operative - quella di Rivne e nell'Ucraina meridionale - avevano ridotto la potenza come misura precauzionale a causa del nuovo bombardamento all'infrastruttura energetica del Paese. Lo comunica in una nota l'Aiea. L'instabilità della rete elettrica dovuta ai bombardamenti ha anche causato l'arresto di una delle unità del reattore Khmelnitsky. Queste informazioni sono state confermate dalle missioni di supporto e assistenza dell'Aiea che sono in loco presso gli impianti, secondo cui tutti i sistemi di sicurezza nucleare a Khmelnitsky hanno funzionato come previsto.

Gli ultimi attacchi missilistici russi contro l’Ucraina hanno danneggiato notevolmente il sistema energetico, secondo il gestore energetico Ukrenerho. I missili hanno colpito diverse centrali termiche e idroelettriche, ha detto alla televisione ucraina l’amministratore delegato dell’azienda Volodymyr Kudrytskyi, affermando che la situazione è particolarmente difficile nella regione di Kharkiv. L’attacco ha rallentato i piani per ripristinare l’approvvigionamento energetico dell’Ucraina, ha detto Kudrytskyi, aggiungendo che «ancora una volta, tuttavia, non si è verificato alcun disastro.» Il sistema elettrico ucraino non è stato distrutto dalla quattordicesima ondata di attacchi russi da ottobre, ha affermato. Tuttavia, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, le centrali nucleari di Rivne e dell’Ucraina meridionale hanno dovuto ridurre la produzione a causa dell’instabilità della rete. Uno dei reattori è stato spento nella centrale nucleare di Khmelnytskyi.

Nell’attacco contro l’Ucraina le forze russe hanno lanciato 71 missili cruise, 61 dei quali sono stati intercettati. I missili sono stati lanciati a partire da navi e aerei russi. A riferirne è lo stato maggiore ucraino nel suo rapporto serale. La Russia ha inoltre lanciato 29 missili del suo sistema S-300 - che dovrebbe essere usato per la difesa aerea - contro bersagli di terra in Ucraina.

Dopo la presenza nei cieli della nazione Maia Sandu, la presidente filoeuropea della Moldavia, ha nominato un nuovo primo ministro, poche ore dopo che le dimissioni del precedente capo del governo ha inasprito il clima politico in questa ex repubblica sovietica. Ma prima delle dimissioni Sandu ha scelto Dorin Recean, ex ministro dell’Interno, la cui nomina dovrebbe essere appoggiata senza grossi ostacoli in Parlamento dove il partito al governo ha la maggioranza. Ieri, i servizi di intelligence della Moldavia hanno confermato informazioni provenienti dall’Ucraina secondo cui Mosca intendeva «destabilizzare» il Paese con l’obiettivo di rovesciare il governo.

La Moldavia soffre di interruzioni di corrente dopo che l’Ucraina ha smesso di esportare elettricità a causa della guerra e il gigante russo Gazprom ha dimezzato le vendite di gas, secondo il governo. Il Paese, anche candidato all’Unione europea, è inoltre minacciato militarmente dalla Russia, che ha soldati sul suo territorio, nella regione separatista filorussa della Transnistria.

Era inevitabile che la guerra con la Russia avesse conseguenze finanziarie per Kiev, lo certifica anche Moody's che ha declassato a Ca il rating dell'Ucraina, in pratica il paese è a un passo dal default: non potrà nel prevedibile futuro ripagare una parte del suo debito pubblico. Secondo l'agenzia di rating, tuttavia l'outlook passa da negativo a stabile. "Queste difficoltà", segnala Moody's in una nota, "rendono molto probabile una ristrutturazione del debito con perdite importanti per i creditori del settore privato".

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