Bruxelles, 10 Dic 2022 - Si allarga lo scandalo della presunta corruzione di esponenti del Parlamento europeo ad opera del Qatar. L'inchiesta degli investigatori belgi coinvolge anche quattro italiani, tra cui l'ex europarlamentare Antonio Panzeri e il sindacalista Luca Visentini.
Nel domicilio della vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, a Bruxelles, sono stati trovati ieri "più sacchi" contenenti denaro in contanti, a quanto riferiscono diversi media francofoni, tra cui il quotidiano belga l'Echo e il settimanale francese Valeurs Actuelles. Kaili è quindi stata fermata nell'ambito dell'inchiesta per presunta corruzione in flagranza, cosa che spiega il motivo per cui non è scattata l'immunità parlamentare, che viene meno in questi casi.
"Il Parlamento europeo si schiera con fermezza contro la corruzione. In questa fase non possiamo commentare le indagini in corso, se non per confermare che abbiamo collaborato e collaboreremo pienamente con tutte le autorità giudiziarie e di polizia competenti. Faremo tutto il possibile per aiutare il corso della giustizia". Lo scrive in un tweet la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola.
Sono 16 le perquisizioni domiciliari effettuate dalla giustizia federale belga nell'ambito di un'indagine per presunta corruzione, attività criminale organizzata e riciclaggio di denaro. L'indagine era cominciata a metà luglio 2022. A rivelarlo è la stampa locale Le Soir e Knack. Tra i quattro italiani fermati figurano l’ex europarlamentare Pd (ora Articolo 1 - Liberi e Uguali) Antonio Panzeri (67 anni) e l’attuale segretario generale dell’organizzazione internazionale dei sindacati (Ituc) Luca Visentini (53 anni). Fermata anche la vice presidente del Parlamento europeo, la greca Eva Kaili.
Davanti alla Corte d'Appello di Brescia, udienza di convalida dell'arresto di Maria Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell'ex eurodeputato Antonio Panzeri, fermate ieri nell'abitazione di famiglia a Calusco d'Adda, in provincia di Bergamo. Accusate di favoreggiamento, sono ritenute 'pienamente consapevoli' delle attività del marito e padre e 'persino del trasporto di doni'. Panzeri 'è sospettato di essere intervenuto politicamente al Parlamento Europeo a beneficio di Qatar e Marocco'. Durante la perquisizione in casa di Panzeri, si legge, le autorità avrebbero ritrovato 500mila euro in contanti.
Tra gli arrestati, oltre a Panzeri e Visentini, i media riferiscono esserci anche il direttore di una ong e un assistente parlamentare, anch’essi di origine italiana. Si tratta di personalità attive nelle associazioni per i diritti umani. Panzeri è anche presidente di Fight Impunity, nel cuore di Bruxelles, in rue Ducale, che promuove “la lotta all’impunità per gravi violazioni dei diritti umani” e la giustizia internazionale. Tra le sedi perquisite ci sarebbe infatti anche quella dell’associazione.











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